Noi donne di Gerusalemme Est occupata chiediamo una immediata protezione poiché assistiamo e subiamo diffuse e gravi violazioni dei diritti umani verso i palestinesi, compresi attacchi fisici e lesioni, gravi minacce psicologiche e persecuzioni da parte dello stato coloniale di Israele e dai coloni israeliani.
Esortiamo la comunità internazionale ad agire e difendere i diritti dei bambini palestinesi, donne e uomini, incluso il diritto a una vita sicura, in quanto subiamo continui attacchi, l’uso eccessivo e indiscriminato della forza utilizzata dall’apparato oppressivo israeliano, atti di violenza e di terrore quotidiano commessi da israeliani civili ebrei, compresi i coloni. Questa brutalità minaccia la nostra vita, provocando i nostri giovani, causando volontariamente la morte fisica e creando danni psicologici, ferendo e rendendo disabili i membri della nostra comunità.
Noi, un gruppo di donne palestinesi, madri, sorelle, figlie e giovani — e in nome della “Jerusalemite Women’s Coalition”— facciamo appello alla comunità internazionale per proteggere le nostre famiglie, la comunità e i bambini. Chiediamo la tutela della nostra sicurezza fisica nelle nostre case, quando ci muoviamo a piedi nel nostro quartiere, nel raggiungere le scuole, gli ospedali, luoghi di lavoro, e luoghi di culto.
Chiediamo la protezione, poiché ci sentiamo sfollati anche a casa nostra, poiché i soldati israeliani, i coloni armati, i pattugliamenti delle frontiere, e la polizia invadono le nostre case, attaccano le nostre famiglie, perquisiscono i nostri corpi denudandoci, e ci terrorizzano.
Noi donne di Gerusalemme Est occupata ci sentiamo come fossimo politicamente orfane, senza alcuna protezione da parte dell’Autorità palestinese, o dalla comunità internazionale, mentre lo stato israeliano terrorizza le nostre case, le istituzioni educative e gli spazi pubblici. L’imposizione dello stato di punizione collettiva e i maltrattamenti invadono non solo i nostri spazi e corpi fisici, ma anche la nostra psiche. Viviamo in uno stato di paura e di orrore, non sapendo come affrontare il potere onnipotente dell’entità coloniale fortemente tecnologizzata dei coloni, e lo Stato di Israele militarizzato che regolarmente uccide i palestinesi nelle strade. I palestinesi di Gerusalemme Est occupata sono stati abbandonati, soggetti alle politiche discriminatorie di uno stato violento e al suo apparato di sicurezza e di polizia.
L’attuale violenza politica e la mancanza di qualsiasi protezione, garantita per i soli ebrei, mette in pericolo la sicurezza delle donne e i loro diritti economici, sociali, psicologici e fisici,nello stesso modo mette in pericolo la sicurezza dei bambini e degli uomini. Facciamo appello per la protezione e l’attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1325 sulle donne, la pace e la sicurezza, e sollecitiamo i difensori dei diritti umani affinché proteggano la nostra comunità da parte dell’apparato di oppressione israeliano. Ai nostri figli deve essere permesso di raggiungere le loro scuole in pace, ed i nostri genitori e gli anziani devono essere in grado di raggiungere i loro posti di lavoro, i presidi sanitari e i servizi sociali con la sicurezza necessaria. Chiediamo di poter camminare per le strade senza temere gli attacchi dell’apparato di sicurezza di Israele e dei suoi coloni armati.
Chiediamo di proteggere le donne e le ragazze, che sono particolarmente vulnerabili a varie forme di violenza di stato e a molte atrocità. Lo strangolamento economico dei palestinesi da parte delle colonie e dei coloni israeliani, che hanno finora portato alla totale dipendenza dall’entità israeliana, intrappola ulteriormente la vita dei palestinesi. La femminilizzazione della povertà e lo strangolamento economico dei palestinesi a Gerusalemme Est occupata, schiavizzano i palestinesi. La femminilizzazione della schiavitù nella colonia è evidente con le donne palestinesi che si trasformano in lavoratrici domestiche umiliate, controllate, e oppresse negli enti israeliani sia pubblici che privati.
Siamo consapevoli che il diritto umanitario tenta di sfidare la disumanità intrinseca di guerre e crimini coloniali richiedendo agli attori internazionali di proteggere i civili. Il diritto internazionale umanitario suggerisce confini morali dell’esercizio della forza in situazioni di violenza di massa. Oggetto principale del diritto umanitario internazionale è principalmente quello di proteggere e aiutare le vittime della violenza.
Noi, le donne di Gerusalemme Est occupata, siamo politicamente orfane. Siamo vittime senza protezione, l’Autorità palestinese non ha il diritto di proteggerci nella nostra città, e lo Stato di Israele ci tratta come terroristi che devono essere umiliati, attaccati, violati, e controllati. Le tattiche di guerriglia dello stato utilizzate a Gerusalemme Est occupata, gli attacchi ai palestinesi per le strade, le percosse a giovani e vecchi, gli attacchi sui bambini che vanno a scuola, le invasione di coloni violenti nei nostri quartieri e case, il controllo della nostra vita, l’acqua, i telefoni cellulari, internet, la mobilità, la salute, l’economia e l’accessibilità ad altre risorse, ci hanno confinati e segregati in gabbie umane, controllate dalle leggi israeliane e dalla teologia della sicurezza, senza nessuna possibilità di conoscere una prospettiva futura.
