Razzismo in Israele: Azealia Banks non vuole tornarci mai più

Nella sua edizione di mercoledì 9 maggio, il quotidiano israeliano Jerusalem Post è tornato sulle cattive impressioni della rapper statunitense Azealia Banks partita per esibirsi nello stato ebraico e che ora giura solennemente di non metterci mai più piede.

Rachid Barbouch, 10 maggio 2018

Lunedì sera, dopo il suo concerto a Tel Aviv, la rapper statunitense Azealia Banks ha giurato che non sarebbe più tornata in Israele.

“Perché questa gente è così?” “Non capisco … il numero di volte in cui sono stata deliberatamente spintonata, calpestata, superata nella fila, è troppo. Ho bisogno di bere un buon bicchiere.”

“Non tornerò mai più in Israele”, ha twittato martedì.

 

Eppure tutto sembrava andare bene durante il concerto e Banks aveva persino ritwittato diversi video di fan che mostravano l’atmosfera che vi regnava.

Per un momento, la rapper statunitense si era perfino levata contro le persone che l’avevano criticata per aver organizzato il suo concerto in Israele.

“Dimenticate che a Tel Aviv ci sono persone di colore e meticce che vivono la loro vita, vanno al lavoro, si occupano della propria musica in streaming su Spotify, ascoltano le mie invettive e sono davvero felici che io mi esibisca davanti a loro dal vivo”, aveva scritto lunedi.

Prima di aggiungere: “Il mio concerto è un luogo in cui le persone si comportano semplicemente come esseri umani senza alcuna arretratezza politica.”

Rispondendo a quanti affermavano che Israele è uno stato di apartheid, Azealia Banks aveva scritto che “gli Stati Uniti d’America sono un paese che difende il suprematismo bianco” e che è necessario guardarsi allo specchio prima di osare criticare un altro paese.

Ma mentre stava lasciando il paese, la ventiseienne Azealia Banks ha dichiarato che le sue esperienze con molti israeliani e specialmente durante i suoi spostamenti l’avevano scioccata profondamente.

“Amo i miei fan ma la gente di Tel Aviv è veramente molto maleducata”, ha scritto su Twitter martedì. “Le persone in hotel, nei ristoranti, al supermercato mi hanno trattato con un tale disprezzo che non mi è davvero piaciuto passare il tempo qui. Lo spettacolo è stato grandioso.”

 

 

Prima di specificare che non è stata “pagata abbastanza per sopportare la cultura sociale in Israele” e che non sarebbe tornata in questo paese “se non con proposte finanziarie più allettanti”.

Ma dopo il suo volo di ritorno negli Stati Uniti, ha giurato che non sarebbe mai più tornata in Israele, nonostante il suo amore per i suoi fan.

“Le persone della sicurezza mi hanno fatto intenzionalmente aspettare per il controllo dei bagagli, era chiaramente perché sono nera”, ha scritto. “Avevo una scorta con me e tutto il resto … Mi hanno tenuta in piedi mentre guardavo un gruppo di Bianchi passare davanti a me senza problemi.”

E aggiunge che una donna sul suo volo le ha gridato dietro per una storia di bagagli a mano: “Era così razzista che mi sono seduta al mio posto e ho pianto”.

 

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte:https://blogs.mediapart.fr/rachid-barbouch/blog/100518/racisme-en-israel-azealia-banks-ne-veut-plus-jamais-retourner-la-bas

https://www.jpost.com/OMG/Azealia-Banks-I-will-never-ever-go-to-Israel-again-555924

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