Sonnolenta cittadina del sud di Israele cerca nuovi massimi con il piano dell’incubatore di cannabis

Israele stanzierà circa 43,2 milioni di dollari in cinque anni per promuovere start-up e imprenditori nella cannabis terapeutica a Yerucham, come parte della spinta per aumentare la tecnologia nella periferia della nazione.

di Shoshanna Solomon, 25 dicembre 2019

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Copertina – Il sindaco di Yerucham, Tal Ohana, spera di attirare investitori e rendere la città la mecca della cannabis in Israele. (Simon Ben Ishai)

 

Israele istituirà un incubatore di cannabis terapeutica nella città di Yerucham, situata nel sud di Israele, e stanzierà per l’iniziativa circa 150 milioni di shekel ($ 43,2 milioni) nei prossimi cinque anni, hanno detto i vincitori di una gara governativa per la gestione dell’incubatore.

L’incubatore sarà gestito da VC-fund OurCrow con sede a Gerusalemme, dal produttore farmaceutico Perrigo Co. e BOL Pharma, un’azienda israeliana di cannabis terapeutica. L’Autorità israeliana per l’innovazione e le società associate del consorzio investiranno entrambe fondi nell’operazione dell’incubatore, per sostenere lo sviluppo delle società startup e per dare seguito agli investimenti.

Il piano prevede l’ammissione nell’incubatore di sei aziende startup con tecnologia innovativa nel campo della cannabis terapeutica, per un totale di 30 aziende nei primi cinque anni di funzionamento dell’infrastruttura.

Chiamato CanNegev, il nuovo incubatore “è una notizia positiva per Yerucham”, ha dichiarato Tal Ohana, il sindaco di Yerucham. “Abbiamo sognato e ora stiamo realizzando la visione di trasformare Yerucham in una capitale di ricerca, tecnologia e produzione per la cannabis terapeutica. L’incubatore servirà da ancoraggio per gli innovatori di tutto il mondo.”

 

FOTO – Da destra a sinistra, Aaron Aharon, direttore dell’autorità israeliana per l’innovazione; Eli Cohen, Ministro dell’economia e dell’industria; Moshe Koninsky, sindaco di Carmiel; Tal Ohana, sindaco di Yerucham; Nir Zamir (Israel Innovation Authority), capo del Consiglio regionale di Bnei Shimon, all’annuncio dell’avvio di tre incubatrici tecnologiche nella periferia di Israele; 23 dicembre 2019. (Israel Innovation Authority).

 

All’inizio di quest’anno, circa 270 imprenditori, tra cui l’ex primo ministro Ehud Barak, sono venuti in città per sentire come Yerucham sia il luogo perfetto per la ricerca, la coltivazione e le esportazioni di cannabis.

Israele, già noto come Startup Nation, con oltre 6.600 startup, è anche un attore nel campo della cannabis terapeutica, con il mercato di esportazione israeliano dell’erba stimato tra 1 miliardo e 4 miliardi di NIS (da 282 milioni a 1,1 miliardi di dollari), stando ai dati del governo.

Il nuovo incubatore fa parte di una spinta del governo per istituire incubatori tecnologici nelle aree geografiche periferiche di Israele. Lunedì il Ministero dell’Economia e dell’Industria e l’Autorità israeliana per l’Innovazione hanno annunciato la creazione di tre nuovi incubatori: un incubatore per l’industria 4.0 a Carmiel e nella Galilea nel Nord – che promuoverà tecnologie per digitalizzare gli impianti di produzione, quello per la cannabis terapeutica a Yerucham, e un terzo, per tecnologie pulite, agritech, plastica e start-up del settore avanzate nel parco industriale Idan Hanegev, nella regione del Negev settentrionale.

“La creazione di incubatori tecnologici nella periferia è una pietra miliare significativa che dovrebbe generare un significativo valore economico nell’ecosistema locale, attirando numerosi investimenti, industria e capitale umano”, ha dichiarato il ministro dell’economia Eli Cohen. “L’istituzione di questi centri porterà all’aumento di società high-tech che aprano attività di ricerca e sviluppo nella periferia, un futuro aumento del numero di centri di lavoro attivi nell’alta tecnologia, un aumento di posti di lavoro ad alto rendimento e una riduzione della migrazione di professionisti verso il centro del paese”.

Gli incubatori dovrebbero promuovere la creazione di 130 startup durante il programma quinquennale, con un budget fino a 1 milione di NIS per startup, afferma la nota.

Gli incubatori supporteranno imprenditori dall’ideazione all’entrata sul mercato attraverso i vari programmi di supporto dell’Autorità israeliana per l’Innovazione. Gli imprenditori godranno inoltre del sostegno degli incubatori e dei loro azionisti in fatto di investimenti, di esperti provenienti da tutta la catena del valore, partner strategici, ulteriori investitori da Israele e dall’estero e accesso a laboratori, impianti di produzione e programmi pilota, afferma la nota.

Il gruppo I 4 Valley è stato selezionato per gestire un incubatore Industry 4.0 a Carmiel e in Galilea. Gli azionisti dell’incubatore sono aziende industriali tra cui il produttore di vernici Kusto (precedentemente Tambour), il produttore di mobili in plastica Keter Plastic, il produttore di finestre Klil, Trellidoor, un produttore di cancelli e porte in metallo e Flying Cargo, un servizio di corriere.

Il gruppo Innegev è stato scelto per gestire l’incubatore nei settori delle tecnologie pulite, agritech, plastica e industria avanzata nel Negev settentrionale. Gli azionisti dell’incubatore includono le società di investimento Alpha Capital e Netafim Holdings Hatzerim e società come SodaStream, produttore di acqua gassata, Netafim, produttore di sistemi di irrigazione a goccia, un’unità di Israel Chemicals Ltd. e Dolav Plastic Products.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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