Pulizia etnica in progress

Israele pronto ad espellere in aprile gli abitanti palestinesi di un villaggio per lasciar posto ad una nuova città ebraica

21 febbraio 2018

Le autorità israeliane espelleranno i residenti di Umm Al-Hiran, un villaggio palestinese beduino nel Negev – è questione di settimane -, mentre procedono i piani per costruire una nuova città ebraica al suo posto.

Yair Maayan, capo dell’autorità governativa per il “reinsediamento” dei beduini nel Negev, ha detto al Jerusalem Post che i residenti di Umm Al-Hiran – tutti cittadini israeliani – saranno espulsi ad aprile.

“L’Israel Lands Authority ha emesso avvisi di espulsione”, ha detto ieri Maayan, aggiungendo che il piano prevede di costringere gli abitanti del villaggio a vivere a Hura, una città beduina approvata dal governo.

Umm Al-Hiran deve essere demolito per far sì che al suo posto venga costruita una nuova città, Hiran, “che sarà popolata per lo più da ebrei religiosi”. Il piano statale israeliano è stato appoggiato dalla Corte Suprema.

I residenti palestinesi beduini di Umm al-Hiran stanno affrontando la loro terza espulsione, essendo stati espulsi dalle loro terre nel 1948 e di nuovo nel 1956.

L’attivista locale Raed Abu al-Kaeean ha dichiarato al Jerusalem Post “che la polizia ha informato i residenti che devono andarsene entro l’1 aprile” o verranno sfrattati con la forza”. Ha aggiunto che la polizia ha visitato il villaggio per pianificare “l’incursione e distruzione del villaggio”.

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina

Fonte: https://www.middleeastmonitor.com/20180221-israel-to-expel-palestinian-villagers-in-april-makes-way-for-new-jewish-town/

 

Israele installa le case di una nuova colonia per la prima volta dal 1991
21 febbraio 2018

Israele inizia l’installazione di prefabbricati sul sito di una nuova colonia chiamata Amichai nella Cisgiordania occupata, 21 febbraio 2018. Photo AHMAD GHARABLI. AFP

Israele ha iniziato mercoledì scorso l’installazione di case nella prima colonia che sia stata decretata dal governo israeliano nella Cisgiordania occupata dopo più di 25 anni – hanno constatato giornalisti dell’AFP.
Camion-gru hanno sistemato una dozzina di prefabbricati nel sito della nuova colonia chiamata Amichai, mentre macchine di movimento terra e operai sistemavano il terreno intorno.

Amichai, una volta terminata, dovrà accogliere la maggior parte delle circa 40 famiglie evacuate con la forza nel febbraio 2017 da Amona, una colonia detta “selvaggia”, cioè illegale anche per la legge israeliana.
L’evacuazione di Amona, trasmessa con scontri e grida in diretta, aveva dato origine a un vero e proprio psicodramma israeliano. Amona è stata demolita perché la Corte Suprema israeliana l’aveva dichiarata costruita su terre private palestinesi e quindi illegale secondo il diritto israeliano.

Secondo il diritto internazionale tutta la colonizzazione è illegale.
Ma il governo israeliano, che vede di buon occhio gli avvocati della colonizzazione e anche un’annessione almeno parziale della Cisgiordania, ha autorizzato nel marzo 2017, per la prima volta dal 1991, la costruzione di una nuova colonia al fine di trasferire i circa 200 abitanti di Amona.
“È un giorno speciale per noi vedere costruire un nuovo villaggio in Israele”, ha detto ad AFP Israel Ganz, vicepresidente del Consiglio regionale di Binyamin, che gestisce le colonie in questa parte della Cisgiordania. I coloni considerano gli insediamenti come parte di Israele.
Le 40 famiglie di Amona dovrebbero potersi stabilire tra circa un mese, ritiene Ganz.
“Vedere 40 famiglie qui è un primo passo, ma sogniamo di vedere centinaia di famiglie su queste colline”, ha aggiunto il consigliere indicando le colline circostanti tutte libere da insediamenti.
Benjamin Netanyahu si è vantato di essere “dopo decenni (…) il primo ministro a costruire una nuova colonia in Giudea e Samaria”, nome biblico della Cisgiordania.

La gran parte della comunità internazionale considera la colonizzazione un grosso ostacolo alla pace tra israeliani e palestinesi, cosa che il governo israeliano nega.

La costruzione di colonie, che è continuata sotto tutti i governi israeliani dal 1967, erode i territori su cui i palestinesi desiderano creare il loro Stato o compromette la continuità territoriale, quindi la vitalità, di un tale Stato.
Tra la Cisgiordania e Gerusalemme Est, più di 600.000 coloni israeliani vivono in una coesistenza spesso conflittuale con quasi tre milioni di palestinesi.

Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonte: http://www.liberation.fr/planete/2018/02/21/israel-installe-les-maisons-d-une-nouvelle-colonie-une-premiere-depuis-1991_1631359

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