Zodiac Maritime, l’operatore di Mercer Street, ha una lunga storia di stretta collaborazione sia con le Forze di Difesa Israeliane (IDF) che con l’Unità di Intelligence Israeliana Mossad, utilizzando le sue navi per trasportare armi e agenti in tutta la regione per operazioni segrete, inclusi omicidi.
Fonte: english versionDi Alan Macleod – 7 settembre 2021
GOLFO DI OMAN – All’inizio di quest’estate, la petroliera israeliana Mercer Street è stata attaccata da droni, presumibilmente provenienti dall’Iran, che hanno danneggiato la nave e ucciso due persone a bordo. L’incidente, descritto come un attacco non provocato a una nave civile, ha suscitato l’indignazione mondiale e ha segnato un nuovo minimo nelle relazioni iraniane con Israele e i suoi alleati occidentali. Ma un’indagine di MintPress può ora rivelare che Zodiac Maritime, l’operatore di Mercer Street, ha una lunga storia di stretta collaborazione sia con le Forze di Difesa Israeliana (IDF) che con l’Unità di Intelligence israeliana del Mossad, usando le sue navi per trasportare armi e agenti in tutta la regione per operazioni segrete, inclusi omicidi.
Le operazioni di Zodiac
Zodiac Maritime è un gruppo marittimo internazionale di proprietà e gestito dalla famiglia Ofer. I fratelli Eyal e Idan Ofer sono rispettivamente al terzo e nono posto tra i miliardari più ricchi di Israele, avendo rilevato l’attività dal padre, Sammy. L’azienda ha anche una lunga storia di collaborazione con il governo israeliano in operazioni speciali.
Sfidando le sanzioni americane, per anni le navi Zodiac hanno continuato a commerciare con la Repubblica Islamica, attraccando regolarmente nei porti iraniani. Al momento della morte di Sammy nel 2011, il governo degli Stati Uniti stava indagando sull’azienda e il Dipartimento del Tesoro aveva annunciato sanzioni contro di essa per aver presumibilmente aiutato l’Iran ad aggirare il blocco imposto dagli americani.
Il motivo per cui un’azienda israeliana così consolidata avrebbe violato le sanzioni e collaborato con uno Stato nemico come l’Iran ha sconcertato anche molti funzionari israeliani, che hanno avviato la propria inchiesta. Tuttavia, l’audizione del governo sulla vicenda è stata bruscamente interrotta dopo che al Presidente è stata inviata una nota da parte di un “funzionario della sicurezza di altissimo rango”, che si diceva fosse il direttore del Mossad Tamir Pardo. Non appena il presidente del comitato Carmel Shama ha letto il messaggio, ha immediatamente ordinato a tutta la stampa di lasciare la riunione e ha terminato l’evento a porte chiuse. “Intendiamoci: la nota non proviene da una figura politica e nemmeno da un uomo d’affari. Si scopre che la realtà è molto più complessa, molto più complicata e delicata di quanto si possa pensare”, è stata la spiegazione offerta da Shama. La reazione sia della Knesset che del governo degli Stati Uniti suggerisce che questo accordo era davvero estremamente segreto, con operazioni in corso all’insaputa di entrambi.
La notizia, che i media israeliani avevano battezzato “OferGate”, è stata immediatamente ignorata, con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu che insistette sul fatto che l’anziano Sammy Ofer, morto la stessa settimana, era un “vero sionista”. Meir Dagan, che si era ritirato da poco come direttore del Mossad, era d’accordo, affermando che il caso era stato “ingigantito a dismisura” e lasciava intendere che la famiglia Ofer potrebbe aver effettivamente agito al servizio dello Stato.
Tra queste missioni note ci sono navi mercantili Zodiac Maritime con scafi modificati utilizzati per trasportare elicotteri Black Hawk israeliani in Iran, dove sono stati utilizzati da squadre d’assalto speciali in missioni di ricognizione contro i presunti programmi nucleari della Repubblica islamica. Il rapporto commerciale di Zodiac Maritime con i porti e le compagnie di navigazione iraniane è stato cruciale per questa impresa, fornendo sia la copertura che i mezzi per entrare nelle acque iraniane senza destare sospetti.
