Donne di Gaza producono cosmetici naturali a base vegetale

Grazie a un progetto, appena lanciato, ad alcune donne nell’impoverita Striscia di Gaza è stato offerto un lavoro per la produzione di prodotti di bellezza a base vegetale.

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Corrispondenti dell’agenzia di stampa Xinhua – Gaza – 7 agosto 2021

Immagine di copertina: Donna palestinese raccoglie fiori in una fattoria nella città di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, il 26 luglio 2021. (Xinhua/Rizek Abdeljawad)

Un gruppo di donne della Striscia di Gaza lavora per produrre prodotti cosmetici, utilizzando ingredienti naturali come prezzemolo, menta, ortica, crescione e rose.

Il progetto è stato finanziato dal Dipartimento australiano degli affari esteri e del commercio in collaborazione con Oxfam International e l’ONG Najd Development Forum.

Il progetto coinvolge circa 40 donne palestinesi. Alcune di esse piantano e coltivano le piante necessarie alla produzione, mentre altre lavorano in una piccola fabbrica aperta di recente per produrre i cosmetici.

Grazie al progetto, appena lanciato, ad alcune donne nell’impoverita Striscia di Gaza è stato offerto un lavoro per la produzione di prodotti di bellezza a base vegetale.

Rifqa al-Hamlawi, responsabile  del Najd Development Forum, ha dichiarato a Xinhua che il progetto mira a produrre prodotti di bellezza naturali e a creare opportunità di lavoro per le donne locali.

“Stiamo offrendo opportunità di lavoro a molte donne palestinesi che soffrono di disoccupazione e povertà”, ha aggiunto.

Il supervisore del progetto, Hassan Tammous, trascorre lunghe ore al giorno a formare le donne e ad aiutarle nella fabbricazione dei prodotti.

Tammous ha dichiarato: “Abbiamo iniziato con 15 tipi di piante naturali disponibili nella Striscia di Gaza e molto economiche, come menta, basilico, portulaca, ortica, crescione e prezzemolo. Presto adotteremo un piano per utilizzare foglie di alberi come fichi, guaiava e altri. Abbiamo piante naturali nella Striscia di Gaza che ci consentiranno di fabbricare oltre 100 prodotti cosmetici”.

Donne palestinesi lavorano all’interno di una piccola fabbrica nel quartiere di Al-Nasr, nel nord della Striscia di Gaza, il 26 luglio 2021.(Xinhua/Rizek Abdeljawad)

Tra le lavoratrici, circa 20 donne sono state formate su come coltivare piante erbacee, medicinali e aromatiche e su come raccoglierle e conservarle secondo gli standard internazionali.

Un altro gruppo di 20 donne è stato formato sull’estrazione degli oli e sugli estratti utilizzati come ingredienti essenziali nella realizzazione di questi articoli cosmetici.

Ora sono in grado di produrre 15 tipi di prodotti, tra cui shampoo, balsamo, creme, oli per capelli e altri.

Nevin al-Khudari, una donna della Striscia di Gaza, ha espresso la sua felicità nell’aver aderito a questo progetto “pionieristico”, che l’ha aiutata ad apprendere una nuova abilità.

Nevin ha dichiarato: “Estraiamo oli da piante aromatiche per produrre cosmetici come shampoo, creme per viso e mani e realizzare disinfettanti per la pandemia di coronavirus. Questo progetto è un progetto pionieristico e di sviluppo per le donne”.

Il caso non è molto diverso per Doula Marouf, palestinese di Beit Lahia, situato nel nord della Striscia di Gaza. La 53enne madre di 12 figli coltiva piante aromatiche, erboristiche e naturali.

Una donna palestinese lavora all’interno di una piccola fabbrica nel quartiere di Al-Nasr, nel nord della Striscia di Gaza, il 26 luglio 2021.(Xinhua/Rizek Abdeljawad)

Dawlat Marouf della città di Beit Lahia, ha detto: “Coltiviamo rose, rosmarino, menta, basilico e henné. Ho aderito a questo progetto. Il mio compito è fornire le piante per realizzare cosmetici da piante naturali”.

“In passato, difficilmente riuscivo a guadagnare 5 dollari al giorno, ma oggi, grazie a questo progetto, guadagno circa 30 dollari al giorno, il che mi aiuta a sostenere la mia famiglia”, ha detto la donna a Xinhua.

Le donne producono giornalmente tra le 200 e le 500 confezioni di cosmetici. Questi prodotti sono commercializzati attraverso social network come Facebook e Instagram, oltre che tramite alcune farmacie.

Il prezzo di ogni prodotto è compreso tra 5 e 8 dollari USA.

Una donna palestinese lavora all’interno di una piccola fabbrica nel quartiere di Al-Nasr, nel nord della Striscia di Gaza, il 26 luglio 2021.(Xinhua/Rizek Abdeljawad)

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org