Michel Ayoub non vede alcuna contraddizione nel fatto che un cristiano detenga questo ruolo tradizionale, e neppure i musulmani locali.
FOTO – Mentre svolge il proprio lavoro all’alba Michel Ayoub indossa il tradizionale abito levantino
Acri, Israele – Il santo frastuono di Michel Ayoub inizia ogni giorno alle due. In quest’ora mattutina, esce nelle strade acciottolate della città vecchia di Acri, tamburello in mano, e sveglia i musulmani perché inizino il Ramadan.
Ricopre questo ruolo tradizionale di “mesaharati” della città per tutto il mese di digiuno sacro, ma Michel Ayoub non è il ritratto del titolare tradizionale di questa funzione: è un cristiano.
Questo 39enne arabo israeliano non vede alcuna contraddizione, e neppure gli abitanti musulmani di questa antica città nel nord-ovest di Israele, che si affaccia sul Mediterraneo.
“Siamo della stessa famiglia”, spiega Michel che percorre le strade tortuose, vestito con il tradizionale abito levantino, una kefiah drappeggiata sulle spalle. Indossa ampi pantaloni alla turca, la cui cintura è ornata di ricami, e ha un turbante bianco e nero avvolto attorno al capo.
“C’è un solo Dio e nessuna differenza tra cristiani e musulmani.”
Intona il suo canto che riecheggia per le strade vuote e silenziose, decorate per il Ramadan con colorate lampade tradizionali.
“Voi che dormite, ricordate che c’è un solo Dio e che è eterno”, ripete.
Nelle case, le luci si accendono una dopo l’altra. Alcuni sporgono la testa dalla finestra per salutarlo e rassicurarlo che il suo richiamo li ha ben svegliati per il “suhur”, il pasto tradizionale che si consuma prima dell’alba durante il Ramadan.
Durante il mese sacro i musulmani si astengono dal mangiare e bere dall’alba fino al tramonto, rendendo il suhur un pasto importante per affrontare la lunga giornata che sta per cominciare.
“Ci sentiremmo perduti”
Acri conta più di 50.000 abitanti – ebrei, musulmani, cristiani e bahai.
Sin dai tempi dei Fenici (dal 1.500 AC circa), questa città è sempre stata abitata.
E’ stata il più grande porto del regno crociato medievale di Gerusalemme e una grande città fotificata ottomana.
Nel 1799, Napoleone cercò di conquistare la città fortificata, ma fu respinto dagli Ottomani appoggiati da un piccolo distaccamento della Marina reale britannica.
L’antica città fortificata è considerata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità per la sua ben conservata roccaforte, i suoi bagni e le sue moschee.
Oggi fa parte di Israele, che la conquistò durante la guerra arabo-israeliana del 1948, al momento della creazione di quello stato.
Circa il 28% della sua popolazione è arabo-israeliana, palestinesi e loro discendenti che vi rimasero dopo la creazione di Israele nel 1948.
La maggior parte degli arabi della città sono musulmani, ma c’è una minoranza di cristiani, come Michel Ayoub.
Una tradizione antica riportata in auge
La tradizione mesaharati era scomparsa da Acri fino a quando Michel Ayoub, che abitualmente lavora nell’edilizia, l’ha riportata in auge 13 anni fa. Dice che è il suo modo di preservare il patrimonio di suo nonno.
Dice che suo nonno, fervente cattolico, ascoltava il Corano letto ogni venerdì durante le più importanti preghiere musulmane settimanali.
È anche per questo che Michel Ayoub è cresciuto con l’idea che le religioni possono coesistere nel rispetto e nella conoscenza reciproci.
Col tramandare la tradizione mesaharati, dice, “faccio solo il mio dovere; aiuto i nostri fratelli musulmani che sopportano fame e sete”, durante il mese del digiuno.
Sabra Aker, di 19 anni, dice che “è cresciuta al suono della sveglia di Michel Ayoub durante il Ramadan”.
“Se gli capitava di mancare una mattina, ci sentivamo perduti”, dice, sporgendosi dalla finestra di casa sua.
Safia Sawaid, 36 anni, esce di casa per chiedere se può fare una foto a Michel Ayoub assieme ai suoi figli.
“E’ meraviglioso vedere qualcuno così attaccato alla nostra cultura e tradizioni”, dice. “Spero che lo rifarà ogni anno.”
Michel Ayoub potrebbe anche formare un successore per garantire che la tradizione non muoia con lui.
Ahmed al-Rihawi, 12 anni, lo accompagna durante la sua missione notturna indossando i pantaloni alla turca, una giacca nera e un turbante.
“E’ un mesaharati promettente”, dice Michel. “Ha molto talento.”
Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org
Fonte: http://www.middleeasteye.net/fr/reportages/tambourin-la-main-un-chr-tien-r-veille-les-musulmans-pour-le-ramadan-1545989257