Come Israele intende occultare i suoi Crimini di Guerra a Gaza

L’esercito israeliano usa la facciata della responsabilità interna per respingere le critiche esterne. Ma i suoi precedenti rivelano quanto siano pochi i colpevoli che vengono puniti.

Fonte: English version

Di Dan Owen – 24 luglio 2024

Immagine di copertina: Palestinesi cercano martiri e feriti tra le macerie di un edificio distrutto dopo un attacco aereo israeliano a Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, 6 novembre 2023. (Atia Mohammed/Flash90)

La portata dell’orrore che Israele ha inflitto a Gaza negli ultimi nove mesi è quasi impossibile da comprendere. La decisione dell’esercito israeliano dall’inizio della guerra di espandere in modo significativo la sua autorizzazione a bombardare obiettivi non militari e a causare danni ai civili ha provocato l’uccisione di decine di migliaia di palestinesi e ha reso la Striscia di Gaza irriconoscibile. La popolazione sopravvissuta si trova ad affrontare la fame e lo sfollamento di massa a causa delle premeditate politiche israeliane, che violano le Leggi Internazionali di Guerra.

Ogni giorno emergono prove sempre più terrificanti, che rivelano ciò che molti israeliani cercano di negare. La causa sudafricana che accusa Israele di Genocidio continua davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. Il Procuratore della Corte Penale Internazionale ha richiesto mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Gallant per sospetti Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità. Una Commissione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha rilevato che le forze di sicurezza israeliane hanno commesso Crimini come affamare, uccisioni sommarie, danni intenzionali a civili, trasferimenti forzati, violenza sessuale e Tortura. Persino gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Israele, hanno concluso che l’uso delle armi da parte di Israele a Gaza è “incoerente” con la giurisdizione sui diritti umani.

Mentre queste accuse si accumulano, Israele sta iniziando a lanciare un’altra operazione su larga scala parallelamente alla campagna militare in corso: il più grande insabbiamento di Crimini nella storia del Paese.

Leader e diplomatici israeliani ripetono fino alla nausea il logoro mantra secondo cui l’esercito israeliano è l’esercito più morale del mondo. Questa affermazione si basa, tra le altre cose, sui meccanismi legali apparentemente affidabili dell’esercito che approvano ogni attacco e indagano su sospette violazioni del Diritto Internazionale. Nelle sue argomentazioni davanti alla Corte Internazionale di Giustizia contro l’accusa secondo cui Israele sta commettendo un Genocidio, la squadra di difesa israeliana ha ripetutamente elogiato questi meccanismi legali: anche se i soldati israeliani commettono Crimini di Guerra, hanno sostenuto gli avvocati, il sistema è in grado di indagare autonomamente.

Palestinesi ricevono i corpi dei loro parenti uccisi negli attacchi aerei israeliani, Ospedale di Al-Aqsa, Deir al-Balah, Striscia di Gaza centrale, 19 maggio 2024. (Abed Rahim Khatib/Flash90)

Tuttavia, un nuovo rapporto che ho scritto per il gruppo per i diritti umani Yesh Din mostra come il ruolo principale del sistema militare di applicazione della legge israeliano sia quello di mantenere l’apparenza di responsabilità interna per proteggersi dalle critiche esterne. Infatti, +972 Magazine e il Guardian hanno recentemente rivelato che le agenzie di spionaggio israeliane hanno sorvegliato le attività della Corte Penale Internazionale, in parte per determinare quali episodi fossero deferiti all’Ufficio del Procuratore per le indagini; così facendo, Israele potrebbe aprire retroattivamente indagini su quegli stessi casi e poi respingere il mandato della Corte sulla base del “principio di complementarità”.

Responsabilità apparente

Alla fine di maggio, l’Avvocato Generale Militare israeliano (MAG), Yifat Tomer-Yerushalmi, ha annunciato di aver ordinato indagini penali su almeno 70 episodi di sospetti Crimini di Guerra a Gaza. Ciò è avvenuto dopo che i militari hanno segnalato centinaia di incidenti al Meccanismo di Accertamento dei Fatti dello Stato Maggiore (FFAM), un organismo militare destinato a condurre un esame iniziale e rapido di sospette violazioni del Diritto Internazionale, prima che il MAG decida se aprire o meno un’indagine penale.

