Roger Waters colpisce duro al suo concerto a Lione

“Pigs rule the world” – “I maiali governano il mondo” – e “No! Resist the pigs”-” No! Resisti ai maiali”. FOTO – Archivio. Roger Waters lo scorso aprile a Bologna, in Italia. NurPhoto.

Eric Bureau, 10 maggio 2018

L’ex bassista dei Pink Floyd ha cantato a Lione mercoledì sera davanti a 15.000 spettatori. Un concerto molto militante.

Il nuovo tour di Roger Waters inizia in silenzio. L’immensa sala Tony Garnier è sempre illuminata e non ancora riempita quando l’enorme schermo che domina la scena si accende. Una donna appare, di spalle, seduta su una duna e guarda il mare. Per quindici minuti, questo piano fisso è accompagnato solo dal mare, dal vento, da dolci canti in lingua araba e da alcuni fischi di spettatori disorientati. Ma improvvisamente il cielo si arrossa, si alzano grida, il caos … L’ex bassista dei Pink Floyd e la sua nuova band iniziano a suonare “Breathe” dall’album di punta dei Pink Floyd, “Dark Side Of The Moon”.

Da lì, nessuno dei 15.000 fan ride. Le due date parigine e la data di Lille non sono ancora complete, ma Lione lo è questo mercoledì sera. Waters intona per un’ora i suoi classici composti con i Pink Floyd – “Time”, “Wish You Were Here” – o per sé, come tre titoli incatenati del suo ultimo album tra cui “The Last Refugee” che mette in immagini migranti, il suo nemico giurato, Donald Trump, e la donna del film, che in realtà è una ballerina in un paese che immaginiamo essere la Siria.

Roger Waters parla al pubblico in francese

 

La prima parte millimetrata termina con un bel momento di coraggio, “Un altro mattone nel muro” con 12 adolescenti di Lione. Appaiono nella tenuta arancione dei detenuti di Guantanamo, con le teste coperte da un cappuccio nero. Si liberano dei loro vestiti per scoprire una maglietta “Resist” e si lasciano andare alla danza. “Ils sont de Lyon et ils sont magnifiques”. E’ la prima volta che Waters parla e in francese … per annunciare un intervallo di 20 minuti. Fine della prima parte.

Per coloro che rimpiangono una prima parte senza effetti spettacolari come nel tour precedente dove costruiva e distruggeva il muro di “The Wall”, la seconda parte fornisce una risposta sferzante e militante. Sirene iniziano a suonare nel mezzo della sala della Battersea Power Station, la fabbrica di Londra resa celebre dall’album “Animals” dei Pink Floyd del 1977. Lo schermo perpendicolare al palco è impressionante.

La seconda parte può iniziare, con questi nuovi schermi giganti per trasmettere immagini e slogan, come “Pigs rule the world” – “I maiali governano il mondo” – e “No! Resist the pigs”-” No! Resisti ai maiali”.

 

“I palestinesi vengono uccisi come cani”

 

Trump riappare come un maiale e una prostituta sulle immagini e poi sul famoso maiale volante dei Pink Floyd che fa il giro della sala durante una versione dantesca di “Pigs” punteggiata da slogan a favore delle minoranze e delle donne. La frase “Trump è un maiale” si accende nell’ex macello di Lione. Ovazione.

Ce ne saranno molte altre fino a “Comfortably Numb”, altro inno floydiano suonato nel bouquet finale in cui tutti speravano. Dopo più di 2 ore sul palco, il musicista che non dimostra i suoi 74 anni, saluta i suoi fan al settimo cielo. “Merci a tout le monde,” dice in francese.

Prossima fermata a Parigi? “Vedremo,” lancia Waters, imitando il suo arresto. Forse mi farò arrestare perché milito per la causa palestinese. I palestinesi sono uccisi come cani. Dite al signor Macron di fermarlo. Abbiamo dimenticato il 1789 in Francia? Io me lo ricordo!” Il silenzio ritorna ma il pubblico è in piedi K.O. Waters ha colpito duro.

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte: http://m.leparisien.fr/amp/culture-loisirs/roger-waters-frappe-fort-09-05-2018-7707921.php

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