L’anno prima che l’OferGate esplodesse nei media israeliani, le barche del clan miliardario furono usate in una riuscita missione di assassinio contro il leader palestinese Mahmoud al-Mabhouh. Il Mossad ha ucciso il funzionario di Hamas, responsabile dell’approvvigionamento di armi, nella sua stanza d’albergo a Dubai, provocando un’indignazione mondiale. Agenti segreti si sono recati negli Emirati Arabi Uniti sulle navi di Ofer, fingendosi lavoratori e utilizzando passaporti stranieri falsi. I rapporti suggeriscono che al-Mabhouh sia stato drogato, stordito con un teaser e soffocato con un cuscino nella sua stanza d’albergo, con alcuni agenti in fuga sulla stessa nave su cui sono arrivati.
Sebbene abbia avuto successo, la missione non è andata così bene come previsto, in quanto la polizia degli Emirati è stata in grado di identificare alcuni agenti. Australia, Regno Unito e Irlanda hanno espulso i diplomatici israeliani per protestare contro l’uso da parte del Mossad di passaporti falsi dei loro paesi come copertura per l’operazione.
Andando più indietro, nel 1988, le forze speciali israeliane, sotto il comando del futuro Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa Moshe Ya’alon, usarono navi da carico modificate per far entrare segretamente soldati ed elicotteri in Tunisia, dove fecero irruzione a Tunisi e uccisero il vice capo della l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) Khalil al-Wazir, prima di tornare alla nave e ritirarsi frettolosamente.
La lunga storia di Zodiac Maritime e di altre compagnie di navigazione civili israeliane che aiutano il governo in atti di terrorismo internazionale solleva la questione se forse i servizi segreti iraniani sospettassero qualcosa su Mercer Street che non è pubblicamente noto. La nave stava viaggiando dall’Africa agli Emirati Arabi Uniti e, quando fu colpita, stava per entrare nel Golfo di Oman, lo stretto passaggio marittimo tra la penisola arabica e l’Iran. Secondo quanto riferito non c’era nessun carico a bordo.
Tuttavia, ogni possibilità di attività clandestine è stata trascurata dai principali media quando hanno riferito dell’attacco a Mercer Street. Invece, tutti questi media hanno preferito fare eco alla versione ufficiale degli eventi dei governi occidentali come un “attacco inaccettabile e oltraggioso alla navigazione commerciale”, nelle parole del Primo Ministro britannico Boris Johnson.
La connessione britannica
La nave da 28.400 tonnellate è stata attaccata da droni il 29 e il 30 luglio. Le due vittime riportate sono un lavoratore rumeno non identificato e Adrian Underwood, un soldato con un lungo e illustre passato nell’esercito britannico. Underwood si era recentemente unito al gruppo di sicurezza privato Ambrey.
Con sede nella città inglese di provincia di Hereford, Ambrey vanta che i suoi 600 agenti lavorano in oltre 20 paesi in tutto il mondo, fornendo servizi di sicurezza e formazione a livello internazionale. Hereford è anche il quartier generale della Special Air Service (Unità Speciale Aviotrasportata – SAS), la forza combattente più d’élite della Gran Bretagna. A causa della SAS, la città di appena 60.000 abitanti è diventata probabilmente il centro mondiale dei mercenari, un recente rapporto rileva che non meno di 14 compagnie militari e di sicurezza private hanno sede lì. La stessa Ambrey ha profondi legami con le forze armate britanniche, con la maggior parte dei suoi direttori che svolgono lunghi periodi di servizio nei suoi ranghi.
Il Regno Unito ha stretti legami con lo Stato di sicurezza nazionale israeliano, fornendo all’esercito israeliano armi per un valore di oltre 500 milioni di dollari dal 2015, in gran parte aerei o attrezzature ad alta tecnologia. Le unità britanniche forniscono addestramento alle loro controparti israeliane e c’è persino una piccola forza britannica di stanza all’interno dello Stato ebraico. Il Regno Unito e Israele ora conducono esercitazioni di guerra congiunte e condividono l’intelligence. Come notato dal sito di giornalismo investigativo Declassified UK, il Regno Unito svolge anche un ruolo cruciale nel mantenimento delle armi nucleari israeliane, fornendo componenti per i sottomarini che mantengono le capacità nucleari del paese.
Israele gode anche di una notevole influenza nel Regno Unito, vendendo armi e finanziando gruppi politici. Infatti, una recente indagine ha scoperto che un terzo del governo britannico, incluso il Primo Ministro Johnson, è stato finanziato direttamente da Israele o da gruppi di pressione filo-israeliani. All’inizio di quest’anno, l’ex ministro conservatore Alan Duncan ha affermato che gli era stato impedito di essere nominato ministro del Medio Oriente da questi gruppi filo-israeliani “per il solo motivo di credere nei diritti dei palestinesi”. “Gli israeliani pensano di controllare il Ministero degli Esteri. E lo fanno!” ha aggiunto, una dichiarazione che va oltre anche le più sfrenate osservazioni dei politici laburisti accusati di antisemitismo.
