Quando alle vittime del sionismo si presenterà finalmente l’occasione di avere giustizia in tribunale, il mondo vedrà quanto fossero veramente crudeli e razzisti i primi sionisti.
Fonte: english version
Miko Peled – 17 marzo 2021
Foto di copertina: Grafica di Antonio Cabrera.
GERUSALEMME – “Ebreo che odia se stesso”, insieme ad altri termini come “Traditore, Zhid, Kapo, Nazista e Piccolo Ebreo”, sono tra gli epiteti usati dai sionisti per insultare gli ebrei che si oppongono o rifiutano il sionismo e la sua ideologia razzista.
Un recente episodio della trasmissione radio web del podcast del Rabbino Yaakov Shapiro “Committing High Reason” (Promuovere Nobili Cause) ricorda la storia di Theodor Hertzl, il fondatore del sionismo e dello Stato sionista, e getta nuova luce sul termine “Ebreo che odia se stesso”.
Promuovere Nobili Cause
Il Rabbino Shapiro sostiene tutte le sue affermazioni metodicamente e quando si sente quello che Hertzl, che era egli stesso un ebreo, scrisse sul popolo ebraico, l’unica conclusione è che era la quintessenza “dell’ebreo che odia se stesso”. Non c’è dubbio che odiasse il popolo ebraico e non volesse altro che dissociarsi dall’ebreo “comune”. Inoltre, non era solo: Altri leader sionisti, Vladimir Jabotinsky, Chaim Weizmann e altri, odiavano altrettanto apertamente i loro fratelli ebrei.
Nel 2018, il Rabbino Shapiro ha pubblicato un libro di 1.400 pagine intitolato “The Empty Wagon: Sionism’s Journey from Identity Crisis to Identity Theft” (Il Carro Vuoto: Il Corso Sionista dalla Crisi di Identità al Furto di Identità). Il libro delinea le grandi differenze che esistono tra il giudaismo e la sua principale nemesi, il sionismo. Il libro è stato scritto per gli ebrei ortodossi e in effetti in ogni casa ebraica ortodossa che ho visitato negli ultimi due anni c’era una copia di questa imponente opera. Anche se presuppone una grande quantità di conoscenza sul giudaismo, il libro ha una quantità senza precedenti di informazioni ben documentate, in modo che anche quelli di noi che non sono ferrati nel giudaismo possono imparare molto da esso.
Le informazioni presentate in questo particolare episodio del podcast del Rabbino Shapiro si possono trovare anche nel suo libro, e portano al fatto innegabile che il fondatore del sionismo, e molti dei suoi contemporanei, odiava tutto ciò che riguardava gli ebrei e il giudaismo e odiava il fatto che essi stessi fossero ebrei. Secondo il Rabbino Shapiro e molti altri rabbini ortodossi da lui citati, è stato il loro odio per gli ebrei e non il loro desiderio di salvarli dall’antisemitismo la forza trainante dietro la creazione del sionismo e l’istituzione di uno stato sionista.
Il fondatore del sionismo non solo credeva che i falsi miti antisemiti sugli ebrei fossero veri, ma li giustificava anche. Affermò solo che queste accuse razziste si applicavano agli “altri” ebrei, quelli che non erano laici e “illuminati” come lui.
La storia di Hertzl, così come viene raccontata nelle scuole sioniste sia in Israele che nel mondo, lo fa sembrare il salvatore degli ebrei, un uomo motivato dal desiderio di fare del bene. Tuttavia, uno sguardo più approfondito sull’uomo e sulle sue motivazioni rivela che disprezzava il popolo ebraico e voleva dissociarsi dagli ebrei “comuni” creando uno spazio, una realtà per persone come lui che erano ebrei di nascita ma disprezzavano ciò che significa essere ebreo.
Vladimir Jabotinsky, il padre del sionismo di destra e dell’attuale partito israeliano Likud, è stato un altro classico caso di “ebreo che odia se stesso”. Ha scritto che: “Gli ebrei sono persone molto cattive e odiati, a ragione, dai loro vicini”.
Un altro leader spirituale sionista, Uri Zvi Greenberg, ha scritto: “Quegli odiosi ebrei vengono cacciati da qualsiasi collettivo e Stato sano non perché sono ebrei ma a causa della loro repulsione per l’ebraismo”.
“I sionisti prediligono la violenza mentre il giudaismo ortodosso la disprezza. In una conversazione che ho avuto una volta con il Rabbino Ultraortodosso Dovid Feldman di New York, ho chiesto di questo. Gli ho detto che a persone come me, cresciute dalla dottrina sionista, gli ebrei ortodossi sembrano deboli, pallidi e brutti. Il Rabbino Feldman mi guardò dritto negli occhi e rispose: “Non hai idea di quanto ci impegniamo per mantenere questo aspetto. Essere un ebreo è un’esistenza spirituale-religiosa, non machista.” ”
Maushel (o Moishel)
Nell’edizione del 15 ottobre 1897 del giornale sionista Dei Welt, una pubblicazione fondata da Hertzl, fu pubblicato un saggio, intitolato “Maushe”, su un ebreo antisionista. Il soggetto del saggio era un personaggio di fantasia, un ebreo chiamato da Hertzl “Maushel”, che era un nome dispregiativo per gli ebrei usato dagli antisemiti all’epoca.
