Un rapporto di Greenpeace mostra che la società Cresud, il cui CEO è un azionista di Shufersal, è responsabile della riduzione di 1,2 milioni di dunam di alberi nella foresta del Gran Chaco.
Yoram Gabison – 27 agosto 2019
Immagine di copertina: bestiame vicino a un’area boschiva incendiata nella regione di Alvorada da Amazonia a Novo Progresso, stato di Para, Brasile, domenica 25 agosto 2019.Leo Correa, AP
“Non permetterò a nessun dipendente di Shufersal di danneggiare un altro dipendente, soprattutto se più debole”, ha detto Itzhak Abercohen in un video pubblicato su Facebook lo scorso venerdì, in risposta a un altro video che aveva documentato come i dipendenti dell’azienda avevano abusato di un loro collega disabile. Il messaggio di Abercohen è stato netto e categorico. Ha sottolineato che tali comportamenti non sono conformi ai valori dell’azienda.
Abercohen merita un applauso per aver preso una posizione forte riguardo un episodio che potrebbe lasciare una macchia sul buon nome dell’azienda. Proprio per questo motivo, non è chiaro perché Shufersal abbia trascurato di confrontarsi con un’altra questione che, a seguito di un rapporto di Greenpeace pubblicato un mese fa, sta gettando un’ombra sui valori della stessa azienda.
Greenpeace ha riferito che Cresud, che coltiva mais, soia, canna da zucchero e alleva bovini e che è di proprietà di Eduard e Alejandro Elsztain, è responsabile della distruzione di 1,2 milioni di dunam di alberi nella foresta del Gran Chaco, che si estende su 650 chilometri quadrati in Bolivia, Paraguay e Argentina. Gli alberi sono stati abbattuti per liberare spazio per altre coltivazioni di soia e per il bestiame, allevato per produrre carne. Cresud, aggiunge Greenpeace, possiede 8 milioni di dunam di terra (800.000 ettari) in Sud America. “Carne bovina argentina in vendita in Germania, Paesi Bassi e Israele” è il titolo di un capitolo del rapporto di Greenpeace.
Il bestiame viene allevato e macellato da un’azienda chiamata Carne Pampeanas di proprietà di Cresud. Il suo macello in Patagonia esporta in tutto il mondo, incluso in Israele.
Uno dei suoi clienti non è altro che il gigante del dettaglio israeliano Shufersal, di proprietà di Discount Investment Corp, del gruppo Elsztain. In altre parole, il gruppo Elsztain possiede una società che sta contribuendo a spazzare via sistematicamente la seconda più grande foresta pluviale dell’America Latina; Elsztain possiede anche il 18,2% della stessa Shufersal.
Elsztain stava dietro la transazione privilegiata con Carne Pampeanas, approvata dal comitato di controllo di Shufersal nel giugno 2018, affinché Shufersal importasse e vendesse carne fresca.
Le società hanno concordato che Shufersal avrebbe acquistato fino a 1.200 tonnellate di carne fresca tra il giugno 2018 e il giugno 2019 e che per essa non avrebbe pagato più di 35 milioni di shekel. L’accordo ha effettivamente riguardato le operazioni iniziate già nel dicembre 2017, se pure in quantità minore. Il motivo di Shufersal è banale: paga in media solo 29 shekel per chilo di carne e lo vende da 40 a 140 shekel al chilo (prezzi applicati attraverso il suo sito Web). Il suo profitto è compreso tra il 27,5% e l’80%.
Nel 2019 L’accordo ha generato vendite per 9 milioni di shekel; a febbraio 2019 il comitato di controllo di Shufersal ha approvato l’ampliamento dell’accordo a 84 milioni di shekel. Shufersal ha approvato l’accordo attraverso i suoi organi deputati, ma bisogna chiedersi come si posiziona rispetto la sua politica di responsabilità aziendale, considerato che la società si è impegnata nel rispetto della sostenibilità ambientale – parte della quale prevede che Shufersal controlli il suo impatto sull’ambiente, al fine di ridurre il più possibile il suo impatto “negativo”.
Tutto ciò che serve per verificare “l’effetto negativo” dell’azienda è aprire i frigoriferi dove conserva la carne. Una società che si macchia di un crimine ambientale contro l’umanità, probabilmente non dovrebbe vantarsi di appartenere, per il quarto anno consecutivo, alla categoria più alta (“platinum plus”) per la responsabilità aziendale. Ci chiediamo come possa mantenere questo rating, dato che il suo proficuo commercio di carne è a scapito di un delicato sistema ecologico.
Shufersal ha commentato che il fornitore, Carne Pampeanas, è una delle aziende leader autorizzate ad esportare carne ed è strettamente controllato dal sistema veterinario argentino. Shufersal ha affermato di acquistare carne secondo i più severi standard del Ministero dell’Agricoltura e della sanità israeliano, per garantire la migliore qualità di carne fresca.
Per quanto riguarda la politica ambientale del fornitore, e in particolare la politica di Carne Pampeanas – Shufersal ha dichiarato di non avere informazioni dettagliate e, in ogni caso, che chiederà spiegazioni al fornitore dopo aver studiato la questione.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org