Bassil alla Lega Araba: Insorgiamo per la dignità di Gerusalemme, per evitare la maledizione della Storia
10 dicembre 2017
Redazionale del nostro sito
Il ministro degli Esteri libanese Joubrane Bassil ha avuto la parola durante la sessione straordinaria convocata dalla Lega araba in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dichiarare la città santa di Gerusalemme capitale di Israele e di trasferirvi la propria ambasciata.
Ha iniziato il suo intervento dicendo:
“Gerusalemme non è una causa qualsiasi, ma la Causa (con la C maiuscola). Perché è la ragione della nostra identità araba. Gerusalemme non può appartenere al dio degli ebrei che espelle il dio dei cristiani o dei musulmani. Non è la casa dei conflitti degli dei sulla terra, perché il nostro Dio è lo stesso per tutti noi. Gerusalemme non può appartenere a uno stato unilaterale e non ci sarà spazio per l’unilateralismo tra noi. Gerusalemme appartiene a ebrei, cristiani e musulmani. Siamo i figli di Ibrahim, Issa (Gesù) e Maometto. Vogliamo tutti pregare a Gerusalemme. E non permetteremo a nessuno di impedircelo”, ha detto sabato 9 dicembre dal Cairo.
Bassil ha lanciato un appello per una riconciliazione inter-araba come unica via per la salvezza della nazione e per un vertice arabo che abbia come motivo Gerusalemme per collocarla nell’alveo arabo “perché senza di essa non c’è arabità”.
“Saremo maledetti se partiamo oggi a mani vuote. Sarà o la rivoluzione o la morte di una nazione già addormentata”, ha avvertito.
“Non sono qui a nome del Libano per condannare un’operazione di saccheggio, né per rammentarci un’identità araba che anche noi ci siamo confezionata, né per indagare su un’appartenenza profonda che alcuni cercano di diluire in conflitti di diversione, nel dividerci in tribù e sette, in clan e famiglie per trasformarci in una nazione smembrata che sia facile umiliare e derubare dei suoi simboli”, ha aggiunto.
E poi: “Siamo qui perché la nostra arabità non può rinunciare a Gerusalemme. Noi in Libano non sfuggiremo alle nostre responsabilità e alla resistenza fino al martirio. Apparteniamo all’identità di Gerusalemme e possiamo solo vivere liberi e ribelli contro gli usurpatori e gli occupanti … Siamo qui per recuperare la nostra perduta arabità tra i sunniti e gli sciiti, sperperata tra l’Oriente e l’Occidente, distratta in un conflitto tra arabi e persiani che esaspera i sospetti bilaterali islamo-cristiani”.
Durante il suo discorso, il capo della diplomazia libanese si è interrogato: “Questo disastro ci unificherà? Ci darà uno schiaffo per svegliarci? Gerusalemme è nostra madre e nostra sorella. Il nostro onore è il suo. Ci chiama in aiuto. La tradiremo o ci mobiliteremo per sostenerla? ”
“La storia non ci perdonerà mai. I nostri figli in futuro non saranno orgogliosi di quello che abbiamo fatto … se oggi usciamo tradendola. È o la rivoluzione o la morte di una nazione addormentata”, ha detto ancora.
Il responsabile libanese ha anche invitato i paesi arabi a diversificare le loro reazioni contro la decisione americana attraverso iniziative diplomatiche, politiche ed economiche.
Ha concluso il suo discorso dicendo: “Insorgiamo per nostra dignità per evitare la maledizione della Storia e le domande che i nostri nipoti porranno sul nostro tradimento. Solo l’intifada preserverà il nostro onore e restituirà i nostri diritti. O agiamo ora oppure Gerusalemme sarà perduta. Nessuna pace senza Gerusalemme”.
Delegazione del Bahrain visita Israele
10 dicembre 2017
Fra le polemiche in corso per la decisione degli Stati Uniti di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme una delegazione del Bahrain è arrivata in Israele per “inviare un messaggio di pace”, secondo i media.
Un servizio del Times of Israel di domenica riporta che la visita ha segnato un miglioramento dei legami tra i due paesi, che non mantengono relazioni diplomatiche.
Composto da due dozzine di membri di un gruppo chiamato ‘Questo è il Bahrain’, la delegazione rimarrà in Israele per quattro giorni per “inviare un messaggio di tolleranza religiosa e di coesistenza”, secondo il Times.
Funzionari del Bahrain avevano già in precedenza suggerito che legami più forti tra Israele e Bahrain potrebbero giovare a entrambi i paesi nel confronto con il loro rivale, l’Iran.
Documenti rilasciati da WikiLeaks nel 2011 hanno messo in luce i contatti del Bahrain con Israele “a livello di intelligence/sicurezza” e indicato che il paese del Golfo era “disposto ad andare avanti in altre aree”.
La visita della delegazione del Bahrain è arrivata mentre le proteste continuano a infuriare nei territori palestinesi occupati e in tutto il mondo per una decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.
La mossa ha attirato la condanna dei leader mondiali, incluso il ministero degli Esteri del Bahrain, che ha rilasciato una dichiarazione in cui si sottolinea che la mossa “minaccia il processo di pace in Medio Oriente e ostacola ogni iniziativa e negoziato” verso una soluzione duratura.
Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonti:
1) https://french.almanar.com.lb/690171
2) http://www.aljazeera.com/news/2017/12/bahraini-delegation-visits-israel-171210074923592.html