“Qualsiasi sudafricano che va oggi in Palestina e visita la Cisgiordania e Gaza, o i palestinesi che vivono nello Stato di Israele, torna scioccato e, scuotendo la testa, dice ‘Questo è molto peggio rispetto all’apartheid che abbiamo conosciuto’.”
8 marzo 2018
“Diciamo che gli organizzatori non hanno alcun mandato per violare e corrompere questa commemorazione internazionale. La Scozia non deve essere la porta di servizio per i sostenitori dell’apartheid israeliano per promuovere la segregazione razzista e la pulizia etnica del popolo palestinese. Il successo di questo tentativo sarebbe la vergogna della Scozia a livello internazionale e renderebbe Mandela Place una reliquia senza senso”.
Non c’è posto per l’organizzazione dei sostenitori dell’apartheid in una manifestazione contro apartheid e razzismo
La manifestazione organizzata a Glasgow per il 17 marzo è una piccola parte di una Giornata internazionale dell’ONU per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale istituita per commemorare il massacro del 21 marzo 1960 di 69 dimostranti pacifici che protestavano contro l’apartheid a Sharpeville, in Sudafrica. L’ONU dichiara che la commemorazione è istituita per dimostrare “solidarietà con i popoli che lottano contro il razzismo e la discriminazione razziale”.
Il popolo palestinese soffre in un sistema di apartheid israeliano molto peggiore della versione sudafricana.
Alcuni organizzatori della manifestazione del 17 marzo a Glasgow, promossa come parte della giornata di solidarietà dell’ONU, sono decisi a consentire la partecipazione a questa marcia ad un gruppo chiamato Confederation of Friends of Israel Scotland, creato per difendere e sostenere il sistema di apartheid di Israele e i suoi frequenti massacri di palestinesi.
Ci si aspetta che commemoriamo gli eroi e martiri della lotta contro l’apartheid sudafricana marciando accanto agli striscioni e alle bandiere dei difensori dell’apartheid israeliano. Desmond Tutu e altri sudafricani hanno dichiarato che gli orrori dell’apartheid sudafricano erano “un picnic” in confronto a quello che Israele sta facendo oggi ai palestinesi.
Ronnie Kasrils è un veterano ebreo dell’ANC (African National Congress) ed è stato ministro del governo sudafricano dal 2004 al 2008. Durante gli incontri di SPSC in Scozia, ha presentato il suo punto di vista: “Qualsiasi sudafricano che va oggi in Palestina e visita la Cisgiordania e Gaza, o i palestinesi che vivono nello Stato di Israele, torna scioccato e, scuotendo la testa, dice ‘Questo è molto peggio rispetto all’apartheid che abbiamo conosciuto’.”
“Il coautore (ebreo) dell’ultimo rapporto commissionato dall’ONU che identifica Israele come stato di apartheid, il prof. Richard Falk, ha parlato alla manifestazione SUTR 2017 (Stand up to Racism) in favore di SPSC ed è stato accolto calorosamente. Ora ci aspettiamo di accogliere i difensori dello Stato dell’apartheid nella manifestazione del 2018.
“Diciamo che gli organizzatori non hanno alcun mandato per violare e corrompere questa commemorazione internazionale. La Scozia non deve essere la porta di servizio per i sostenitori dell’apartheid israeliano per promuovere la segregazione razzista e la pulizia etnica del popolo palestinese. Il successo di questo tentativo sarebbe la vergogna della Scozia a livello internazionale e renderebbe Mandela Place una reliquia senza senso”.
La Confederation of Friends of Israel in Scotland (COFIS) si unì alla dimostrazione Stand Up to Racism 2017 a Glasgow e una manciata di membri marciò ad una certa distanza come parte di quella manifestazione. Portavano uno striscione della loro organizzazione razzista e delle bandiere israeliane, causando offesa e costernazione a molti che erano alla marcia.
COFIS lavora a stretto contatto con l’ambasciata israeliana per impedire discussioni pubbliche sui crimini israeliani e ostacolare l’organizzazione del movimento BDS guidato dai palestinesi, movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro lo Stato di Israele fino a che non porrà fine ai crimini contro il popolo palestinese.
COFIS si oppone alle richieste della chiamata palestinese BDS perché Israele:
1. ponga fine all’occupazione e alla colonizzazione di tutte le terre arabe e smantelli il Muro
2. riconosca i diritti fondamentali dei cittadini arabo-palestinesi di Israele alla piena uguaglianza
3.rispetti, protegga e promuova i diritti dei profughi palestinesi a ritornare alle proprie case e proprietà come previsto dalla risoluzione 194 delle Nazioni Unite.
