Israele rinasce in un mostro e nessuno sta tentando di fermare ciò

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Dimostrazione di sostegno al soldato che ha sparato sul palestinese ferito uccidendolo. Tel Aviv, March 31, 2016.

 

Sintesi personale

Gideon Levy Apr 03, 2016 1:49 AM

Israele sta costituendo una nuova identità nazionale. Non è una moda passeggera, è lo spirito del tempo è lo spirito del luogo ed è palesemente irreversibile .Un aspetto del declino culturale è l’incapacità di riconoscere la gravità della situazione anche da parte di coloro che non approvano l’esecuzione di un palestinese inerme da parte di un militare. La cecità sta nella paralisi che ha colpito coloro che non urlano al di fuori del tribunale militare.

La nuova situazione, di cui il soldato a Hebron è solo un sintomo, è irreversibile perché non c’è nessuno che possa cambiarla . Si potrebbe pensare che potrebbe esserci una soluzione in futuro, con un nuovo governo, ma la situazione è irreparabile perché non c’è nessuno né ora né nel prossimo futuro. Qualsiasi tentativo di scrivere una alternativa viene stroncato sul nascere. Chi fermerà il declino che si svolge sotto i nostri occhi? Con quale velocità orribile sta cambiando lo spirito del luogo e con esso la nazione e i suoi valori. Questi cambiamenti saranno quasi impossibile da invertire.

Vedere chi ha protestato a Beit Shemesh, quali teppisti erano in Ma’aleh Adumim, Ramle e Castina e chi ha scritto su Facebook che uccidere gli arabi riflette i valori. Questa è la prossima generazione di israeliani, il volto del suo futuro. E’ dubbio che una nazione così corrotta possa essere riportata alla retta via. Un popolo che ha perso la bussola morale, la vergogna, non potrà mai trovare la retta via, ne sembra che la stia cercando. Non è che tutti gli israeliani siano diventati dei mostri. Quelli che vedono il soldato carnefice come un eroe nazionale non sono ancora la maggioranza. Coloro che gridano “morte agli arabi”, che sono convinti che ai non-ebrei non dovrebbe essere consentito di vivere qui, che sanno di essere il popolo eletto e sono sicuri che la sovranità è garantita dalla promessa divina; che pensano che i palestinesi non abbiano diritti e sono convinti che le Forze di Difesa israeliane siano l’esercito più morale del mondo diventano sempre più forti e più numerosi ad una velocità spaventosa. E nessuno si alza contro di loro.

Dopo l’orgia del 1967 è arrivata la guerra di Gaza . Nell’estate del 2014 la tolleranza è morta, sostituita dalla violenza. Il demone sionista-religioso è fuggito e non c’è nessuno per riprenderlo e proteggere la società indebolita. I politici di centro-sinistra sono paralizzati dalla paura, mentre quelli a destra cavalcano la tigre e puntano a risultati momentanei. I media hanno abbandonato il loro scopo vero e proprio. Israele non ha bisogno di un Ministero della Propaganda: I media svolgono tale funzione, e la società civile viene trascinata verso il basso dal governo, con l’aiuto dei media.

Il sistema di giustizia è contro B’Tselem? Traditori, ma non tocca Lehava e La Familia?

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attivisti del gruppo Lehava che protestavano contro un matrimonio tra una donna ebrea e un uomo palestinese/ Foto: Loonwatch.org
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La storia del Beitar Football Club: la sola squadra al mondo ad essere composta unicamente da calciatori di religione ebraica, e del gruppo ultràs La Familia, una delle più xenofobe, facinorose e violente frange di tifo al mondo.
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Il custode dello stadio aveva passato gli ultimi vent’anni a raccogliere magliette autografate, trofei, palloni, coccarde, sciarpe con il sudore del tifo. I ricordi e il museo non ufficiale sono stati inceneriti una notte da due ultrà, l’8 febbraio del 2013: non potevano tollerare che la loro squadra avesse acquistato due giocatori ceceni, musulmani, e avevano deciso di distruggere gli uffici del club. Poche sere prima il settore della curva occupato da La Familia, il gruppo più violento e razzista, aveva esposto lo striscione «Beitar puro per sempre». Jan Talesnikov, il viceallenatore della squadra di Gerusalemme, aveva commentato: «Danno fuoco agli edifici, prima o poi bruceranno la gente». http://dispacci.corriere.it/2014/07/08/tifo-fanatismo-razzismo-gli-ultra-del-beitar-gerusalemme-e-la-curva-dellodio/#more-350

 

(Nota: le 3 foto con i gruppi estremisti sono state aggiunte da Invictapalestina)

 

 C’è bisogno di dire di più?

 

Chi fermerà questo? Isaac Herzog? Yair Lapid? Gabi Ashkenazi? Gideon Sa’ar?

Non fatemi ridere. La corte suprema? Il capo dell’IDF ? Il sistema di giustizia militare?

La conferenza contro il movimento internazionale BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni)  che è stato sponsorizzata dal quotidiano Yedioth Ahronoth? Canale 2 dopo aver mandato in onda l’inchiesta commissionata da Ad Kan? Chi esattamente si opporrà ?

Ci sono semi tossici che, una volta piantati, non possono che germogliare. Ci sono piaghe alle quali nulla può impedire di diffondersi . Noi siamo qui. Quando l’esecuzione di un palestinese ferito diventa un valore, tutti gli altri valori e speranze scompaiono. Nuove persone sono state create tra il diritto ultranazionalista e religioso da un lato e la maggioranza apatica dall’altro. Il popolo di Israele vive e continuerà a farlo, il paese è forte e apparentemente sopravviverà per sempre, ma questo posto diventerà impossibile e intollerabile per chi la pensa diversamente.

trad: http://frammentivocalimo.blogspot.it/2016/04/gideon-levy-israele-rinasce-in-un.html
Fonte: http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.712319

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