Cuba contesta il minuto di silenzio per le vittime dell’Olocausto all’Assemblea dell’UNESCO e chiede un minuto  per i palestinesi

L’ambasciatore israeliano all’UNESCO, Carmelo Shama-Hacohen:

Colleghi ambasciatori, all’inizio delle mie osservazioni, vorrei ringraziare i paesi che oggi sono stati al nostro fianco e hanno impedito un ulteriore deplorevole consenso su una decisione anti-israeliana e anti-ebraica. La vostra lucidità morale porta onore ai vostri  paesi.

Martedì 4 luglio

 

Trascrizione:

L’ambasciatore israeliano all’UNESCO, Carmelo Shama-Hacohen:

Grazie, signor Presidente.

 

Vorrei condividere con voi un aspetto speciale sulla decisione presa oggi che rende questa risoluzione più oltraggiosa e dannosa per ogni ebreo e soprattutto ai sopravvissuti dell’Olocausto.

Durante le ultime 24 ore, i sopravvissuti hanno inviato una lettera al ministro degli Esteri polacco, pubblicata dalla stampa israeliana, esprimendo i loro sentimenti e lo sgomento per la risoluzione dell’UNESCO. Se c’è qualcuno tra voi che può contrastare i loro sentimenti, deve avere un cuore crudele.

Siamo qui insieme, accanto alla più grande tomba di massa del popolo ebraico, ma  anche ai momenti più gravi e oscuri che l’umanità abbia conosciuto.

I siti, i suoni, gli odori, il sangue e gli orrori che si sono verificati qui nei campi di Auschwitz-Birkenau della Germania Nazista  non sono stati limitati dalle recinzioni elettriche. Infatti, in condizioni meteorologiche adeguate, l’odore del crematorio può raggiungere il posto dove siamo ora seduti.

Un mese fa mi sono avvicinato alle delegazioni arabe tramite uno dei loro ambasciatori con una richiesta speciale. Ho chiesto loro di dimostrare sensibilità su questo argomento delicato  e di non presentare la risoluzione anti-ebrea riguardo  Gerusalemme. Ho detto loro che avrebbero così aiutato la costruzione di relazioni positive.

Ma purtroppo siamo qui oggi con non solo una, ma con due di queste risoluzioni anti-israeliane.

Signor  Presidente, poiché l’UNESCO si è impegnato a commemorare l’Olocausto e soprattutto perché oggi sono qui come rappresentante dello Stato ebraico, chiedo quindi che questa assemblea sia unita con noi in un minuto di silenzio in memoria solenne dei sei milioni di Ebrei assassinati, e di tutti coloro che sono stati uccisi dalla bestia nazista, o che sono morti lottando contro di esso.

Si prega di stare con noi.

[Momento di silenzio]

Israele: Grazie.

Continua l’intervento:

Agli ambasciatori dei paesi arabi e ai loro partner, suggerisco di fare un giro nel campo nazista  di Auschwitz-Birkenau.

Forse  capireste che neanche le ore più buie, quando i nazisti separavano i genitori dai loro figli, mutilavano le persone vive e  separavano gli esseri umani dall’umanità, potranno riuscire a separare il popolo ebraico dalla nostra eterna capitale Gerusalemme.

Yerushalayim, Gerusalemme, è menzionata in tutte le nostre preghiere e nei momenti più alti dell’anno diciamo la famosa frase “L’anno prossimo a Gerusalemme”. Non abbiamo mai smesso di dirlo, neanche durante l’Olocausto, e vi prometto che non smetteremo mai di dirlo.

Dal 1967, a Gerusalemme esistono solo differenze positive. Tutta Gerusalemme è aperta a chiunque sia esso musulmano, cristiano o ebreo. La nostra bandiera sventola su di essa e la stiamo costruendo, stiamo costruendo Gerusalemme.

Permettetemi di concludere affermando che proprio come Hitler, i nazisti e i loro partner, come Haj Amin al-Husseini, non sono riusciti e non avranno  successo nel negare l’Olocausto né a distruggere Israele o la storia ebraica.

Nessuna decisione politicizzata dell’UNESCO sposterà mai un mattone da un muro a Gerusalemme. Né riuscirà a separare  Gerusalemme dalla nazione ebraica. Né riuscirà a riscrivere la nostra storia a Gerusalemme.

Grazie mille.

 

Cuba: Grazie mille, Presidente.

Penso che solo il Presidente possa chiedere un minuto di silenzio.

Penso che questa sia un’interpretazione errata di questa decisione. Penso che la decisione sia stata manipolata ancora una volta, per quello che abbiamo fatto – questa assemblea non prende decisioni riguardanti misure contro Israele né contro il popolo ebraico e penso che affermarlo sia trasformare questa riunione in una pagliacciata politicizzata.

Quello che abbiamo appena sentito dal delegato di Israele propone la discussione su  dibattiti e  decisioni che abbiamo preso e che non c’entrano nulla di quanto detto.

Solo il Presidente può richiedere un minuto di silenzio. Quindi, con la Sua indulgenza, lasciate che chieda al Presidente, un minuto di silenzio per tutti i palestinesi che sono morti nella regione.

Grazie.

 

trad. Invictapalestina.org

Fonte: moment-silence-holocaust-victims-unesco

Approfondimento su Repubblica: unesco_adotta_risoluzione_su_gerusalemme_italia_ha_votato_contro-164451104

3 risposte a “Cuba contesta il minuto di silenzio per le vittime dell’Olocausto all’Assemblea dell’UNESCO e chiede un minuto  per i palestinesi”

  1. Le vittime dell’olocausto oggi sono i palestinesi. Senza nulla togliere alla storia. Questa situazione deve finire. Subito. Assolutamente. Ridate ai palestinesi le loro case. Ridate loro il diritto a vivere e basta cosi’ porci nazisti sionisti stati uniti israele e germania con i loro servi fra cui l’italia e non parlate di terrorismo. I terroristi siete voi.

  2. Ricordare l’Olocausto ebraico ormai è solo una mossa che conviene politicamente. Ma i 100milioni di nativi americani, chi se li ricorda?

  3. Sono d’accordo con Catia, nessuno nega l’olocausto, è stata una tragedia immane, ma ora le vittime sono i Palestinesi, l’olocausto non giustifica quanto gli Israeliani hanno fatto e fanno contro i Palestinesi. Io sto con gli ebrei, ma contro l’atteggiamento omicida di Israele che non può chiedere comprensione finché non cambierà la sua politica omicida

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