Mercoledì 22 luglio, le forze di occupazione israeliane hanno attaccato il Centro culturale Yabous di Gerusalemme, un centro attivo per le arti culturali e lo spettacolo, saccheggiando file e sequestrando proprietà appartenenti al centro; hanno rapito la direttrice del Centro culturale Yabous, Rania Elias, da casa sua insieme a suo marito, Suhail Khoury, direttore del National Music Institute. Le forze di occupazione hanno anche attaccato la casa della Jerusalem Arts Network, Shafaq, e sequestrato il suo direttore Daoud al-Ghoul.
Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network fa notare che questi arresti fanno parte integrante di una campagna israeliana in corso per chiudere le istituzioni palestinesi e tentare di sradicare la cultura e l’esistenza dei palestinesi a Gerusalemme. Vengono di pari passo con l’attività di pulizia etnica e di genocidio a Gerusalemme attraverso demolizioni di case, confisca di terre, uccisioni extragiudiziali e revoche di residenze nel tentativo di cancellare il carattere palestinese e arabo della città.
Gli arresti di Rania Elias, Suhail Khoury e Daoud al-Ghoul rendono chiaro che Israele sta ancora una volta intensificando i suoi attacchi alle istituzioni culturali palestinesi e alla stessa cultura palestinese nella città. Sollecitiamo tutti gli artisti di coscienza a parlare apertamente e a unirsi alla richiesta di rilascio immediato.
Lo Yabous Cultural Center è un’istituzione culturale palestinese nella Gerusalemme occupata che organizza proiezioni di film, spettacoli teatrali, festival di narrazione e altri eventi culturali per celebrare la profonda eredità palestinese di Gerusalemme. Di recente, Suhail Khoury ha composto questa canzone eseguita a distanza dalla Jerusalem Girls ‘Band, filmata su telefoni cellulari nel cuore della pandemia di COVID-19, in commemorazione della Nakba:
Questi arresti di importanti personalità culturali palestinesi a Gerusalemme provengono anche da un attacco in corso contro le istituzioni civili e sociali palestinesi da parte dell’occupazione israeliana che ha incluso arresti e chiusura forzata di organizzazioni, nonché una campagna internazionale di diffamazione che tenta di tagliare risorse, finanziamenti e persino il sostegno morale e politico alle organizzazioni palestinesi indipendenti. Il “Ministero degli affari strategici” israeliano, noto anche come “ministero anti-BDS”, ha preso di mira i difensori dei diritti umani e le organizzazioni di solidarietà palestinesi nel tentativo di tagliare il sostegno economico al lavoro che difende dalla colonizzazione israeliana i diritti dei palestinesi, la cultura e la popolazione.
L’Unione europea è stata complice di questi attacchi, modificando le linee guida e i contratti di finanziamento per imporre norme politiche condizionate alle organizzazioni palestinesi che mirano a impedire loro, essenzialmente, di lavorare con chiunque faccia parte di un partito politico palestinese. Ciò non solo è funzionale allo scopo dell’occupazione israeliana di assediare i difensori dei diritti umani palestinesi, ma anche, secondo le parole di Lubnah Shomali di Badil, “ai palestinesi viene richiesto di seguire una agenda progettata a soddisfare i nostri oppressori – lo Stato di Israele”.
Lo Yabous Cultural Center e la Shafaq Jerusalem Arts Network hanno entrambi espresso il loro sostegno alla Campagna Nazionale Palestinese Contro il Finanziamento Condizionato. La campagna ha rilasciato una dichiarazione sugli arresti, rilevando che questi arresti e attacchi alle istituzioni palestinesi sono una “forma di terrorismo intellettuale e culturale praticato dal potere occupante contro l’esistenza e l’identità palestinese a Jerualem”.
La rete di solidarietà dei prigionieri palestinesi Samidoun richiede l’immediata liberazione di Rania Elias, Suhail Khoury e Daoud al-Ghoul. Inoltre, esortiamo l’azione internazionale e la solidarietà per garantire la liberazione di artisti e scrittori palestinesi e considerare Israele responsabile dei crimini contro il popolo palestinese.
A tal fine, chiediamo:
1. Dichiarazioni, foto di solidarietà ed esibizioni di gruppi di artisti e musicisti di tutto il mondo. Mostra la tua solidarietà con questi tre detenuti – Rania Elias, Suhail Khoury e Daoud al-Ghoul – e tutti gli artisti palestinesi che continuano a esibirsi e creare musica, teatro e espressione culturale nonostante l’occupazione, la colonizzazione, l’assedio e l’esilio.
2. Adozione e attuazione del boicottaggio culturale di Israele. Artisti e gente di spettacolo internazionali non devono recarsi in Israele o partecipare a programmi finanziati dall’ambasciata israeliana e da altre istituzioni israeliane quando quelle stesse istituzioni sono direttamente complici del violento silenzio, arresto, prigionia e aggressione di artisti e istituzioni culturali palestinesi.
Esortiamo gli artisti di coscienza a unirsi alla chiamata per liberare gli artisti palestinesi incarcerati – e per una libera Palestina, dal fiume al mare!
Vi preghiamo di contattarci a samidoun@samidoun.net o su Facebook per informarci sulle vostre dichiarazioni e azioni!
Trad. Carmela Ieroianni – Invictapalestina.org