22 lug 2015ANP, by Redazione Nena News
Ha scontato la sua pena ma da tre anni resta in cella. I servizi di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese dicono che viene tenuto in custodia per “proteggerlo” dall’arresto da parte di Israele.
Gerusalemme, 22 luglio 2015, Nena News – Anche l’ufficio dell’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani chiede la scarcerazione immediata del detenuto politico Islam Hamed, 30 anni, che attua in una prigione dell’Autorità nazionale palestinese lo sciopero della fame da 100 giorni per ottenere il rilascio immediato.
Le sue condizioni di salute sono molto gravi, anche se viene parzialmente alimentato con soluzioni nutrizionali liquide. E’ affetto da una parziale paralisi muscolare e ha una limitata funzionalità epatica e renale, riferisce la sua famiglia.
Hamed, un militante di Hamas residente nel villaggio cisgiordano di Silwad, condannato anni fa per possesso di armi, ha scontato la sua pena ma da ben tre anni resta in cella. Secondo Adnan Damiri, portavoce dei servizi di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese, l’uomo verrebbe tenuto in custodia per “proteggerlo” dall’arresto da parte di Israele. Una motivazione respinta da Hamed pronto, proclama da lungo tempo, ad affrontare l’eventuale detenzione in Israele.
Nei giorni scorsi un altro palestinese, Khader Adnan, detenuto per un anno in Israele senza processo, è stato liberato dopo quasi due mesi di sciopero della fame. Poche ore dopo è stato nuovamente ammanettato dalla polizia per essere entrato “illegalmente” a Gerusalemme. E’ stato poi rimesso in libertà per le sue precarie condizioni di salute. Nena News
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