Il valore delle vendite aumenta di dieci volte dopo la guerra di Gaza del 2014 nonostante gli avvertimenti che le armi del Regno Unito, compresi gli armamenti per i cecchini, potrebbero essere utilizzate per uccidere i palestinesi. Copertina – Secondo quanto riferito soldati israeliani applaudivano mentre i cecchini sparavano a palestinesi disarmati vicino alla barriera di sicurezza di Gaza (AFP)
Jamie Merril, 24 aprile 2018
LONDRA – La Gran Bretagna, dalla guerra di Gaza del 2014, ha approvato la vendita di armi a Israele per un valore di 445 milioni di dollari, compresi componenti per droni, aerei da combattimento ed elicotteri, insieme a pezzi di ricambio per fucili di precisione, secondo i dati di Middle East Eye.
I dati del governo susciteranno nuove preoccupazioni sul fatto che armi di fabbricazione britannica vengano utilizzate dall’esercito israeliano nei Territori Occupati, tra i timori quelli che componenti dei fucili di precisione usati per uccidere decine di civili palestinesi nelle ultime settimane potrebbero essere stati fabbricati nel Regno Unito.
Le licenze per l’esportazione di armi verso Israele sono salite lo scorso anno a 216 milioni di sterline, o 300 milioni di dollari ai tassi di cambio correnti, da 20 milioni di sterline dopo la guerra di Gaza, come dimostrano nuove cifre del Dipartimento per il commercio internazionale.
Includono un’importante licenza da 183 milioni di sterline che copre “tecnologia per i radar militari”, ma i ministri hanno approvato anche la vendita per l’esportazione di granate, bombe, missili, veicoli corazzati, fucili d’assalto, munizioni per armi di piccolo calibro, fucili di precisione e componenti per fucili di precisione.
Il valore economico delle approvazioni di armi a Israele è più che raddoppiato lo scorso anno dopo gli 84 milioni di sterline di vendite nel 2016, spingendo gli attivisti a mettere in guardia sul fatto che vi siano “pochi dubbi” che armi prodotte nel Regno Unito siano state usate nei Territori palestinesi occupati.
La Campaign Against the Arms Trade o CAAT, che ha pubblicato le cifre, ha espresso preoccupazione per il fatto che la tecnologia radar made in UK potrebbe essere utilizzata dai jet israeliani e dagli elicotteri sopra i Territori Occupati.
Tuttavia, è la portata delle vendite di armi di piccolo calibro a suscitare timori che i componenti del fucile di precisione fabbricati nel Regno Unito e gli obiettivi di puntamento potrebbero essere stati usati dall’esercito israeliano lungo la barriera di Gaza.
Armi britanniche, oppressione israeliana
Il deputato laburista Richard Burden, presidente del gruppo britannico-palestinese in Parlamento, ha detto a MEE che, considerato il rischio che armi vengano usate per “repressione interna” a Gaza e in Cisgiordania, è “allarmato dalla portata delle esportazioni di armi britanniche verso Israele negli ultimi anni”.
Ha aggiunto che sta “premendo” sui ministri per avviare un’indagine per verificare se armi del Regno Unito siano state utilizzate nelle “attuali operazioni militari israeliane al confine di Gaza”.
Dirigenti palestinesi dicono che questo mese almeno 40 persone sono state uccise dalle forze israeliane dall’inizio di una protesta di sei settimane, soprannominata la Grande Marcia del Ritorno, contro l’occupazione israeliana.
Le sparatorie hanno suscitato scalpore internazionale dopo che è emerso che cecchini israeliani hanno sparato contro i palestinesi che si erano avvicinati alla barriera di sicurezza di Gaza, con ordini che consentivano loro di sparare ai palestinesi disarmati che arrivavano a meno di 100 metri.
La violenza ha spinto il leader laburista Jeremy Corbyn a chiedere una revisione della vendita di armi a Israele, in un messaggio di condanna delle uccisioni “illegali e disumane” e del ferimento di “manifestanti palestinesi ancor più disarmati” di cui è colpevole.
Corbyn ha anche chiesto al Regno Unito di appoggiare le richieste di un’inchiesta ONU “indipendente e trasparente” sulle sparatorie e chiesto una revisione della vendita di armi fabbricate nel Regno Unito che “potrebbero essere utilizzate in violazione del diritto internazionale”.
Ministri del governo come pure personalità del Partito laburista, inclusa la segretaria ombra degli Esteri, Emily Thornberry, hanno sostenuto che Israele ha il diritto di difendersi dall’assalto militare e dagli “attacchi terroristici”.
L’esercito israeliano dice di sparare solo per autodifesa e che le sue forze alla barriera di Gaza “identificano i tentativi di portare a termine attacchi terroristici sotto il camuffamento delle rivolte”, ma gruppi di pressione hanno etichettato le sparatorie come un “massacro”.