Dovendo sopportare tutte le difficoltà di cui sopra, che sono state esasperate dal governo israeliano e tuttavia ignorate a causa di un’amnesia globale, chiediamo PROTEZIONE E AZIONI URGENTI per prevenire ulteriori martiri, espropriazioni, demonizzazione, e sofferenza.
Jerusalem 24.10.2015
Palestinian Women from Occupied East Jerusalem Calling for Protection
We women of occupied East Jerusalem call for immediate protection as we witness and suffer the widespread and serious violations of Palestinian human rights, including physical attacks and injuries, severe psychological threats, and persecution by the Israeli settler-colonial state and settler entities.
We urge the international community to act and defend the rights of Palestinian children, women, and men, including the right to a safe life amidst the constant attacks, excessive and indiscriminate use of force used by the Israeli oppressiveapparatus, acts of violence and daily terror committed by Israeli Jewish civilians, includingsettlers. This brutality is intimidating our lives, provoking our youth, willfully causing death and bodily and psychological harm, anddisabling and injuring of our community members.
We, a group of Palestinian women, mothers, sisters, daughters and youth—and in the name of the “Jerusalemite Women’s Coalition”—call upon the international community to protect our families, community, and children. We are calling for the protection of our bodily safety and security when in our homes, walking in our neighborhood, reaching schools, clinics, work places, and worships venues.
We are calling for protection, for we feel displaced even at home, as the Israeli soldiers, armed settlers, border patrol, and police invade our homes, attack our families, stripsearch our bodies, and terrorize us all.
We women of occupied East Jerusalem feel as if we are orphans, without any protection from the Palestinian Authority or the international community, as the Israeli state terrorizes our homes, educational institutions, and public spaces. The state’s imposition of collective punishment and sanctions invade not only our physical spaces and bodies, but also our psyches. We live in a state of fear and horror, not knowing how to face the omnipotent power of the highly technologized settler colonial entity, and militarized Israeli state thatregularly executes Palestinians in the streets. Palestinians in occupied East Jerusalem have been abandoned, subject to the discriminatory policies of a violent state and its security and police apparatus.
The current political violence and the lack of any protection, as the Israeli security apparatus is protecting Jews only, jeopardizes women’s safety and her economic, social, psychological, andbodily rights, as well as children’s and men’ssafety and security. We call for protection, and the implementation of Security Council Resolution 1325 on women, peace, and security, and urge human rights defenders to protect our community from the Israeli machinery of oppression. Our children must be allowed to reach their schools in peace, and our parents and elderly must be able to reach their work places, health institutions and welfare services with safety. We request that we are able to walk in the streets without fearing the attacks of the Israeli security apparatus and its armed settlers.
We are calling to protect women and girls, who areparticularly vulnerable to various forms of state violence and mass atrocities. The economic strangulation of Palestinians by the Israeli settler-colonial powers, that have thus far resulted in the total dependency on the Israeli entity, further traps the lives of Palestinians. The feminization of poverty and the economic strangulation of Palestinians in occupied East Jerusalem enslave Palestinians. The feminization of slavery in the colony is apparent when watching Palestinian women turn into domestic workers humiliated, controlled, and oppressed in Israeli public and private entities.
We are aware that humanitarian law attempts to challenge the inherent inhumanity of wars and colonialcriminality by requiring international actors to protect civilians. International humanitarian law suggests moral boundaries of the exercise of power in situations of mass violence. International humanitarian law’s main object is primarily to protect and aid victims of violence.
We, the women of occupied East Jerusalem,are politically orphaned. We are victims without protection, as the Palestinian Authority has no right to protect us in our city, and the Israeli state treats us as terrorists that should be humiliated, attacked, violated, and controlled. The guerrilla statestyle tactics used in occupied East Jerusalem, be it the attacks on Palestinians in the streets, the beating of the young and old, the attacks on children going to and from school, the invasion of violent settlers to our neighborhoods and homes, the control of our life, water, cell phones, internet, mobility, health, economy, and accessibility to other resources, have situated us in human cages—segregated, restrained by Israeli laws and security theology, unable to know what to anticipateand what will come next.
Having to endure all the above difficulties, which have been escalated by Israeli cabinet resolutions and otherwise ignored due to global amnesia, WE ARE CALLING FOR PROTECTION AND URGENT ACTIONS TO PREVENT FURTHER AGONIES, UPROOTING, DEMONIZATION,AND SUFFERING.
Signed by Jerusalemite Women’s Coalition /Al-tajamo’ Al-nasawiy Almaqdasy.
The Coalition includes a group of Women NGOs and Jerusalemite feminists from all segments of society
Jerusalem 24.10.2015
Firmato da:
La Coalizione comprende un gruppo di donne e ONG femministe di Gerusalemme da tutti i settori della società