Non c’è posto per i programmi dell’Anti-Defamation League nelle scuole americane

La Lega Anti-Diffamazione sostiene sia di lottare per la giustizia sia di difendere lo Stato di Israele. Questi obiettivi si escludono a vicenda?

Fonte: English Version

Kathryn Shihadah – 1 dicembre 2020

La Lega Anti-Diffamazione (ADL) vuole educare i nostri figli a trattare tutte le persone allo stesso modo e con rispetto. Rifiutano di seguire i propri consigli quando si tratta dei palestinesi, preferendo invece mettere a tacere le loro richieste di giustizia e chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti umani commesse da Israele.

Un’organizzazione aggressiva e razzista non dovrebbe essere presente nelle nostre scuole.

La Lega Anti-Diffamazione è un’autoproclamata “autorità mondiale nell’educazione anti-pregiudizi” e “un’accanita sostenitrice delle comunità vulnerabili di ogni tipo”. L’organizzazione afferma di essere “considerata come dotata di indiscussa credibilità”.

Si definisce una sentinella Internazionale, questa istituzione privata si è infiltrata nelle scuole, nelle comunità e nei vari livelli di governo. Attraverso i suoi programmi di formazione (alcuni offerti gratuitamente), ha influenzato oltre un milione di giovani e adulti.

L’ADL, in collaborazione con Everfi, “che consente alle organizzazioni di tutto il mondo di infondere la conoscenza su argomenti critici in classe, in ufficio e nella comunità”, ha rilasciato questo mese il suo nuovo programma scolastico: Costruire Programmi per Navigare tra Antisemitismo e Odio (Building Insights to Navigate Antisemitism and Hate – BINAH). Il suo obiettivo è formare gli studenti a “identificarsi come cittadini del mondo nel rispetto di tutte le persone”.

Ma prima di affidare i cuori e le menti dei nostri figli ad altri programmi dell’ADL, vale la pena indagare sull’organizzazione che altrimenti non dovrebbe rendere conto a nessuno.

Cioè, la Lega Anti-diffamazione pratica quello che predica?

Altri programmi dell’ADL

L’ADL cita come principio guida quelli che chiama i “valori ebraici” di rispetto, collaborazione, inclusione, integrità, credibilità, responsabilità (valori non esclusivi degli ebrei, ma sposati dalla maggior parte dei gruppi religiosi e non religiosi).

In particolare, molti ebrei (così come i non ebrei) considerano questi valori incompatibili con l’ambizione meno proclamata dell’ADL: sostenere e difendere lo stato di Israele ad ogni costo.

Nei suoi sforzi per proteggere Israele dalle critiche, nonostante la lunga storia di violazioni dei diritti umani e razzismo di quel paese, l’ADL ha ordito contro vari movimenti i cui sforzi erano effettivamente allineati con la missione proclamata dell’ADL (non israeliana) di portare  giustizia e uguaglianza a tutti.

Un attivista disabile, Ibrahim Abu Thruaya, è stato uno dei quattro palestinesi uccisi dalle truppe israeliane durante una protesta pacifica. Abu Thuraya aveva perso entrambe le gambe in un attacco israeliano anni prima. (Ruptly)

Statistiche di ADL sull’antisemitismo

La Lega Anti-diffamazione controlla l’attività nei campus universitari, nelle comunità, nei mezzi d’informazione e in rete, riferendo regolarmente su ciò che chiama “incitamento all’odio antisemita” e “episodi antisemiti”.

Mentre il vero antisemitismo, come tutti i fanatismi, è un vero pericolo, è difficile sapere con certezza quanto di ciò che l’ADL riporta sia vero antisemitismo e quanto sia semplicemente la demonizzazione degli sforzi per ottenere giustizia per i palestinesi e altri popoli, incluso il personale della marina attaccato da Israele.

L’ADL si oppone alle critiche dell’attacco israeliano del 1967 alla USS Liberty, un assalto spietato che ha ucciso 34 americani e ferito oltre 170. Travisa i fatti, condanna i membri dell’equipaggio che forniscono testimonianze dirette dell’attacco come “teorici della cospirazione” e si schiera dalla parte dei loro aggressori.

