Roberta spiega all’ISEF cos’è il KRAV MAGA

il Krav Maga è stato appositamente concepito per addestrare l’esercito israeliano, perché l’esercito israeliano lo utilizzasse contro la popolazione palestinese.

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Roberta Rivolta 27 ottobre 2017

Gentili signori,

apprendo con un certo sconcerto che l’ISEF di Torino il 4 novembre offrirà al pubblico due seminari di Krav Maga.

Credevo che l’ISEF fosse un Istituto per l’insegnamento dell’Educazione Fisica, non un’accademia militare.

Sono sicura che voi sappiate che cos’è il Krav Maga, ma forse non avete messo a fuoco alcuni dettagli:

il Krav Maga è stato appositamente concepito per addestrare l’esercito israeliano, perché l’esercito israeliano lo utilizzasse contro la popolazione palestinese.

Nei corsi offerti ai turisti presso Gerusalemme si utilizzavano fotografie di palestinesi come bersagli per esercitarsi al tiro.

(Anche i vostri seminari prevedono anche l’uso di armi da fuoco? Sarebbe di sicuro coerente con i principi di questa disciplina.)

Nel sito della Scuola italiana di Krav Maga (http://www.kravmaga.it/), fondata da un diretto allievo dell’istruttore dell’esercito (e sottolineo “esercito”) israeliano che ha esportato questa tecnica di combattimento in Italia, leggo: “Lotta militare israeliana di autodifesa”.

In quale di queste quattro parole il corpo docente dell’ISEF di Torino è riuscito a ravvisare un intento sportivo?

Perché forse lo stesso corpo docente avrebbe dovuto proseguire nella lettura della presentazione. Per esempio laddove si specifica: “Il Krav Maga è nato in Israele negli anni ’40 ad opera di Imi Lichtenfeld , non certo per motivi artistici o sportivi ma per esigenze militari”.

E ancora: “Il Krav maga non è un arte marziale”. E poi ancora: “Il Krav maga nasce per una applicazione nel tentativo di sopravvivere ad una aggressione per strada o comunque non in palestra”.

Sempre dal sito apprendo che: “Nelle tecniche del Krav Maga non vi è nulla di superfluo o estetico, ma solo estrema efficacia, istintività, condizionamento, velocità di esecuzione delle combinazioni fino all’eliminazione del problema, che può voler dire: sia dileguarsi che colpire e fuggire o arrivare alla risoluzione più estrema”.

Nei vostri seminari è prevista “la soluzione più estrema”?

Perché, per esempio, sul sito affiliato dell’Emilia Romagna (http://www.kravmagaemiliaromagna.it/), i cui corsi sono tenuti da un insegnante con qualifica nazionale, si legge:

“Poiché risponde a criteri di natura militare e autodifesa, [il Krav Maga] punta all’immediata neutralizzazione dell’avversario, includendo anche quei punti vitali del corpo, quali genitalicarotideocchi etc, ritenute normalmente intoccabili negli sport da combattimento e nelle tradizionali arti marziali.
Il KRAV MAGA non è un’arte marziale o uno sport da combattimento ma E’ UN METODO DI DIFESA PERSONALE”.

Anzi, a sentire gli istruttori di questo video della Rai  i punti vitali sono proprio il primo obiettivo di chi utilizza questa tecnica per difendersi (minuto 1:09). E “il fine ultime del krav maga è la sopravvivenza, non è una coppa o un punteggio” (minuto 1:21).

 

Per farvi un’idea di che cosa si intenda con questo, potreste provare a consultare quelle pagine di divulgazione di questo “metodo di difesa personale” (in rete se ne trovano in quantità) in cui si illustra come colpire l’avversario nei punti vitali, per poterlo “neutralizzare” nel giro di pochi minuti.

Ne suggerisco qualcuno:

http://www.difesakravmaga.roma.it/2016/03/27/krav-maga-e-punti-vitali/

http://iccskravmagaitalia.it/punti-vitali/

Leggo in ultimo: “Il krav maga è insegnato da istruttori esperti per essere usato solo in casi estremi di pericolo per la propria vita (violenza da strada, tentativi di stupro, aggressioni a mano armata ecc.)”.

Un po’ come saltare con l’asta o fare la ruota sulla trave, insomma.

E tutto questo senza voler troppo insistere, conoscendo bene il clima che si respira in Italia al riguardo, sull’origine israeliana della disciplina – per quanto non sia possibile non ricordare come perfino un inviato di Radio Rai, in un servizio dedicato alla scuola di Krav Maga presso Gerusalemme, all’interno del notiziario delle ore 13 del 14 agosto di quest’anno, ha dovuto riconoscere che “l’idea nazionalista dell’orgoglio israeliano ed ebreo è alla base di tutte le attività di questa scuola”. Con tutto quello che una frase del genere sottende quando si parla di un esercito d’occupazione, per definizione dell’ONU stessa (https://www.ochaopt.org/50Stories/).

Ringrazio per la gentile attenzione augurandomi che questa infelice iniziativa venga immediatamente annullata.

Cordiali saluti

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