Maushel, o Moishel, a seconda della proprio pronuncia, è l’ebreo religioso “comune”. L’articolo era originariamente scritto in tedesco, con una versione inglese pubblicata in un’altra pubblicazione sionista chiamata The Maccabean. Ecco alcuni esempi di come Hertz descrive gli ebrei nel suo saggio:
“Maushel è un antisionista. Lo conosciamo bene e da molto tempo, e ci siamo sempre sentiti disgustati nel vederlo”. Hertzl è tanto più disgustato e dispiaciuto per essere obbligato a riconoscere che Maushel è davvero “del nostro popolo”, anche se non c’è “la minima allusione all’essere orgoglioso del fatto”, che egli lamenta derivare dalla “mescolanza in un periodo oscuro della nostra storia di una classe inferiore di persone con la nostra nazione”.
Hertzl continua dicendo che: “Il disgusto che avevamo per lui era mescolato alla pietà. Abbiamo cercato di spiegare il suo aspetto trasandato e orribile. Ci siamo detti che dovevamo tollerarlo che era nostro sacro dovere civilizzarlo”. Volendo dissociarsi dall’ebreo Maushel, Hertzl dice: “Egli è il terribile compagno dei Giudei e così inseparabile da loro che l’uno è sempre scambiato per l’altro.”
Hertzl continua con il suo evidente odio e scrive che Maushel è “l’antitesi di un essere umano, qualcosa di indicibilmente degradato e ostinato. Maushel, in povertà continua con i suoi sporchi affari, Maushel è un miserabile schnorrer (accattone)”. Poi, tristemente, giustificando gli attacchi antisemiti contro gli ebrei, Hertzl dice: “Maushel ha sempre fornito ragioni per gli attacchi contro di noi”. In altre parole gli ebrei, i “veri ebrei” come Hertzl sono presi di mira dagli antisemiti a causa di questa persona distaccata e sconosciuta che gli antisemiti confondono per un ebreo”.
Inoltre, Hertzl scrive:
“Agli occhi dell’antisemita l’ebreo e Maushel erano un tutt’uno; poi è apparso il sionismo, e così l’ebreo e Maushel hanno dovuto definire il loro ruolo, e ora Maushel ha reso un servizio agli ebrei: Ha lasciato il Movimento perché è un antisionista”.
In altre parole, Hertzl afferma che solo i veri ebrei sono ebrei sionisti laici. Poi continua a confondere l’antisionismo con l’antisemitismo: “Quando la gente dice che gli ebrei non sostengono il sionismo la risposta è no! L’ebreo non può essere un antisionista, solo Maushel lo è.”
Una retorica come questa è molto comune in Israele oggi, secondo cui i veri ebrei sono i sionisti laici e gli ebrei religiosi non sionisti sono descritti con una varietà di termini dispregiativi.”Va bene”, continua Hertzl, “lasciamoci elevare da lui. È un’opportunità per purificarci da questi elementi degradanti”.
La confusione riguardante l’identità ebraica e le affermazioni che il sionismo è parte dell’identità ebraica è molto comune, e in effetti molto preoccupante. Questa profonda incomprensione sia dell’ebraismo che del sionismo può essere fatta risalire chiaramente al fondatore del sionismo, Theodor Hertzl.
Cosa rende ebreo un ebreo?
Il grande saggista ebreo, Rabbi Sa’adiya Ga’on, il cui nome completo era Sa’id Bin Yousef El-Fayyumi, era una delle figure rabbiniche ebraiche più importanti di tutti i tempi. Nacque a Fayyum, nell’alto Egitto, alla fine del nono secolo; ha continuato a studiare a Tabariya, un importante centro di cultura ebraica in Palestina; e in seguito visse, lavorò e scrisse a Baghdad. In quello che è considerato uno dei suoi libri più importanti, “Emunot Ve-Deot”, o “Credenze e opinioni”, che ha scritto in arabo usando lettere ebraiche, Ga’on scrisse che il popolo di Israele, in altre parole gli ebrei, sono una nazione solo in virtù delle loro leggi religiose (ha usato il termine Sharia in arabo per le leggi religiose). In altre parole, un popolo legato dalla fede.
Secondo Hertzl, gli ebrei sono una nazione perché, come ha detto, “i nostri nemici ci hanno accomunato, senza il nostro consenso; la sofferenza ci unisce.” Il primo definisce il popolo ebraico come un gruppo religioso legato da leggi e fede, il secondo come un gruppo indefinito unito dall’odio dei non ebrei.
