“Prints of Palestine”: intrecciare il patrimonio palestinese con la moda contemporanea

 

Copertina: ‘Prints of Palestine’ ridefinisce il ricamo palestinese nella moda contemporanea [FK Fotografia]

 

Intrecciando motivi storici unici con eleganti stili moderni, Natalie Tahhan spera di dimostrare la pluralità del ricamo tradizionale palestinese e la sua importanza all’interno della cultura e dell’identità palestinesi.

L’ultima e prima collezione personale di Tahhan ‘Prints of Palestine’ mette in luce motivi storici di Gerusalemme, Hebron, Gaza, Jaffa e Ramallah, ridefinendo il ricamo palestinese in stampati di moda contemporanea con la propria interpretazione di designer dell’arte.

Nella Palestina precedente al 1948, il ricamo è stato una forma di artigianato tradizionale praticato per lo più dalle donne dei villaggi come un modo per preservare la propria identità.

Le madri insegnavano alle figlie i loro modelli unici e le tecniche, creando stili particolari per determinate regioni e villaggi.

Le donne palestinesi nei secoli 19° e 20° indossavano per lo più abiti con ricami artigianali ricchi e colorati, influenzati da forme geometriche di base, come quadrati e triangoli, così come nella mitologia antica che risale indietro fino ai Cananei.

“Negli anni ’20 e ’30 se vedevi una donna palestinese in un ‘thobe’ (vestito nazionale palestinese femminile) saresti stato in grado di identificare da quale regione della Palestina veniva, se era sposata a no, tutto solo dai colori e dai motivi ricamati sul vestito”, ha detto Tahhan a The New Arab.

 

Secondo Tahhan, nata a Gerusalemme, i motivi formano una storia, un messaggio che purtroppo è diventato “un’arte perduta”.

“Si tratta di un linguaggio in sé.”

Fatto a Gerusalemme, ognuno dei cinque stampati rappresenta motivi e colori specifici di una certa area.

Per esempio, lo stampato ‘Gerusalemme’ include un motivo chiamato “Haram Tiles”, che fa riferimento ad al-Haram al-Sharif a Gerusalemme, mentre lo stampato ‘Hebron’ include un motivo chiamato “Chiave di Hebron”.

“Questi messaggi nei ricami sono stati dimenticati per lungo tempo e ho voluto veramente ricordare alla gente il proprio patrimonio, in un modo contemporaneo ma alla moda”, ha detto Tahhan.

 

Un ‘gioiello’ da condividere con tutti

 

Quando le è stato chiesto il motivo del suo interesse per il ricamo tradizionale palestinese, Tahhan ha detto che ne era sempre stata attratta, ma di essere rimasta ancor più affascinata dalla storica arte quando questa è diventata il soggetto della sua ricerca durante l’ultimo anno al London college of Fashion.

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“Dopo averne capito scopo e significato, mi sono sorpresa di quanto poco conoscessi della mia eredità”, ha spiegato.

“E’ stato come se avessi scoperto un gioiello e ho voluto condividerlo con tutti quelli che conoscevo”

 

Con un approccio molto più contemporaneo al ricamo palestinese, ‘Prints of Palestine’ si basa sulla precedente collezione di Tahhan, Untha, una linea in collaborazione con l’al-Murtaqa Women Organization che si trova a Gerusalemme Est, che ha organizzato una serie di attività comunitarie che offrono corsi per insegnare alle donne tecniche di ricamo palestinese, cucito e fashion design.

La collezione personale, che Tahhan dice punta solo a “tastare il terreno”, ha superato le aspettative della designer con centinaia di e-mail e richieste di ordini da tutto il mondo.

Tahhan attualmente ha la sua base nella capitale del Qatar, Doha, che lei crede essere una piattaforma adatta per il lancio della collezione all’interno del Golfo.

“Doha ha un centro della moda in crescita e ho sentito che per il mio marchio qui c’è un grande potenziale per espandersi davvero.”

 

traduzione Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte: https://www.alaraby.co.uk/english/society/2017/1/20/prints-of-palestine-weaving-palestinian-heritage-into-contemporary-fashion

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