L’esercito israeliano non ha risposto a una richiesta di commento.
Andrew Smith, portavoce del CAAT, ha dichiarato a MEE: “Non vi è dubbio che armamenti del Regno Unito siano stati usati contro il popolo di Gaza più e più volte, ma questo non ha impedito ai governi che si sono succeduti di concedere ancora più armi alle forze armate israeliane.
“Le scene terrificanti che abbiamo visto nelle ultime settimane sono ancora un altro forte richiamo alla repressione e agli abusi che i palestinesi subiscono ogni giorno. La risposta alle proteste non è stata solo pesante, è stato un massacro.
“Continuando ad armare le forze israeliane, il Regno Unito non si sta solo rendendo complice in attacchi futuri, ma sta inviando un messaggio di sostegno per la punizione collettiva che è stata inflitta.
“La situazione è disperata e il Regno Unito dovrebbe lavorare ad una soluzione pacifica e giusta, non a spingere le vendite di armi che possono essere utilizzate in usi illeciti negli anni a venire”.
Israele ha storicamente violato assicurazioni fatte ai ministri che le armi prodotte dal Regno Unito non sarebbero state utilizzate nei Territori Occupati.
Quanti sono critici riguardo al commercio britannico di armi dicono che la vendita di armi a Israele è in netto contrasto con gli avvertimenti del Foreign Office nel suo più recente rapporto annuale sui diritti umani, secondo cui le politiche di occupazione israeliane continuano a violare i “diritti umani dei palestinesi”.
Quel rapporto citava “demolizioni punitive” di case appartenenti alle famiglie di palestinesi sospettati di perpetrare attacchi contro israeliani.
Chris Doyle, il direttore del Council for Arab-British Understanding, o CAABU, ha detto a MEE che è “un oltraggio che la Gran Bretagna continui a vendere tali armi a uno stato che tratta la vita umana e il diritto internazionale con tale disprezzo”.
Gli attivisti hanno anche espresso il timore che alcune delle armi approvate per l’esportazione, come i radar militari, componenti per jet veloci e parti di elicotteri siano del tipo precedentemente utilizzato dalle forze israeliane a Gaza e in Cisgiordania, anche durante la guerra di Gaza del 2014 – soprannominata “Operation Protective Edge” da Israele – e durante l’assalto del 2009.
Dopo il conflitto del 2009 – “Operazione Piombo fuso” – l’influente comitato dei Comuni sulle esportazioni di armi ha riferito che le esportazioni di armi britanniche “quasi certamente” sono state utilizzate nell’attacco, in diretta violazione della politica del Regno Unito secondo cui le armi esportate non dovrebbero essere utilizzate nei Territori Occupati.
Abolite restrizioni britanniche
L’allora segretario agli esteri, David Miliband, ha detto che le apparecchiature israeliane utilizzate nell’attacco a Gaza “quasi certamente” contenevano componenti fornite dall’Inghilterra, inclusi i display della cabina di pilotaggio negli aerei da combattimento F-16 fabbricati negli Stati Uniti e componenti per i sistemi antincendio e radar, equipaggiamento di navigazione e gruppi motore per elicotteri d’attacco Apache fabbricati negli Stati Uniti.
Sono state rinnovate richieste di fermare le vendite di armi durante il conflitto di Gaza nel 2014, che ha provocato la morte di oltre 2.200 palestinesi e 76 israeliani. L’allora primo ministro, David Cameron, dichiarò che tutte le licenze di esportazione sarebbero state riviste.
Tuttavia, tutte le restrizioni sulle vendite di armi a Israele furono lasciate cadere nel 2015 a seguito di una revisione di 12 mesi, con la quale il governo ha ammesso che armi del Regno Unito potrebbero essere state utilizzate nel bombardamento di Gaza del 2014.
Da allora, MEE capisce che il governo non ha più fatto accertamenti per verificare se le armi del Regno Unito siano state utilizzate nei Territori Occupati, e le licenze di armi sono aumentate vertiginosamente.
Un portavoce del Dipartimento per il commercio internazionale ha affermato che il Regno Unito “prende molto seriamente le proprie responsabilità in materia di controllo delle esportazioni e gestisce uno dei regimi di controllo delle esportazioni più forti al mondo”.
Ha aggiunto: “Esaminiamo rigorosamente ogni richiesta caso per caso in base ai Criteri consolidati di licenza di esportazione di armi dell’UE e nazionali, con i rischi legati alle violazioni dei diritti umani che sono una parte fondamentale di tale processo.
“Non concederemmo una licenza se farlo fosse incompatibile con questi criteri e sospenderemmo o revocheremmo le licenze quando il livello di rischio cambia”.
Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org
Fonte: http://www.middleeasteye.net/news/exclusive-uk-sells-more-500m-arms-israel-including-sniper-rifles-718473139