L’ADL ha ammesso apertamente di includere quelli che considera eventi “anti-israeliani” come parte della sua statistica dell”antisemitismo” e lavora instancabilmente per chiudere e persino legiferare contro tali eventi nei campus universitari, anche se riconosce che le sue azioni possono essere incostituzionali.

L’ADL dichiara che la parola “sionista” (sostenitore della creazione di uno stato ebraico in Palestina) è “spesso usata come parola in codice antisemita per “ebreo”. In realtà, tuttavia, il sionismo è l’ideologia fondante ufficiale di Israele. L’accusa dell’ADL insinua che l’antisemitismo si cela dietro gran parte delle critiche alle politiche israeliane, gonfiando nuovamente il numero di episodi “antisemiti”.

Poiché gli analisti dell’ADL controllano le attività virtuali, quindi caratterizzano erroneamente molti dialoghi legittimi sul sionismo, ad esempio, il dibattito sulla sua sistematica pulizia etnica della popolazione nativa palestinese, come “espressione di odio antisemita”.

“L’apparenza inganna”

In un articolo del 2019 intitolato “L’ADL non è quello che sembra”, la Boston Review ha sottolineato che i rapporti dell’ADL sugli episodi antisemiti mancano di trasparenza e, a volte, integrità, ma sono ampiamente accettati a priori come “la misura in cui gli Stati Uniti si impegnino nel rispettare i propri valori di inclusione razziale”.

L’articolo rivela: “Il potere persistente dell’ADL nella politica statunitense è rimasto stranamente inalterato nel tempo”, un trascorso che ha incluso lo spionaggio e / o la conduzione di campagne diffamatorie contro una serie di organizzazioni per i diritti umani, tra cui il Comitato di Coordinamento Non Violento degli Studenti (SNCC), il Comitato Anti-Discriminazione Arabo-Americano (NAACP) e il Movimento Black Lives Matter. (Alcuni mettono addirittura in discussione il motivo che ha portato alla sua fondazione, l’omicidio di un giovane afroamericano.)

Ma l’auto-contraddizione e l’ambiguità dell’ADL sono più visibili quando riguardano i suoi criteri. Di seguito sono riportate le dichiarazioni del suo programma “Nessuno Spazio per l’Odio” (No Place For Hate – NP4H), seguito da informazioni fattuali e verificate sulle pratiche dell’organizzazione.

L’ONU riferisce che il blocco guidato da Israele della Striscia di Gaza è costato all’enclave palestinese più di 16 miliardi di dollari e ha spinto più di un milione di persone al di sotto della soglia di povertà in poco più di 10 anni. (imemc.org)

“Ricettività”

La campagna “No Place For Hate” esorta gli studenti ad essere “aperti a diversi e molteplici punti di vista e prospettive, specialmente quelli che differiscono dai propri”, proclamando che il viaggio verso il rispetto e l’uguaglianza inizia da qui.

Il programma esorta gli studenti: “Se le persone condividono esperienze e sentimenti che sono diversi o che non vi sono familiari, mostrate rispetto prendendoli sul serio”.

Mentre l’ADL si aspetta che gli studenti di età elementare siano di mentalità aperta, l’organizzazione stessa ha rifiutato di “aprirsi” a prendere sul serio la voce palestinese nel Movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).

Fin dagli inizi del BDS nel 2005, l’ADL lo ha definito erroneamente un movimento che demonizza Israele e cerca di “minare l’esistenza di Israele”, distorcendo i chiari obiettivi del BDS a favore della giustizia:

Esercitare pressioni su Israele affinché rispetti il diritto internazionale:

1. Porre fine alla sua occupazione e colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellare il Muro di separazione.

2. Garantire ai cittadini arabo-palestinesi di Israele il diritto alla piena uguaglianza.

3. Rispettare, proteggere e promuovere i diritti dei rifugiati palestinesi di tornare alle loro case e proprietà, come stabilito nella risoluzione 194 delle Nazioni Unite.

L’ADL sostiene che il terzo obiettivo del BDS, il diritto al ritorno dei palestinesi (sancito dal diritto internazionale), nega agli ebrei il presunto diritto a uno stato. Non riesce, tuttavia, a riconoscere il fatto che la creazione di Israele in terra palestinese ha negato ai palestinesi quello stesso diritto.