Un elogio a Hertzl
L’elogio di Vladimir Jabotinsky a Hertzl è stato una monumentale offerta di lode e persino di venerazione. Pubblicato per la prima volta come opuscolo a Odessa nel 1905, è stato scritto in russo e successivamente tradotto in ebraico. In esso, Jabotinsky discute l’eredità di Hertzl, che, nonostante le loro differenze, ammirava profondamente. In un capitolo, Jabotinsky loda le meravigliose caratteristiche di un ebreo e le confronta con quelle che chiama le spregevoli caratteristiche di un ebreo. Invece di dire ebreo, ha usato il termine orribilmente degradante e antisemita “Zhid”.
L’elogio inizia con Jabotinsky che ammette che nessuno ha mai visto un vero ebreo (“Nessuno di noi ha visto il vero ebreo con i suoi occhi”) e continua dicendo che l’ebreo che vediamo intorno a noi oggi non è un ebreo ma uno Zhid (“E così oggi, prendiamo come punto di partenza lo Zhid, e proviamo a immaginare il suo esatto opposto”, nel tentativo di immaginare un ebreo.).
Foto: Vladimir (Zeev) Jabotinsky sul sito web del Partito Likud.”Poiché lo Zhid è brutto e debole”, scrive il padre del Partito israeliano Likud, “daremo l’immagine ideale della bellezza maschile ebraica; altezza, imponenza, prestanza fisica”, conclude Jabotinsky:
“Lo Zhid è spaventato e oppresso, l’ebreo orgoglioso e indipendente. Lo Zhid è disgustoso per tutti, l’ebraico dovrebbe essere affascinante per tutti. Lo Zhid accetta la sottomissione, gli ebrei dovrebbero sapere come elevarsi. Allo Zhid piace nascondersi agli occhi degli estranei, gli ebrei devono possedere sfrontatezza e superiorità”.
Hertzl, secondo Jabotinsky, era l’esemplare perfetto dell’ebreo che nessuno ha mai visto.
Sionismo: Per chi?
Se davvero Hertzl e gli altri leader del sionismo erano ebrei che odiavano se stessi e disprezzavano il “comune” ebreo, qual era la loro motivazione per fondare il sionismo e lavorare così duramente per creare uno Stato sionista?
Nel primo capitolo del suo libro, il Rabbino Shapiro cita uno dei rabbini più rispettati del suo tempo, il Rabbino Chaim Soloveichik, che visse nell’Europa orientale alla fine del diciannovesimo secolo. Secondo la citazione, il rabbino Soloveichik dice che i sionisti volevano creare uno stato per distruggere il giudaismo.
In altre parole, i sionisti erano laici e si consideravano illuminati e superiori all’ebreo “comune”. Disprezzavano gli ebrei osservanti della Torah. Volevano un luogo in cui persone come loro, che non sembravano o non vivevano come ebrei “comuni”, potessero vivere senza avere a che fare con (o addirittura vedere) ebrei osservanti, e dove potessero essere come le altre nazioni.
Lo Stato di Israele non è stato creato per l’ebreo “comune”, quello con la barba lunga e i Payot (i riccioli che penzolano dai lati della testa), quelli che vivevano negli shtetl (ghetti) d’Europa. Né lo Stato sionista è stato creato per l’ebreo arabo, ma per l’ebreo laico europeo, che vuole più di ogni altra cosa essere europeo.
In un libro che descrive come i leader sionisti vedevano gli ebrei d’Europa, c’è una foto che mostra gli ebrei al mercato nel ghetto di Nalewni a Varsavia. C’è una citazione attribuita a Chaim Weizmann, uno dei principali leader del movimento sionista e in seguito il primo Presidente dello Stato di Israele. La dicitura recita: “Eretz Yisrael (la Terra di Israele, o Palestina) non era destinata ai venditori ambulanti di Nalewski, a Varsavia”. Questi sono gli ebrei che Hertzl e gli altri leader sionisti disprezzavano.
Quando alle vittime del sionismo si presenterà finalmente l’occasione di avere giustizia in tribunale, il mondo vedrà quanto fossero davvero crudeli e razzisti i primi sionisti. Il mondo vedrà che Israele, l’attuale Stato Sionista, è un riflesso perfetto di ciò che erano i primi sionisti: Razzisti, violenti e ostili.
Oggi in Israele gli ebrei ultra-ortodossi che si oppongono al sionismo sono disprezzati e ridicolizzati; gli ebrei non religiosi e antisionisti vengono emarginati; e i palestinesi sono solo un semplice danno collaterale, il prezzo che deve essere pagato affinché la visione di Hertzl e degli altri “ebrei che odiano se stessi” possa diventare una realtà.
Miko Peled è scrittore collaboratore di MintPress News, autore di pubblicazioni e attivista per i diritti umani nato a Gerusalemme. I suoi ultimi libri sono “The General’s Son. Journey of an Israeli in Palestine” e “Injustice, the Story of the Holy Land Foundation Five”.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org