Libertà o martirio: 89 giorni di sciopero della fame

La detenzione amministrativa è una misura di restrizione della libertà individuale applicata, senza accuse, senza processo giudiziale.

Fonte – English version

RAMALLAH  ( Palestinian Information Center) Friday   23/October/2020

 

Il detenuto palestinese Maher Al-Akhras per l’89° giorno consecutivo, continua la sua battaglia per la libertà con lo sciopero della fame a tempo indeterminato, come rifiuto della sua detenzione amministrativa, nonostante l’allarme per  il suo martirio a causa del peggioramento delle condizioni di salute.

Akhras è detenuto nell’ospedale israeliano Kaplan in condizioni di salute estremamente pericolose poiché soffre di grave affaticamento e stress, dolori alle articolazioni, all’addome e allo stomaco e mal di testa permanente oltre a perdita di peso e disturbi dell’equilibrio.

Inoltre non è in grado di muoversi, a causa della perdita di molti liquidi e sali. Il senso dell’udito e della parola sono stati influenzati negativamente. I medici hanno avvertito di danni a diversi organi del corpo di Akhras, come i reni, il fegato e il cuore, e quindi la sua vita è a rischio di morte improvvisa.

Organizzazioni palestinesi per i diritti umani e partiti politici hanno avvertito che Akhras potrebbe morire in qualsiasi momento poiché è entrato in una fase di estremo pericolo.

Akhras ha detto in un messaggio precedente: “Sono impegnato nella mia decisione e mangerò cibo solo a casa mia, e non spezzerò la mia volontà. Ora sono al Kaplan Hospital, non bevo altro che acqua e continuerò a farlo fino a quando non tornerò a casa mia “.

Il PIC ha avuto un’intervista con la moglie di Akhras, Taghreed, che ha fatto appello a tutte le persone libere del mondo affinché intervenissero e chiedessero il rilascio di suo marito a causa della gravità delle sue condizioni di salute.

Taghreed ha confermato che i medici le hanno detto che c’è un vero pericolo per la vita di suo marito, sottolineando il fatto che insiste nel continuare il suo sciopero fino alla libertà o al martirio.

Akhras è nato nell’agosto 1971, nella città di Silat al-Dhahr a Jenin, ed è padre di sei figli, il più giovane dei quali è una bambina di 6 anni e prima del suo arresto ha lavorato nell’agricoltura.

Akhras è stato sottoposto a ripetuti arresti iniziati nel 1989 e la sua detenzione è continuata per sette mesi. La seconda volta fu nel 2004 per due anni, poi venne nuovamente arrestato nel 2009 e rimase in detenzione amministrativa per 16 mesi. Nuovamente arrestato nel 2018  e  tenuto in custodia per 11 mesi, fino al suo ultimo arresto.

Il 27/07/2020 è stato nuovamente arrestato e le autorità di occupazione hanno ordinato la sua detenzione amministrativa per quattro mesi. Il tribunale israeliano ha cercato di aggirare il suo sciopero ricorrendo a quello che chiama un congelamento della detenzione amministrativa, che non significa la fine immediata della sua detenzione.

Dall’inizio dello sciopero Akhras è stato sottoposto a ripetuti trasferimenti nel tentativo di logorarlo e scoraggiarlo dal continuare il suo sciopero. All’inizio della sua detenzione è stato detenuto nel centro di detenzione di Hawara, poi fu trasferito nella prigione di Ofer fino a quando è stato trasferito alla prigione della clinica Ramla e infine all’ospedale Kaplan.

Trad. Carmela Ieroianni – Invictapalestina.org

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