…questo darà la misura della differenza tra chi crede nella giustizia, cioè noi, e chi cerca pretesti per giustificare il proprio razzismo.
2 dicembre 2020 – COMUNICATO STAMPA
Con stupore ed indignazione abbiamo appreso del gesto offensivo e vandalico di un cittadino palestinese contro una statua della Vergine a Marghera.
Con altrettanto stupore e indignazione abbiamo letto le dichiarazioni del signor Renato Boraso, assessore Mobilità e Infrastrutture del Comune di Marghera e, prima di lui, di Matteo Salvini, Segretario Nazionale della Lega, a proposito dell’atto vandalico contro la statua della Madonna da parte del cittadino palestinese, che condanniamo senza mezzi termini, anche se risulta avere problemi psichiatrici.
Di sicuro noi palestinesi, tutti, riteniamo tale atto vandalico, lontano dai nostri valori e dalle nostre tradizioni e chiediamo sincere scuse alla Città di Marghera, a tutta la Chiesa e a tutti i veri credenti, a tutti i cittadini civili, antirazzisti e democratici.
Ricordiamo a chi lo ignora che Maria è la figura femminile più sacra nel Corano, è onorata e rispettata al pari di Gesù suo figlio che, per la nostra religione, è Profeta di Dio e quindi degno di ogni rispetto.
Ricordiamo che la Vergine Maria è nata in Palestina, dove sono nate e convivono da sempre le tre religioni monoteistiche: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam e nessun palestinese sano di mente oserebbe mai oltraggiare l’immagine di “Mariam” la Vergine Maria.
I signori Boraso e Salvini, chiedono l’espulsione del cittadino palestinese colpevole del gesto vandalico e pretendono le scuse del governo palestinese affermando provocatoriamente che “si fa vivo solo quando si tratta di condannare Israele”, mostrando con ciò di non sapere dove e cosa sia la Palestina.
E’ vero che noi chiediamo e continueremo a chiedere a tutti gli onesti, amanti della libertà, della giustizia e della pace nel mondo la loro solidarietà e la loro condanna della politica repressiva, oppressiva e razzista dell’occupazione israeliana in Palestina, e non permettiamo che il gesto di uno sconsiderato, gesto offensivo anche per noi palestinesi sia di religione cristiana che musulmana, autorizzi qualcuno a screditare la lotta per la giustizia e la libertà del nostro popolo.
Ribadiamo che la Comunità palestinese d’Italia porge sentite scuse alla città di Marghera dissociandosi totalmente dall’autore del gesto e avrebbe piacere di sentire la vicinanza delle istituzioni di Marghera tutte le volte che un palestinese viene offeso o ferito o ucciso o ingiustamente arrestato, non perché colpevole di qualche malefatta, ma semplicemente perché palestinese.
Se non ci sarà la vostra vicinanza seguiteremo lo stesso a dissociarci da chi compie atti vandalici come quello in questione, e questo darà la misura della differenza tra chi crede nella giustizia, cioè noi, e chi cerca pretesti per giustificare il proprio razzismo.
Roma, 1/12/2020
Dott. Yousef Salman Presidente Comunità Palestinese di Roma e del Lazio
cell.: 347.9013013
e_mail: y_salman@tiscali.it
Abbiamo bisogno di ponti e non di muri
نحن بحاجة لجسور وليس لجدران
Rassegna stampa
Venezia – 26/11/2020
Nelle prime ore della notte scorsa, la statua della Madonna di Piazzale Giovannacci a Marghera è stata oggetto di un deprecabile atto vandalico: decapitata la testa e mozzate le mani del monumento.
“Un gesto che offende la nostra città, la nostra storia e i nostri valori – commenta il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – Una ferma condanna per un atto vile, che mira a ferire la nostra sensibilità.
Ho subito dato disposizione ai tecnici dei Lavori Pubblici – prosegue Brugnaro – perché la statua sia prontamente riparata e riportata al suo splendore. Ringrazio gli agenti delle Forze dell’Ordine che sono prontamente intervenuti”.
Grazie al sistema di videosorveglianza, il responsabile del gesto è stato identificato, fermato e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria. (Live.Comune.Venezia.it)
Venezia: Bazzaro, a Marghera palestinese decapita statua Madonna: attacco a simbolo cristiano. Lui stesso dovrebbe ripararla
“Il dispiacere si accompagna alla preoccupazione: non solo questo palestinese ha danneggiato un monumento della nostra comunità ma ha profanato un simbolo cristiano. Ci troviamo di fronte, purtroppo, a l’ennesimo atto vandalico che profana un oggetto di culto. Certo, la statua verrà presto riparata grazie al pronto intervento dell’amministrazione comunale, ma il messaggio non va sottovalutato: è un’offesa alla nostra religione e alla nostra storia. Non si può mancare di rispetto ai simboli religiosi, qualsiasi essi siano e qualsiasi siano le nostre credenze e i nostri valori di riferimento. È inaccettabile. La testa e le mani della statua danneggiata li farei riparare proprio a questo balordo come segno di rispetto e di integrazione visto che ha scelto di vivere nel nostro Paese”.
Una delle prime a intervenire è stata Giorgia Meloni, con parole di ferma condanna: “Quanto accaduto a Marghera (Venezia) è un oltraggio alla nostra identità. Per il responsabile, un trentunenne palestinese, pugno duro e condanna esemplare. Non possiamo tollerare un simile affronto nei confronti dell’Italia e della sua storia”. Matteo Salvini condivide la linea dura di Giorgia Meloni: “Ecco Il bel regalo di Natale di chi ci odia. Autore di questo scempio schifoso un palestinese “titolare di un documento di viaggio per RIFUGIATI rilasciato dal Belgio”! Per certi delinquenti né zone rosse, né divieti di spostamento… Spero che ci sia un giudice che gliela faccia pagare cara. Un abbraccio di solidarietà al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e a tutta la comunità di Marghera.” (Il Giornale)