I ribelli dell’ANPI – la linea ufficiale – le deviazioni

Colgo l’occasione per invitare il governo ad assumere una posizione chiara difendendo la prospettiva dello Stato palestinese

Salerno 22 giugno 2020

L’ANPI di Salerno prende le distanze ed esprime sorpresa per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Provinciale ANPI di Milano – evidentemente rese a carattere personale- non certo condivisibili dal corpo intero dell’Associazione.

Siamo convinti che essere a favore e manifestare per una soluzione pacifica della intricata e annosa vicenda del conflitto israelo-palestinese, essere fermamente contro l’esasperata politica sionista di annessione dei territori occupati militarmente della Palestina, non significhi affatto essere antisemiti.

Questo piano di annessione unilaterale e violento e’ infatti contestato da molti stati e organizzazioni internazionali pacifiste a livello mondiale.

Manifestare contro questo piano, contro i governi della destra israeliana che li sostengono, non significa essere antisemiti, ma al contrario essere fermamente democratici, a favore del Diritto dei Popoli e ed interpretare appieno il rispetto dello spirito antifascista della nostra Associazione.

COMUNICATO APPROVATO NEL C.P. ANPI DEL 22 GIUGNO 2020

 

Alla Presidente Anpi Nazionale

E p.c. Anpi Cinisello Balsamo

Siamo iscritti all’Anpi di Cinisello, abbiamo ascoltato l’intervista al Presidente dell’Anpi di Milano Roberto Cenati e letto la nota del dott. YOUSEF SALMAN presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio.
E’ difficile commentare: le parole di Roberto Cenati sono semplicemente sconvolgenti. Secondo lui chi prende in considerazione la situazione di apartheid dei palestinesi sotto occupazione israeliana da decenni, o chiusi nella prigione a cielo aperto di Gaza, o continuamente derubati della loro terra da insediamenti e da continue modifiche dei confini di Israele è un estremista, è antisemita, e conclude dicendo che compito dell’Anpi non è certo quello di “sbilanciarsi” a favore dei palestinesi.

Noi siamo antifascisti, alcuni di noi hanno avuto mariti, mogli, padri, madri, fratelli impegnati nella lotta partigiana, o deportati nei campi di concentramento.

Li chiamavano terroristi perché si battevano per la loro terra. Che devono fare i palestinesi di fronte al progetto della grande Israele, andarsene in silenzio? O vedere i loro figli privati di libertà, privati di diritti, ridotti alla fame e addirittura impediti di curarsi contro la pandemia Covid.

Essere a sostegno della lotta dei palestinesi non significa essere antisemiti, significa sostenere la lotta di un popolo oppresso. E’ la fine dell’oppressione e il riconoscimento del diritto dei palestinesi alla loro terra la condizione
indispensabile per la Pace in quella zona.

E queste cose non le diciamo solo noi, le dicono anche associazioni israeliane pacifiste. Alcuni di noi hanno conosciuto le “donne in nero contro l’occupazione” (israeliane ed ebree), i refusnik (israeliani ed ebrei) e con loro hanno partecipato a incontri e manifestazioni.

Basta con l’ipocrisia, Israele è uno Stato razzista che considera i palestinesi che ancora vivono nel territorio israeliano, cittadini di seconda classe, soggetti inferiori con meno diritti e quelli che sono nei bantustan, circondati
da insediamenti e strade per soli israeliani, dei nemici da reprimere o chiudere in ghetti sotto stretto embargo.

Confondere il sostegno al diritto del popolo palestinese ad una patria con l’antisemitismo è semplicemente assurdo. E’ vero, l’antisemitismo sta crescendo , è preoccupante, è razzismo, è ignoranza, è fascismo e va combattuto, ma è altro rispetto alla lotta dei palestinesi per i loro diritti.
Ma torniamo all’Anpi e al suo ruolo. Ricordare, diffondere la conoscenza di quanto avvenuto, battersi contro i nuovi e risorgenti fascismi e, noi diciamo stare dalla parte di popoli che si battono per la loro terra contro ogni oppressione, chiunque sia l’oppressore.

Nel riconoscerci nel documento della segreteria nazionale dell’Anpi del 21 giugno, chiediamo una presa di posizione nei confronti di Cenati e la messa in discussione del suo ruolo.