Cornel West, un sostenitore del movimento BDS, ha dimostrato il rispetto appropriato sia per il popolo ebraico che per il popolo della Palestina:

Dobbiamo combattere l’antisemitismo, l’odio antiebraico. È sbagliato, è ingiusto. Ma questa non può essere la scusa per minimizzare in alcun modo l’incredibile miseria che vediamo a Gaza, in Cisgiordania e in altri luoghi.

Bambini palestinesi vanno in bicicletta davanti ai soldati israeliani che pattugliano la città vecchia di Hebron, in Cisgiordania. (AFP)

“Rendere visibile l’invisibile”

Il programma “No Place For Hate” invita gli studenti a “esplorare l’impatto dell’invisibilità sulle persone e su come diversi gruppi, ad esempio la comunità LGBTQ, sono stati resi invisibili nei principali resoconti della storia.”

Il programma incoraggia gli studenti emarginati a parlare delle loro esperienze nell’ambiente sicuro del programma scolastico, per aumentare la consapevolezza della loro lotta e acquisire alleati.

L’ADL ha rifiutato di applicare questo criterio quando si tratta del popolo palestinese, soffocando attivamente le voci sia dei palestinesi che dei loro alleati. L’organizzazione lavora per chiudere non solo il BDS e altri eventi pro-Palestina, ma anche i rapporti, i proclami e gli eventi delle Nazioni Unite.

L’ADL si è infiltrata anche in vari gruppi come il Movimento di: Donne in Marcia e la Federazione Mondiale di Scacchi, oltre a monitorare i media e smentire articoli critici su Israele, dal New York Times al Poughkeepsie Journal e al Daily Gazette di Schenectady, NY. Anche Saturday Night Live e il Vaticano non sono sfuggiti alla censura.

Anche la stessa critica all’ADL è considerata antisemita.

Inoltre, nel corso degli anni, l’ADL ha spiato e / o condotto campagne diffamatorie contro numerose organizzazioni, tra cui il Comitato di Coordinamento Non Violento degli Studenti (SNCC), il Comitato Anti-Discriminazione Arabo-Americano (NAACP) e attivisti anti-apartheid sudafricani.

Ha rifiutato di collaborare con il Movimento Black Lives Matter nel 2016 perché ha chiesto giustizia per i palestinesi.

L’ADL ha ordito per minare altre rispettate organizzazioni per lo stesso motivo, comprese quelle impegnate per porre fine all’apartheid sudafricano e centinaia di altri gruppi (l’ADL è stato citato in giudizio da molti dei gruppi presi di mira che successivamente hanno intentato una causa legale federale collettiva).

Mentre l’ADL ha catalogato ciò che definisce “episodi antisemiti”, ha visto gli eventi che chiedono i diritti dei palestinesi come qualcosa che deve essere fermato, e il popolo palestinese come un gruppo che deve diventare invisibile.

(In effetti, i mezzi d’informazione hanno promulgato per decenni una versione pro-Israele della storia e degli eventi attuali. L’ADL e altri gruppi pro-Israele fanno regolarmente pressione sulle organizzazioni giornalistiche per mettere Israele in una luce favorevole.)

“Piramide dell’odio”

Il programma “No Place For Hate” insegna agli studenti che quando piccoli comportamenti razzisti non vengono contenuti, il comportamento tende a intensificarsi. Il programma invita i bambini a prendere sul serio le piccole aggressioni e a fermarle prima che aumentino.

Questa teoria si concretizza in Israele, grazie al fallimento della comunità Internazionale (inclusa la rete di controllo di ADL) nel ritenere lo stato responsabile.

Fin dalla sua fondazione nel 1948, Israele ha regolarmente violato le leggi internazionali, ignorato l’inesorabile (ma impotente) opposizione delle Nazioni Unite, della Corte Internazionale di Giustizia e di centinaia di organizzazioni per i diritti umani. Mentre l’Unione Europea ha compiuto alcuni deboli tentativi di censurare Israele, gli Stati Uniti, soprattutto negli ultimi quattro anni, hanno chiuso un occhio sulle azioni di Israele (e sulla sofferenza palestinese che hanno causato), sostenendo consapevolmente i suoi crimini.

