“Quando ho pensato a dove vorrei essere tra quattro anni, mi sono immaginata come un imprenditrice. Avevo bisogno di una specialità che fosse richiesta e ho cercato un campo di studio che garantisse l’occupazione”.
Fonte: English Version
UNRWA – 12 febbraio 2021
Foto di copertina: Ghada Krayem, una rifugiata palestinese, in formazione professionale su installazione, funzionamento, manutenzione e programmazione di sistemi solari fotovoltaici presso GTC. © 2021 UNRWA Foto di Mohammed Hinnawi
Quando la ventenne Ghada Zaki Krayem entra in un nuovo cantiere, rimangono tutti a bocca aperta. Imperturbabile, si avvicina con il trapano e la cassetta degli attrezzi e si mette al lavoro per installare i pannelli solari.
Ghada e i suoi colleghi laureati del programma di formazione professionale sull’installazione, il funzionamento, la manutenzione e la programmazione di sistemi solari fotovoltaici presso il Gaza Training Center (GTC), supportati dal governo della Germania attraverso GIZ, sono all’avanguardia nel loro campo in più di un modo. Formate in un settore di nicchia delle energie rinnovabili, le donne della sua generazione stanno abbattendo le barriere in un settore generalmente dominato e dagli uomini.
Quando ha preso la decisione di entrare nel programma di formazione professionale al GTC, Ghada ha valutato attentamente le sue opzioni, con il pensiero rivolto al tasso di disoccupazione giovanile di Gaza arrivato al 70%. “Quando ho pensato a dove vorrei essere tra quattro anni, mi sono immaginata come un imprenditrice. Avevo bisogno di una specialità che fosse richiesta e ho cercato un campo di studio che garantisse l’occupazione”.
L’emergente settore delle energie rinnovabili era un’opzione impegnativa e promettente, e Ghada era particolarmente attratta dai sistemi solari fotovoltaici. Nella Striscia di Gaza, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è fondamentale. La piccola enclave costiera ha una popolazione di oltre 2 milioni di abitanti, il 72% dei quali profughi palestinesi. A causa di un blocco di quasi 14 anni, la carenza di carburante è onnipresente e le interruzioni continue dell’elettricità arrivano fino a 11 ore al giorno. Ma nella soleggiata regione mediterranea, i sistemi solari fotovoltaici che sfruttano la luce del sole e la trasformano in elettricità sono una fonte promettente di energia rinnovabile.
“Prima di iscrivermi al GTC, mi sono recata in alcune fabbriche e impianti di desalinizzazione alimentati da impianti fotovoltaici solari. Ero affascinata, così mi sono iscritta al programma GTC pronta a fare tutto il necessario per realizzarmi!”, ha detto Ghada.
Armata di perseveranza e determinazione, Ghada iniziò il programma di formazione. “All’inizio, i nostri colleghi, che erano uomini, erano stupiti che ci fossero delle donne con loro nel programma. Avrebbero messo in dubbio la nostra capacità di tenere il trapano e saldare travi d’acciaio, ma non ci siamo preoccupate. Le donne si sono sostenute a vicenda fino a quando la solidarietà è diventata contagiosa e i nostri colleghi uomini si sono ricreduti e hanno iniziato a sostenerci a loro volta”.
Le donne della classe di laurea di Ghada sono diventate le prime donne tecnici di sistemi solari fotovoltaici a Gaza. Grazie al generoso finanziamento del Ministero tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (BMZ), Ghada e i suoi 97 colleghi laureati hanno ottenuto opportunità di apprendistato presso aziende locali. Guadagnandosi la fiducia del titolare dell’azienda con determinazione e duro lavoro, Ghada è presto entrata a far parte del team principale dell’azienda, dove installa, gestisce e ripara sistemi solari fotovoltaici.
Mentre accresce la sua esperienza, Ghada ha una visione chiara del suo prossimo passo verso l’imprenditorialità. “Ho iniziato a imparare a gestire la mia attività. Continuerò a studiare le fonti energetiche alternative e alla fine voglio avere una mia attività e diventare una ambasciatrice dell’energia pulita!”
Riflettendo sul suo percorso formativo, Ghada ci dice: “L’esperienza di formazione in un campo dominato dagli uomini è stata una sfida, ma alla fine mi ha rafforzato. Non solo mi sono completata in termini di capacità tecnica, ma sono anche più fiduciosa e decisa nell’esprimere le mie convinzioni. E come sorella maggiore di sei ragazze, voglio essere un buon esempio per loro, dimostrandogli che quando una donna sa quello che vuole, può impegnarsi, imparare, migliorarsi e raggiungere i suoi obiettivi”.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org