La Turchia può bandire alcuni beni israeliani a causa della violenza a Gaza

Spero che i paesi membri dell’OIC attuino una risoluzione di boicottaggio in linea con la raccomandazione. Di conseguenza, nessun prodotto dovrebbe essere più importato da lì.”

 

22 maggio 2018

 Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha partecipato alla Conferenza del Vertice islamico straordinario dell’Organizzazione di Cooperazione Islamica (OIC) al Centro congressi di Istanbul – Turchia, 18 maggio 2018 [Agenzia di Berk Özkan / Anadolu]
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha lasciato intendere che la Turchia potrebbe prendere in considerazione l’imposizione di un divieto sulle importazioni di alcuni beni israeliani per l’uccisione di manifestanti palestinesi da parte delle forze israeliane al confine di Gaza la scorsa settimana.

Erdogan, che sta conducendo una campagna per la rielezione a giugno, la scorsa settimana ha ospitato leader musulmani che hanno condannato gli eventi a Gaza e l’apertura dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme.

Domenica, parlando con i giornalisti su un volo di ritorno dalla Bosnia, Erdogan ha dichiarato che l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC), composta da 57 membri, ha raccomandato l’imposizione di un boicottaggio alle merci israeliane.

Spero che i paesi membri dell’OIC attuino una risoluzione di boicottaggio in linea con la raccomandazione. Di conseguenza, nessun prodotto dovrebbe essere più importato da lì.”

sono le parole di Erdogan riportate dal quotidiano Hurriyet.

Una dichiarazione dell’OIC di venerdì ha ripetuto un invito ai paesi a vietare “l’ingresso nei loro mercati dei prodotti degli insediamenti illegali israeliani”, facendo riferimento ai beni prodotti da Israele nella Cisgiordania occupata e nelle alture del Golan.

Non è stato chiesto di vietare tutti i beni israeliani.

La dichiarazione chiedeva anche “restrizioni economiche per quei paesi, funzionari, parlamenti, compagnie o individui” che hanno seguito gli Stati Uniti e hanno trasferito le loro ambasciate a Gerusalemme.

La mossa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e spostare l’ambasciata americana ha invertito decenni di politica americana, sconvolgendo il mondo arabo e gli alleati occidentali.

Erdogan la scorsa settimana ha detto che la mossa di Trump ha incoraggiato Israele a reprimere con un eccesso di forza le proteste al confine con Gaza.

 

 

Le violenze a Gaza, dove più di 60 palestinesi sono stati uccisi il 14 maggio, hanno portato Turchia e Israele ad espulsioni reciproche dei diplomatici più importanti. Erdogan ha anche scambiato frecciate su Twitter con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Nel 2017 Israele è stato il 10° maggior mercato per le esportazioni turche, con l’acquisto di beni per circa 3,4 miliardi di dollari, secondo le statistiche del FMI.

I dati dell’istituto di statistica turca hanno mostrato che il volume degli scambi tra i due è stato di $ 4,9 miliardi nel 2017. La Turchia, che ha un surplus commerciale con Israele, importa da lì, tra le altre merci, materie plastiche e oli minerali.

Erdogan ha detto che la Turchia avrebbe riconsiderato i suoi legami con Israele.

“Metteremo le nostre relazioni sul tavolo, in particolare le nostre relazioni economiche e commerciali. Abbiamo un’elezione davanti a noi. Dopo le elezioni, faremo i nostri passi in questa direzione”, ha detto Erdogan.

 

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte:https://www.middleeastmonitor.com/20180522-turkey-may-ban-some-israel-goods-because-of-gaza-violence/

 

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