Gaza: Nel mezzo del Genocidio israeliano, i civili palestinesi affrontano una crisi sanitaria e ambientale senza precedenti

Il collasso quasi totale del sistema sanitario, l’assenza di ospedali funzionanti nella città di Gaza e nei governatorati di Gaza Nord e l’intensa tensione sui pochi ospedali ancora aperti nella parte meridionale della Striscia rappresentano una minaccia senza precedenti per il numero delle vittime.

Fonte: English version

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 24 aprile 2024

Territorio palestinese – La popolazione della Striscia di Gaza affronta un rischio crescente di malattie infettive e mortali, soprattutto tra i gruppi più vulnerabili. Le malattie si stanno diffondendo in tutta la regione a causa della crisi sanitaria causata dal rigido assedio e dal Genocidio di Israele contro i palestinesi nella Striscia; quest’ultimo è in corso dal 7 ottobre 2023.

Oltre agli incessanti attacchi aerei, terrestri e marittimi dell’esercito israeliano, la popolazione della Striscia di Gaza sta morendo a causa di malattie infettive ed epidemie causate dall’acqua contaminata; sovraffollamento; temperature elevate; un sistema sanitario al collasso, una carenza di forniture per la sterilizzazione e di medicinali; e un accumulo di rifiuti solidi in tutta la Striscia.

La Guerra Genocida che Israele ha condotto contro il popolo della Striscia di Gaza da oltre sei mesi ha provocato una catastrofe sanitaria pubblica che si è diffusa e sta peggiorando. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha continuato a distruggere ogni struttura vitale nella Striscia attraverso attacchi militari e assedi, decimando quel poco che resta del sistema sanitario funzionante e impedendo alla popolazione di ricevere cure mediche essenziali. L’esercito israeliano ha inoltre impedito l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia, aiuti che non solo sono essenziali per contenere epidemie e malattie trasmissibili, ma anche per limitarne gli effetti il ​​più rapidamente possibile.

A causa dei continui e devastanti attacchi militari israeliani, i disastri sanitari e ambientali stanno rapidamente peggiorando. Ciò ha effetti disastrosi sia sull’ambiente generale che sulla salute pubblica, soprattutto per i gruppi più vulnerabili tra cui bambini, neonati, anziani e persone con malattie croniche.

Mentre la temperatura nella Striscia di Gaza aumenta costantemente a causa del cambiamento delle stagioni, la maggior parte delle principali condutture idriche perdono, i sistemi fognari sono gravemente danneggiati e la popolazione riceve molta meno acqua pulita di quella necessaria. Molte persone sono addirittura costrette a bere acqua sporca.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia mesi fa da una catastrofe sanitaria e ambientale globale che affligge i residenti della Striscia di Gaza, collegando la diffusione di malattie come il colera, la diarrea, la dissenteria e l’epatite all’acqua contaminata e al degrado del sistema fognario.

Questo avvertimento è arrivato in risposta al disperato bisogno di acqua potabile nella Striscia, causato dalla chiusura della maggior parte dei pozzi d’acqua a causa della mancanza di carburante e dai danni significativi agli impianti di desalinizzazione a causa dell’aumento delle temperature e della crescente domanda.

A seguito della completa interruzione di energia elettrica dovuta dalla scarsità di carburante causata dalle restrizioni israeliane, gli impianti di depurazione e di desalinizzazione dell’acqua hanno smesso di funzionare. L’acqua non trattata aumenta la possibilità di diffusione di infezioni batteriche, poiché tifo, poliomielite, dissenteria e diarrea possono essere diffuse dall’acqua contaminata.

Dall’inizio dei suoi assalti militari, il governo israeliano ha interrotto la fornitura di carburante ed elettricità alla Striscia di Gaza, oltre a chiudere le forniture idriche alla Striscia.

Il collasso quasi totale del sistema sanitario, l’assenza di ospedali funzionanti nella città di Gaza e nei governatorati di Gaza Nord e l’intensa tensione sui pochi ospedali ancora aperti nella parte meridionale della Striscia rappresentano una minaccia senza precedenti per il numero delle vittime.

Si stima che nella Striscia di Gaza si siano accumulati oltre 270.000 tonnellate di rifiuti solidi, compresi i rifiuti sanitari, nei centri abitati, nelle strade, nelle piazze e negli ospedali. Ciò è dovuto alla distruzione da parte di Israele degli impianti di gestione dei rifiuti, del sistema di raccolta e degli impianti di trattamento dei rifiuti nella Striscia. La distruzione di queste infrastrutture ha provocato di per sé un disastro ambientale e sanitario e rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica. Gli effetti del diffondersi di malattie ed epidemie hanno iniziato a manifestarsi nei campi per sfollati densamente popolati, soprattutto data l’assenza di servizi idrici e igienico-sanitari.

Circa 90.000 tonnellate di rifiuti si sono accumulate nelle strade e attorno ai centri di accoglienza nella sola città di Gaza. Ciò ha comportato la chiusura parziale o totale di alcune strade e di altre aree adibite ora specificatamente alla raccolta dei rifiuti, nonché la diffusione di insetti patogeni e roditori.

