Il sondaggio di AJC espone il divario sempre più profondo tra Ebrei americani e israeliani su questioni come la politica di Trump e l’importanza del “prendersi cura di Israele”.
Judy Maltz, corrispondente di Haaretz – 02 giugno 2019
Immagine di copertina: l’insediamento israeliano di Beitar Illit, a sud di Gerusalemme, in Cisgiordania, 7 aprile 2019.Ronen Zvulun / Reuters
Secondo un sondaggio pubblicato domenica dall’American Jewish Committee, pochi Ebrei americani considerano il “prendersi cura di Israele” una parte importante dell’essere Ebrei. Quelli interrogati hanno anche indicato che non credono che uno Stato di Israele fiorente sia “vitale” per il futuro a lungo termine del popolo ebraico
Un numero crescente di Ebrei americani, come dimostra il sondaggio, è anche insoddisfatto delle politiche israeliane nei confronti dei Palestinesi ed è a favore di una piena evacuazione degli insediamenti in Cisgiordania.
Questo è stato il primo sondaggio condotto dalla veterana organizzazione ebraica per studiare contemporaneamente le tendenze delle tre più grandi comunità ebraiche del mondo: Stati Uniti, Israele e Francia. (Israele era già stato incluso nel sondaggio dello scorso anno, mentre per la Francia questa è stata la prima volta). Le domande poste ai membri delle tre comunità tuttavia non sono state identiche.
Nel sondaggio dello scorso anno, il 70% degli Ebrei americani intervistati aveva affermato che prendersi cura di Israele era “una parte molto importante del mio essere Ebreo”. Nel sondaggio di quest’anno, tale quota è scesa al 62%. La percentuale che si dichiara “fortemente in disaccordo” con questa affermazione è aumentata dal 9 al 15 percento.
Inoltre, la quota che considera un fiorente Israele vitale per un futuro a lungo termine degli Ebrei, è scesa dal 79 al 72%.
Questa tendenza al disimpegno da parte di Israele è maggiormente pronunciata tra gli Ebrei americani più giovani e laici. Solo il 44 per cento delle persone di età compresa tra i 18 ei 29 anni e il 42 per cento degli intervistati laici ha affermato che Israele ha avuto un ruolo significativo nella loro identità ebraica.
La percentuale di Ebrei americani che crede che Israele “dovrebbe essere disposta a smantellare tutti gli insediamenti” come parte di un accordo di pace con i Palestinesi è passata dal 15% del 2018 al 25% del 2019. Al contrario, solo il 6% degli Ebrei israeliani è in favore di una tale mossa. Quasi due terzi degli Ebrei americani hanno dichiarato di sostenere la soluzione dei due Stati che include la creazione di uno stato palestinese smilitarizzato in Cisgiordania, mentre solo il 39% degli Ebrei israeliani è a favore.
Data questa polarizzazione, una quota crescente di Ebrei americani ha dichiarato di essere pessimista sui rapporti tra le due più grandi comunità ebraiche del mondo: la percentuale che prevede che i legami tra Ebrei americani ed Ebrei israeliani si indeboliscano nei prossimi cinque anni è passata dal 15% del 2018 al 25 % del 2019.
Il sondaggio ha inoltre rivelato evidenti differenze nel modo in cui gli Ebrei americani e quelli israeliani percepiscono le politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Quasi l’80 per cento degli Ebrei israeliani ha dichiarato di approvare la sua gestione delle relazioni tra Stati Uniti e Israele, rispetto a solo il 37 per cento degli Ebrei americani. Rispetto agli Ebrei americani, una parte molto più ampia di Ebrei israeliani condivide la decisione del presidente americano di riconoscere la sovranità israeliana sulle alture del Golan.
Dei 1.006 Ebrei americani che hanno partecipato al sondaggio, il 49% si è identificato come democratico e il 18% come repubblicano. In termini di affiliazione religiosa, il 29 percento si identifica come riformista, il 13 percento come conservatore, il 7 percento come ultra-ortodosso, il 3 percento come moderno ortodosso e il 21 percento come laico. In Israele, hanno partecipato al sondaggio 1.000 Ebrei; in Francia 771.
Sia gli Ebrei americani che gli Ebrei francesi hanno affermato di sentirsi minacciati nei loro rispettivi Paesi. La metà degli Ebrei francesi intervistati ha affermato di sentirsi meno sicura oggi rispetto a un anno fa. Tra gli Ebrei americani, il 65% ha dichiarato di sentirsi meno sicuro (un aumento di 10 punti rispetto all’anno precedente). Il 57 percento ha dichiarato che il clima nei campus universitari americani è più ostile agli studenti pro-Israele oggi di quanto non fosse un anno fa.
Il sondaggio mostra che gli Ebrei francesi si sentono molto più legati a Israele rispetto agli Ebrei americani. Richiesti di utilizzare la metafora della famiglia per descrivere la loro relazione con gli Israeliani, il 57% degli Ebrei francesi li ha descritti come fratelli o cugini di primo grado – rispetto a solo il 28% degli Ebrei americani che lo hanno fatto. Allo stesso modo, il 65% degli Ebrei francesi ha dichiarato di aver visitato Israele almeno una volta, rispetto a solo il 41% degli Americani. Molti Ebrei francesi hanno riferito di avere una famiglia in Israele e un quarto di loro (agli Americani non è stata fatta questa domanda) ha dichiarato di avere una seconda residenza in Israele.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –Invictapalestina.org