Presumibilmente, questi sono segni dell’impegno di Israele a rispettare le leggi di guerra. Tuttavia, un esame dell’ultimo decennio di attacchi israeliani a Gaza, inclusa l’Offensiva del 2014 nota come “Margine di Protezione”, la repressione della Grande Marcia del Ritorno del 2018-2019 e l’Operazione del 2021 nota come “Guardiano delle Mura”, dimostrano che è estremamente improbabile che Israele abbia intenzione di indagare, punire o prevenire adeguatamente i Crimini di Guerra.

Dal 2014, centinaia di episodi che hanno sollevato il sospetto di Crimini di Guerra sono stati portati all’attenzione dei militari. La stragrande maggioranza di questi sono stati trasferiti al FFAM, ma sono stati chiusi senza un’indagine penale dopo essere stati “riesaminati” dal personale del FFAM per periodi irragionevolmente lunghi. Per esempio, alcuni casi riguardanti potenziali violazioni del 2014 erano ancora all’esame del FFAM nel 2022.

 Il Ministro della Difesa Yoav Gallant parla con i soldati israeliani in un’area di sosta non lontano dalla recinzione di Gaza, 19 ottobre 2023. (Chaim Goldberg/Flash90)

Il lavoro del FFAM e la composizione dei suoi membri rimangono confidenziali, quindi probabilmente non conosceremo mai i dettagli del suo processo di esame o la logica alla base della chiusura dei casi senza un’indagine. Eppure, consigliate o meno dal FFAM, la maggior parte delle indagini penali aperte dal MAG e condotte dalla Polizia Militare sono state chiuse senza accusare alcun soldato o comandante.

Dei quasi 600 casi avvenuti a Gaza negli ultimi 10 anni che hanno sollevato il sospetto di violazioni della legge e i cui esiti sono noti, solo tre indagini, una per ogni Offensiva Militare, hanno portato a incriminazioni. Anche in questi rari casi, l’insabbiamento rimane centrale nelle tattiche militari, con gli autori che evitano dure punizioni.

Alla costante incapacità dell’esercito di gestire i sospetti di Crimini di Guerra si aggiunge il fatto che, ad oggi, il sistema di applicazione della legge israeliano non ha affrontato le politiche di Israele relative all’uso della forza e si è astenuto dall’indagare sui decisori governativi e militari. In altre parole, i diretti responsabili del Massacro in corso nella Striscia di Gaza, che hanno ampliato gli attacchi dell’esercito contro civili innocenti, dettato le linee guida israeliane sul bombardamento e sul fuoco libero, limitato gli aiuti umanitari e designato intere aree della Striscia di Gaza come Zone di Morte, rimarranno probabilmente impuniti in Israele.

Ciò deriva in parte da un conflitto di interessi intrinseco all’interno del sistema di applicazione della legge. Il Procuratore Generale e l’Avvocato Generale Militare, incaricati di indagare e perseguire presunte violazioni del Diritto Internazionale, fungono anche da consulenti legali per l’approvazione delle politiche letali di Israele a Gaza. È difficile immaginare come qualcuno di questi organismi possa ora avviare un’indagine concreta e approfondita su una politica che essi stessi hanno contribuito a definire.

Presumibilmente, alcune indagini che sono state recentemente avviate porteranno a incriminazioni contro i soldati di grado inferiore per aver saccheggiato le case dei palestinesi o aver abusato di detenuti palestinesi. È importante tenere presente, tuttavia, che questi casi potrebbero effettivamente rafforzare l’immagine dell’esercito, presentando al mondo esterno l’apparenza di responsabilità interna.

Ma queste saranno solo le eccezioni che confermano la regola. Nella grande maggioranza dei casi, il sistema funzionerà per insabbiare i Crimini di Guerra. E quando ciò accadrà, i leader israeliani non dovrebbero sorprendersi se finiranno come imputati nei tribunali internazionali.

Dan Owen è ricercatore presso Yesh Din e autore del rapporto: “Il Meccanismo di Mascheramento dello Stato Maggiore Generale: Il Sistema Israeliano di Applicazione Della Legge e le Violazioni del Diritto Internazionale e dei Crimini di Guerra a Gaza” (The General Staff Whitewashing Mechanism: The Israeli law enforcement system and breaches of international law and war crimes in Gaza).

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org