Migliaia di cadaveri lasciati nelle strade o sotto le macerie delle case stanno marcendo e vengono consumati da cani e gatti che se ne nutrono, il che è un ulteriore fattore che contribuisce alla diffusione di malattie infettive. La diffusione minaccia l’ambiente e la salute pubblica nella Striscia, e le autorità sanitarie della Striscia hanno rilevato circa un milione di casi di malattie infettive. È importante notare che queste autorità non dispongono delle capacità mediche necessarie per curare le malattie, compresi migliaia di casi di epatite virale.

Il Global Nutrition Group (Gruppo per l’Alimentazione Globale) stima che almeno il 90% dei bambini della Striscia di Gaza sotto i cinque anni siano affetti da una o più malattie infettive e che il 70% abbia avuto diarrea nelle ultime due settimane: un aumento di 23 volte rispetto alle rilevazioni del 2022.

Oltre all’uso segnalato di bombe fumogene e al fosforo, decine di migliaia di tonnellate di esplosivi e bombe sono state sganciate sulle case da aerei israeliani, lasciando dietro di sé gas di scarico e fumo pericolosi per la salute umana. Una quantità maggiore di questi danni potrebbe raddoppiare i già gravi danni alla salute umana e all’ambiente, che si stanno aggravando da mesi.

I dati mostrano che la polvere e i fumi dei bombardamenti, delle macerie e dei proiettili hanno provocato decine di migliaia di casi di allergie respiratorie, asma e crisi respiratorie.

Mentre il fumo e i gas velenosi derivanti dai bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani aumentano, la sistematica distruzione dei terreni agricoli da parte di Israele mediante bulldozer, sradicamento di alberi e bombardamento di aree vitali sta contribuendo alla desertificazione della Striscia di Gaza diminuendo la quantità di ossigeno rilasciata.

L’assenza di programmi di controllo delle epidemie e dei roditori ha causato un’intensa diffusione delle malattie, anche nei luoghi di sfollamento affollati. Poiché centinaia di migliaia di sfollati sono concentrati in piccole aree geografiche come Rafah, Mawasi, Khan Yunis, Deir al-Balah e in alcuni quartieri nel Nord di Gaza, compresi i centri di accoglienza, si verifica un accumulo di rifiuti e una condizione ambientale e sanitaria che ha portato alla diffusione di malattie infettive che hanno contagiato centinaia di migliaia di persone.

Inoltre, la grave mancanza di gas da cucina causata dal rigido assedio israeliano ha costretto le persone a ricorrere pesantemente a fonti meno igieniche, come legna da ardere, scarti di legno, carbone e rifiuti bruciati, il che aumenta il rischio di malattie respiratorie.

Pertanto, non solo gli attacchi militari in corso da parte di Israele hanno avuto un impatto terribile sui terreni agricoli, sull’acqua, sul suolo, sulla qualità dell’aria, sulla salute pubblica e ambientale, ma si sono osservati picchi sorprendenti di mortalità come risultato di queste questioni interconnesse.

Il diritto umano riconosciuto a livello internazionale all’acqua e ai servizi igienico-sanitari è un diritto fondamentale che tutela la salute e la dignità della popolazione. Ciò può essere realizzato solo ponendo fine al Genocidio intrapreso da Israele, revocando l’assedio alla Striscia di Gaza, che è una forma di punizione collettiva e un Crimine di Guerra, e salvando ciò che rimane vitale nella Striscia. Ogni giorno di ritardo contribuirà a un inevitabile collasso del settore sanitario e a un costo enorme in termini di vite umane e salute.

La comunità internazionale deve agire rapidamente e con forza per porre fine ai Crimini sistematici e pervasivi di Israele contro il settore sanitario, che ne stanno mettendo fuori servizio ciò che ne resta; negare al popolo palestinese ogni possibilità di vivere, lavorare e riprendersi; e trasformando la Striscia di Gaza in un luogo inospitale senza possibilità di sopravvivenza e residenza.

È inoltre fondamentale che la comunità internazionale si assicuri che gli aiuti umanitari possano entrare nella Striscia di Gaza, comprese le forniture alimentari e non alimentari di base necessarie per rispondere in modo rapido, sicuro ed efficace alla crisi ambientale e sanitaria, in particolare nella Striscia settentrionale.

Il mantenimento delle strutture e dei servizi igienico-sanitari, che include dare ai tecnici la possibilità di riparare e ripristinare le linee idriche e le loro varie fonti, sono richieste cruciali da fare a Israele. Bisogna fare pressioni su Israele affinché riavvii i principali gasdotti che raggiungono la Striscia di Gaza, in particolare la parte settentrionale della Striscia, e garantisca la sicurezza dei tecnici.

Inoltre, è necessario esercitare pressioni su Israele affinché faccia in modo che venga importato carburante sufficiente per far funzionare le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, che comprendono impianti di desalinizzazione e pozzi d’acqua, e consentire l’ingresso di tutte le forniture necessarie per i lavori di riparazione e riabilitazione delle infrastrutture civili. Questi servizi sono essenziali per la sopravvivenza della popolazione civile nella Striscia di Gaza e per proteggerla dalla minaccia di ulteriori disastri sanitari.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org