Ad esempio, sin dal 1967 Israele, con poche obiezioni significative, ha consentito o incoraggiato attivamente gli ebrei israeliani ad appropriarsi illegalmente della terra palestinese. L’ADL sostiene fermamente la pratica. Nel 1972 c’erano meno di 1.200 coloni; oggi, più di 600.000 coloni israeliani vivono sulla terra palestinese rubata, e Israele si prepara ad annettere parte di quella terra.

L’ADL di tanto in tanto si oppone a una specifica azione del governo israeliano, ma sostiene in modo schiacciante il regime segregazionista di Israele, sebbene sia in contrasto con tutto ciò per cui l’ADL afferma di combattere negli Stati Uniti.

[Alcune delle molte organizzazioni che riferiscono regolarmente sulle azioni di Israele sono Human Rights Watch, Amnesty International, Christian Aid, l’ONG israeliana B’Tselem, la Croce Rossa Internazionale, Physicians for Human Rights (Medici per i Diritti Umani), Reporter Senza Frontiere, Foreign Service Journal (Giornale di Servizio Estero) e persino il Dipartimento di Stato Americano (altri sono qui: https://israelpalestinenews.org/human-rights-reports-on-israel-palestine-regularly-updated/)]

La barriera israeliana in Cisgiordania è una barriera di separazione costruita da Israele intorno alla Cisgiordania, appropriandosi di vaste aree di terra palestinese. Molti palestinesi lo chiamano il “muro dell’apartheid”.

“Promuovere un ambiente anti-pregiudizio”

Il programma “No Place For Hate” invita gli amministratori scolastici a compilare un questionario che include domande come:

·         La dichiarazione di intenti della scuola trasmette valori di rispetto, equità e inclusione?

·         I simboli, i segni, le mascotte e le insegne della scuola riflettono la diversità e l’inclusione?

·         Celebrazioni, festival ed eventi speciali riflettono una varietà di gruppi culturali e festività?

Se il governo di Israele rispondesse a queste domande poste dall’ADL, esporrebbe almeno sessantacinque leggi che discriminano i palestinesi. Una legge molto nota che deseleziona tutte le caselle è la legge dello Stato-Nazione di Israele del 2018, che dichiara:

·         Lo Stato di Israele è lo Stato-Nazione del popolo ebraico (non del popolo palestinese nativo), in cui (il gruppo del popolo ebraico) realizza il suo diritto naturale, culturale, religioso e storico all’autodeterminazione.

·         L’inno di Stato è “Hatikvah” (una canzone in lingua ebraica sulle speranze ebraiche); L’ebraico è la lingua dello Stato; Si celebrano festività ebraiche e israeliane.

·         Lo Stato sarà aperto all’immigrazione ebraica e al “ritorno” degli (ebrei) esiliati (ma non al ritorno dei palestinesi che furono espulsi).

·         Lo Stato considera lo sviluppo degli insediamenti ebraici (su terre espropriate dal popolo palestinese) come un valore nazionale e agirà per incoraggiare e promuovere la sua istituzione e il suo rafforzamento (sebbene ciò sia in contrasto con il Diritto Internazionale).

Numerosi esperti di Diritto Umanitario insistono sul fatto che Israele sta gestendo un sistema segregazionista; alcuni esperti sudafricani considerano Israele peggio del Sud Africa. (L’ADL ha recentemente pubblicato un promemoria alle organizzazioni filo-israeliane che descrive come argomentare contro l’accusa di “apartheid”, il promemoria è trapelato, e ha prodotto un manuale che delinea i modi in cui gli studenti possono ostacolare gli eventi nei campus universitari.)

Politiche e conseguenze

Il programma “No Place For Hate” incoraggia gli amministratori scolastici ad aggiornare le politiche scolastiche sul bullismo e le molestie, enunciare le conseguenze per la violazione delle regole, e quindi applicare tali conseguenze “in modo equo e coerente.”

Queste linee guida, applicate a Israele, richiederebbero una revisione completa del suo sistema di applicazione della legge e delle sue pratiche. Molte rispettate organizzazioni per i diritti umani hanno monitorato il normale comportamento della polizia e dell’esercito israeliano mentre interagiscono con i palestinesi e hanno segnalato tassi inaccettabili di violenza deliberata o sproporzionata contro i palestinesi, nonché un sistema giudiziario militare studiato per emettere sentenze ingiuste, e garantire la quasi totale impunità per gli israeliani, forze dell’ordine e civili, che commettono crimini contro i palestinesi.