Cinisello Balsamo 22 giugno 2020

In ordine alfabetico

Carlo Busca
Rosaria Distefano
Antonio Fuda
Addolorata Lamacchia
Riccardo Pennati
Riboldi Rosa
Nadia Rosa
Valter Tanzi
Mara Volpin

 

 

Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo:

“L’ANPI sostiene le manifestazioni contro la repressione turca e per il riconoscimento dello Stato palestinese”

Venerdì 26 giugno si svolgerà a Roma una manifestazione di solidarietà col Collettivo Musicale turco Grup Yorum, perseguitato dal regime di Erdogan, per chiedere, fra l’altro, la scarcerazione dei musicisti ancora in prigione. Il giorno successivo ci saranno altre manifestazioni di protesta contro la repressione in Turchia e per la liberazione di tutti i detenuti politici, mentre la comunità palestinese manifesterà contro l’annessione israeliana dei territori e per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Si tratta di appuntamenti, ai quali l’Anpi esprime solidarietà e vicinanza, che testimoniano delle gravissime tensioni che pulsano nel Medio Oriente: sono iniziati i bombardamenti turchi nel territorio iracheno popolato dai curdi, mentre l’illegittimo accordo Trump-Netanyahu nega alla radice qualsiasi prospettiva di esistenza alla Palestina.

Colgo l’occasione per invitare il governo ad assumere una posizione chiara difendendo la prospettiva dello Stato palestinese nell’ottica di due popoli in due Stati, la legittima aspirazione all’autonomia del popolo curdo, la fine della repressione in Turchia. Davanti ai rischi per la pace nel mondo ed alle continue violazioni dei diritti umani e dei diritti dei popoli non si può guardare dall’altra parte.

Carla Nespolo

Presidente nazionale ANPI

 

Salman:”Sconcertanti le parole del Presidente dell’ANPI di Milano”

21/06/2020

Redazione la Spina.red
Pubblichiamo la lettera di Yousef Salman, Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, diretta all’ANPI Nazionale riguardante le accuse di antisemitismo da parte del Presidente dell’ANPI di Milano Roberto Cenati verso la Comunità Palestinese in Italia, criticando inoltre la collaborazione dell’ANPI di Roma con quest’ultima.

Al Presidente ANPI Nazionale, Al Presidente ANPI Roma,

Ho sentito con sorpresa le parole del presidente dell’ANPI di Milano, signor Roberto Cenati, intervistato da pagine ebraiche.

Il signor Cenati  lancia accuse di antisemitismo, a noi  e alle manifestazioni che abbiamo promosso come Comunità Palestinese in Italia, il 27 Giugno in molte città d’ Italia, per protestare contro l’annessione coloniale dei territori occupati della Palestina.  All’ annessione ad Israele, annunciata dal suo governo per il 1° Luglio e che riguarda più del 30% dei territori occupati palestinesi compresa le colonie e la Valle del Giordano, si oppongono le Nazioni Unite, l’Unione Europea ed anche I paesi arabi, compresi quelli che sono alleati degli Stati Uniti e persino il primo Ministro Inglese, cosi come si oppongono e considerano contraria alla legalità internazionale l’ occupazione militare che dura ormai da 53 anni,  le demolizioni delle case, le torture e gli abusi sui minori, l’embargo di Gaza, la detenzione amministrativa, la continua opera di evacuazione, o come è stata denominata da Betselem, associazione israeliana per la difesa dei diritti umani, “deportazione lenta” e crimine di guerra.

Questo signor Roberto Cenati lei lo considera antisemitismo? Noi pensiamo che sia la difesa del diritto e della legalità internazionale quella che è stata conquistata dopo la seconda guerra mondiale e che è costata la vita a milioni di persone, e dei partigiani, che cosi indegnamente, per negare il diritto alla libertà del popolo palestinese, lei dovrebbe rappresentare.

Ho detto sorpresa ma in realtà era sconcerto, dolore, rabbia nel sentire un esponente dell’ Anpi  che amiamo e rispettiamo per il ruolo svolto dai Partigiani di ogni credo politico, nella lotta di Liberazione dal nazifascismo, ma anche per il ruolo che svolge nel tenere viva la memoria e l’impegno affinchè il fascismo e il nazifascismo, così come il razzismo siano fuori dalla storia e dai gesti quotidiani, si prestasse e sopratutto esprimesse delle posizioni che certamente non rappresentano i valori dell’ ANPI.

Noi non siamo anti-semiti, noi stessi siamo semiti, noi distinguiamo nettamente tra gli ebrei e lo Stato di Israele. Yasser Arafat aveva nel suo primo governo, un ministro ebreo, Hilan Halevi, ebreo nato in Israele, è stato anche rappresentante dell’ Olp nell’ Internazionale Socialista. E potremmo fare altri esempi.