COFIS difende e sostiene ogni crimine di guerra israeliano e crimine contro l’umanità, compresa l’Operazione Protective Edge israeliana dell’estate 2014 in cui furono massacrati oltre 2.200 palestinesi a Gaza. Quell’uccisione indiscriminata di massa portò il governo scozzese a chiedere un embargo sulle armi contro Israele.
COFIS lavora per diffamare gli attivisti della solidarietà palestinese come razzisti per la loro opposizione allo Stato di Israele di apartheid, alla pulizia etnica della Palestina, al furto di terra e risorse idriche palestinesi, alla sistematica demolizione di case palestinesi, agli arresti di massa e all’uccisione di palestinesi puramente in base alla loro nazionalità.
Eppure alcuni continuano a difendere il diritto di COFIS a partecipare alle marce antirazziste nonostante la sua difesa attiva del razzismo di stato, cioè l’apartheid, di cui soffre il popolo palestinese.
Scottish Palestine Solidarity Campaign ritiene che questa politica sia intrinsecamente sbagliata ma anche che, se non viene avversata, indebolirà enormemente la lotta contro il razzismo che affligge la società scozzese.
In ogni dimostrazione politica non è mai chiaro quanti di quelli che si trovano dietro ad uno specifico striscione siano collegati ad esso. In tutto il mondo una bandiera israeliana è vista come un simbolo della pulizia etnica del popolo palestinese e dell’assedio genocida del popolo di Gaza. Sventolare un tale simbolo di apartheid in una dimostrazione rende impossibile per la maggior parte dei palestinesi e libanesi, così come a molti scozzesi, partecipare. Come possono i palestinesi marciare dietro la bandiera degli insediamenti che rubano la loro terra, degli avamposti militari che sparano sulle loro famiglie e sui loro amici, dei checkpoint che in modo creativo rendono la loro vita miserabile? il simbolo di un governo che è apertamente impegnato a completare la loro espropriazione e dare il via al loro status di inferiorità in tutta la Palestina.
La nostra solidarietà con il popolo palestinese e la nostra opposizione alle forze che lavorano per opprimerlo si deve allargare alle strade della Scozia. Un popolo che subisce umiliazioni rituali da una marmaglia di soldati israeliani ai posti di blocco che rovinano la loro vita non dovrebbe essere ulteriormente umiliato in Scozia chiedendogli di marciare insieme ai suoi oppressori e al ripugnante simbolo dei suoi oppressori.
Vedendo i parallelismi tra la loro stessa oppressione e quella del popolo palestinese, i movimenti antirazzisti di tutto il mondo come il Black Lives Matter negli Stati Uniti hanno con entusiasmo unito il sostegno alla lotta per la libertà palestinese ai loro obiettivi ufficiali. Gli antirazzisti in Scozia non dovrebbero fare di meno.
Alcuni hanno paura di essere etichettati come “antisemiti” se impediscono ad una campagna attiva nell’apartheid israeliano di partecipare ad una marcia antirazzista, ma questa è di per sé una posizione razzista perché implica che tutti gli ebrei siano complici dei crimini dello Stato di Israele. SPSC respinge ogni idea di colpa collettiva e insiste sul fatto che gli ebrei scozzesi non devono essere ritenuti responsabili per i crimini dello Stato di Israele.
In ogni caso, chiunque si impegni attivamente nella lotta per la libertà palestinese comprende che maligne e false accuse di antisemitismo lo seguono come la notte segue il giorno, e che l’unico modo per evitare queste patacche politicamente controllate è ridurre il sostegno alla lotta palestinese contro l’apartheid israeliana.
Le bandiere israeliane sventolano generalmente tra le file delle marce fasciste in Scozia e altrove; dobbiamo avere bandiere israeliane che sventolano da entrambe le parti delle mobilitazioni razziste e antirazziste? La proposta sarebbe molto strana.
Permettere alle bandiere israeliane e a una campagna attiva a favore dell’apartheid israeliano l’accesso a iniziative contro il razzismo dividerà e indebolirà ogni lotta contro il razzismo.
Facciamo appello a SUTR e ai suoi affiliati perché impediscano a qualsiasi gruppo nato per difendere il razzismo di stato in Israele/Palestina di avere alcuno spazio nelle campagne antirazziste.
Per inviare un messaggio di sostegno scrivere a
campaigns@scottishpsc.org.uk
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonte: http://www.scottishpsc.org.uk/statements/spsc-statement-on-anti-racism-and-pro-israel-campaigns-in-scotland