Incidente del 2013 in cui sette soldati israeliani e un ufficiale hanno arrestato un bambino palestinese di cinque anni con l’accusa di aver lanciato un sasso che ha colpito il pneumatico di un’auto israeliana (l’età della responsabilità penale è di 12 anni). Nella foto, suo padre è bendato. (ISM)

Costante formazione anti-pregiudizio

L’ADL sostiene le opportunità di sviluppo professionale per il personale scolastico al fine di migliorare le proprie capacità di competenza anti-pregiudizi e creare un ambiente sicuro per tutti.

Su questo tema, l’ADL non solo ignora il proprio ammonimento, ma fa il contrario e lo fa da decenni.

Attraverso i suoi programmi: Applicazione della Legge e Società, Seminario Nazionale Antiterrorismo, Scuola di Formazione Avanzata, l’ADL afferma di aver formato oltre 140.000 membri delle forze dell’ordine statunitensi, alcuni in Israele, alcuni negli Stati Uniti utilizzando addestratori israeliani (altre organizzazioni pro-Israele sponsorizzano anche programmi di scambio per la polizia).

Amnesty International ha riferito della formazione della polizia americana da parte di un “violatore cronico dei diritti umani” noto per la violenza di stato contro non solo i palestinesi, ma anche gli ebrei di colore ei rifugiati africani in Israele.

I metodi che i poliziotti americani apprendono dalle loro controparti israeliane possono essere mortali. In effetti, gli ufficiali del dipartimento di polizia di Minneapolis che hanno ucciso George Floyd sono stati addestrati dagli israeliani.

“Istruzione sull’Olocausto e i Genocidio”

Il sito web dell’ADL commenta diversi genocidi dei giorni nostri, inclusi quello armeno e alcuni filippini, e dà la priorità al riconoscimento e alla narrazione di tali atrocità a causa delle “lezioni universali” da apprendere.

Tuttavia, nel caso del genocidio israeliano e della pulizia etnica del popolo nativo Palestinese, l’ADL offre una “scheda informativa” che spiega perché l’espulsione di oltre un milione di palestinesi nel 1948 e il 1967 e l’uccisione di altre decine di migliaia “non è un  genocidio.”

A maggio, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la legge H.R.943, il Never Again Education Act (Mai Più Decreti sull’Istruzione), con l’analogo obiettivo di “aumentare la consapevolezza sull’importanza di prevenire il genocidio, l’odio e il fanatismo contro qualsiasi gruppo etnico”.

Ma il Congresso, come l’ADL, chiude regolarmente un occhio sulle atrocità di Israele e ignora la difficile situazione dei palestinesi, sostenendo Israele non solo legislativamente, ma finanziariamente per un importo di oltre 10 milioni di dollari al giorno in aiuti militari.

L’ADL non soddisfa i propri criteri

L’ADL si autodefinisce “di principio, non politico” e sostiene di “scegliere l’azione, non le parti”, affermazioni che non passano l’esame.

Alison Weir lo ha riassunto:

Il fatto è che l’ADL ordisce per mantenere l’oppressione e la discriminazione contro i musulmani e i cristiani palestinesi.

Durante la breve e sanguinosa storia di Israele l’ADL è stata in prima linea nel sostenere Israele. Ha anche usato il suo budget di 57 milioni di dollari per diffamare coloro che sostengono l’equità, la giustizia e l’uguaglianza per i palestinesi.

Il fatto è che l’ADL è un’organizzazione senza scopo di lucro senza responsabilità che raccoglie denaro attraverso proclami di crescente antisemitismo, anche se a volte queste affermazioni sono discutibili.

Usa una definizione distorta di antisemitismo che include molte dichiarazioni critiche nei confronti di Israele e lavora per bloccare gli eventi sulla Palestina nei campus.

Il fatto triste è che le donazioni all’ADL, anziché combattere il razzismo, verranno utilizzate per consentirlo.

Questo non è un gruppo a cui affidare i nostri figli. Gli americani devono abbandonare l’ADL.

Kathryn Shihadah è scrittrice dello staff di If Americans Knew. Scrive anche per Mintpress News e sul blog Palestine Home.

 

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

 

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