Il 15 Novembre del 1988 ad Algeri abbiamo abbandonato il sogno di uno Stato, nella Palestina storica, per tutti i suoi cittadini, un uomo, una donna e un voto, per accettare che ci fosse una terra per due popoli e due Stati. Abbiamo definito i nostri confini, quelli della linea verde del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa. Israele non ha mai definito i propri confini, ha tenuto aperto il sogno sionista che in questi anni con la crescita dei coloni verso il folle piano sionista della “Grande Israele”.

Vorrei ricordarle che il sionismo è stato considerato di razzismo dalle Nazioni Unite, fino al ’93, quando sono stati fatti gli accordi di Oslo e si credeva che ci sarebbe stata la pace e la fine dell’ occupazione militare israeliana.

La pace ci riguarda caro Signor Cenati malgrado la sua opinione contraria e riguarda la Palestina e Israele.

Si vogliamo vivere in pace sulla nostra terra senza il tallone di ferro dell’occupazione militare israeliana, senza vivere nell’apartheid, senza il razzismo, in uguaglianza di diritti.  Vorrei anche ricordarle la frase di Nelson Mandela che ha sempre sostenuto la lotta del popolo palestinese: “non saremo mai liberi fino a ché la Palestina non sarà libera”.

E se lei invece di esprimere giudizi senza conoscenza leggesse qualche storico, o giornalista israeliano oppure si documentasse sui rapporti delle Nazioni Unite  redatte spesso da esperti di origine ebraica, si renderebbe conto che quella che lei chiama l’unica democrazia si è fatta in questi ultimi 20 non solo razzista verso il popolo palestinese ma, anche al suo interno.

Le alleghiamo il documento che abbiamo formulato per la convocazione della manifestazione, lo legga e cerchi di liberare il suo cuore e la sua mente dai pregiudizi e della propaganda. Sarà un bene anche per il pezzo di Anpi che lei rappresenta. Il documento è sottoscritto da molte organizzazioni e associazioni, compresi tra gli altri,   la Cgil, l’Arci, la rete della pace e del disarmo, la Fiom, Pax –Christi diversi parlamentari e rappresentati della società civile.

Siamo particolarmente riconoscenti all’ Anpi nazionale, a quella di Roma e molte altre Anpi locali, per essersi pronunciati per la libertà e giustizia per il popolo palestinese. Noi ci sentiamo in dovere di essere presenti alle manifestazioni del 25 aprile, e ci auguriamo che presto anche il popolo palestinese potrà festeggiare il suo 25 aprile e la sua Festa di Liberazione.

“L’ULTIMO GIORNO DI OCCUPAZIONE SARA’ IL PRIMO GIORNO DI PACE” – Marwan Bargouthi

Roma, 20/6/2020

Dott. Yousef Salman

Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio

I partigiani palestinesi romani
L’Anpi manifesta contro Israele

DI ADMIN · PUBBLICATO 20 GIUGNO 2020

di Franco Meda

L’Anpi provinciale di Roma aderisce e partecipa alla manifestazione in Campidoglio del 27 giugno alle ore 16 promossa dalla comunità Palestinese contro l’annessione israeliana dei territori palestinesi e per il riconoscimento dello Stato di Palestina.  “Contro la forzatura del piano Trump – si legge in un documento della presidenza dell’ANPI provinciale di Roma – che destabilizzerebbe ulteriormente la regione, allontanando nel tempo le giuste rivendicazioni palestinesi contro gli insediamenti illegali israeliani in terra palestinese, per il diritto al ritorno dei profughi, per Gerusalemme città cosmopolita, per il diritto a vivere sulla propria terra, nella dignità e nella libertà del suo popolo”.

L’associazione nazionale partigiani italiani di Roma continua così nella sua campagna d’odio nei confronti di Israele, quelli che praticamente da qualche anno impediscono alla brigata ebraica di partecipare al corteo del 25 aprile, avendo fatto una precisa scelta di campo.

“A causa dell’impossibilità di partecipare al corteo del 25 Aprile – scrissero la Comunità Ebraica di Roma, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e la federazione delle associazioni Italia Israele – a seguito della scelta dell’Anpi Roma di cancellare la storia e far sfilare gli eredi del Gran Mufti di Gerusalemme che si alleò con Hitler con le proprie bandiere e delle ripetute aggressioni, avvenute negli anni passati, ai danni dei rappresentanti della Brigata Ebraica il mondo ebraico ha deciso di organizzare  una manifestazione autonoma per onorare la storia della Resistenza italiana e del contributo ebraico alla Liberazione”.

Fonte: https://www.italiaisraeletoday.it/i-partigiani-palestinesi-romani-llanpi-manifesta-contro-israele/

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