I manifestanti hanno attraversato le strade del centro di Tel Aviv per dimostrare il loro sostegno alle organizzazioni per i diritti umani israeliane sotto attacco, nelle ultime settimane, da parte della destra. La presidentessa di Breaking the Silence: “Noi siamo nati nell’occupazione, possiamo essere noi a porvi fine.”
Più di mille israeliani hanno marciato Sabato sera a Tel Aviv per manifestare contro l’incitamento e l’occupazione, e in sostegno alle organizzazioni israeliane per i diritti umani, la pace, l’uguaglianza e la giustizia sociale.
La protesta è stata organizzata la settimana scorsa dal gruppo “Omdim Beyachad” (Standing Together) in risposta alle recenti provocazioni del gruppo di estrema destra Im Tirzu e di alcuni ministri del governo, contro Breaking the Silence e altre organizzazioni per i diritti umani.
I manifestanti si sono riuniti a Gan Meir nel centro di Tel Aviv per dirigersi verso la sede centrale del Likud proprio dall’altra parte della strada. Ci sono stati alcuni brevi discorsi per denunciare “l’incitamento che inizia negli uffici governativi”, il presidio si è trasformato poi in una marcia verso King George Street, fino al monumento del primo ministro assassinato Rabin . I manifestanti hanno scandito slogan come “ebrei e arabi rifiutano di essere nemici”, e “L’occupazione è un disastro – solo la pace porterà la sicurezza.”
Nella piazza si sono svolte due manifestazioni separate, da una parte si imprecava contro i manifestanti di sinistra gridando “Kahane vive.” (Nostra nota: Meir David Kahane teorico di una linea nazionalista favorevole all’ideale della Grande Israele e alla deportazione fuori d’Israele di tutti i palestinesi). Likud MK Oren Hazan, che in precedenza ha cercato di ingannare Breaking the Silence inviando una testimonianza falsa, è stato uno dei partecipanti alla contro manifestazione. Un manifestante di destra ha lanciato una bottiglia contro il corteo ed è stato arrestato.
I rappresentanti israeliani dell’area pacifista, tra cui il coraggioso Yaris Oppenheimer di Peace Now, MK Dov Khenin (Lista congiunta), MK Ilan Gilon (Meretz) e la presidentessa di Breaking the Silence Yuli Novak, tutti hanno parlato vicino al monumento di Rabin. “L’istigazione e le minacce non fermeranno le organizzazioni per i diritti umani o la sinistra, esse si estendono al Presidente”, ha detto Oppenheimer, in riferimento alla campagna di incitamento contro il presidente Reuven Rivlin in atto da quando ha partecipato alla conferenza su Haaretz a New York la scorsa settimana, dove hanno parlato anche i membri di Breaking the Silence. “Siamo in una lotta per la democrazia israeliana e non abbiamo altra scelta se non quella di vincere.”
“Questa settimana è stato pubblicato un rapporto devastante sulla povertà. Abbiamo assistito ad un accordo devastante sul gas che sta per essere approvato. E adesso stanno cercando di incolpare Breaking the Silence? ” Ha domandato Khenin. “Pensiamo che una nazione occupante non può essere libera, e che le lotte per la democrazia, la pace e la giustizia sociale sono collegati l’uno all’altro. Noi non ci rinunceremo nel nostro paese.”
“Noi amiamo questo paese più dei coloni, siamo disposti a compromessi su di esso”, ha aggiunto Gilon. “Quale tipo di amore è più grande di quello di un compromesso su questa terra e le persone che ci vivono?”
Novak, che è stata accolta con applausi scroscianti, ha lodato i tanti soldati che hanno rotto il loro silenzio durante la scorsa settimana – in seguito agli attacchi da parte della destra – e ha descritto ciò che hanno fatto durante il loro servizio nei territori occupati. “Questa situazione non è predeterminata. Siamo una generazione che è nata nell’occupazione, siamo la generazione che può porre fine ad essa” ha detto.
La polizia, che ha seguito la protesta con grandi schieramenti, era in stato di allerta più alto del solito. Molti agenti di polizia andavano in giro con le dita sul grilletto delle loro armi, mentre altri agenti con cani poliziotto circondavano i manifestanti per tutta la durata del corteo. La polizia ha anche illuminato dai balconi di tutte le case con torce elettriche il percorso del corteo. Non riesco a ricordare questo tipo di attività di polizia in altre proteste. La polizia ha fatto il suo lavoro e ha permesso la marcia, così come il contro corteo delle destre (ndt.), in tutta sicurezza.
E’ una triste constatazione quanto siano diventate tangibili le minacce ad una manifestazione nonviolenta nel centro di Tel Aviv.
trad. dalla versione inglese: Invictapalestina
fonte: http://972mag.com/thousands-march-in-tel-aviv-against-growing-right-wing-incitement/114957/
Questo articolo è stato pubblicato anche in ebraico..
Una risposta a “Centinaia marciano a Tel Aviv contro le crescenti pressioni della destra”