Zodiac Maritime e la famiglia Ofer hanno stretti legami anche con la Gran Bretagna. Lo stesso Sammy Ofer prestò servizio nella Marina Reale Britannica durante la seconda guerra mondiale. E sebbene Zodiac Maritime abbia sede legale a Monaco, le sue operazioni giornaliere sono gestite da Londra, con gran parte della sua flotta registrata in Gran Bretagna. Ofer ha donato ingenti somme alle istituzioni britanniche, donando 20 milioni di sterline (23,5 milioni di euro) al Museo Marittimo Nazionale di Greenwich nell’Est di Londra e 3,3 milioni di sterline (3,9 milioni di euro) per restaurare la storica nave Cutty Sark. Ora c’è un’intera ala del Museo Marittimo Nazionale intitolata in suo onore. Nel 2008 è stato insignito del titolo di Cavaliere Onorario dell’Impero Britannico. Anche i figli di Ofer, Eyal e Idan, risiedono a Londra, ed entrambi hanno continuato la tradizione del padre di dare ostentazione alle istituzioni artistiche e culturali locali.
Anatomia di un attacco
Sebbene la Mercer Street sia gestita da Zodiac Maritime, in realtà è di proprietà di una succursale del gruppo marittimo giapponese Nippon Yusen Group. E nonostante Zodiac sia una società di proprietà, e controllata, da Israele, come notato in precedenza, ha sede a Londra e tecnicamente registrata come operare con sede a Monaco. Oltre a tutto questo, Mercer Street batte bandiera liberiana, come fa circa una grande nave su dieci. Questo è il paradiso fiscale delle grandi imprese internazionali.
Costruita nel 2013, la Mercer Street ha navigato in Africa, Europa e Asia. È stata colpita da un attacco prolungato di droni suicidi la sera del 29 e la mattina del 30 luglio. Oltre alle due vittime, la nave ha subito notevoli danni alla plancia, rimanendo danneggiata. Zodiac Maritime ha rifiutato di rispondere alle domande sull’entità del danno, di rivelare l’identità della vittima rumena o di confermare o negare la sua relazione con il governo israeliano quando gli è stato chiesto.
Rispondendo alle richieste di soccorso, la Marina degli Stati Uniti si è precipitata verso la nave, la portaerei U.S.S. Ronald Reagan l’ha scortata in un porto sicuro. Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha condotto un’indagine sulla vicenda, concludendo che nell’attacco sono stati utilizzati tre droni a pilotaggio remoto (Unmanned Aerial Vehicle – UAV) e che sono stati utilizzati esplosivi militari per provocare uno squarcio di due metri nella parte superiore della cabina di pilotaggio, danneggiando gravemente anche il suo interno. Nel frattempo, la Gran Bretagna ha immediatamente inviato una squadra di 40 commando SAS nello Yemen orientale, sulla base della teoria che i ribelli Houthi supportati dall’Iran avrebbero potuto essere dietro l’attacco. Il fatto che gli Stati Uniti e il Regno Unito siano stati così rapidi nell’agire solleva interrogativi su quanto strettamente sono in coordinamento tra di loro e contro l’Iran.
Gli Stati Uniti e Israele hanno entrambi incolpato l’Iran per l’attacco. “Dopo aver esaminato le informazioni disponibili, siamo sicuri che l’Iran abbia condotto questo attacco”, ha affermato il Segretario di Stato Anthony Blinken. “Stiamo lavorando con i nostri alleati per considerare i nostri prossimi passi e consultarci con i governi all’interno della regione e oltre su una risposta adeguata, che sarà imminente”.
Il Primo Ministro israeliano Naftali Bennett era ancora più fiducioso e belligerante. “Abbiamo determinato, con assoluta certezza, che l’Iran ha effettuato l’attacco contro la nave”, ha affermato. “Le prove dell’intelligence servono a questo e ci aspettiamo che la comunità internazionale chiarisca al regime iraniano che hanno commesso un grave errore. Sappiamo come inviare un messaggio all’Iran a modo nostro”, ha aggiunto.
L’Iran, da parte sua, ha respinto le accuse. “Riguardo alle dichiarazioni politicamente motivate fatte dagli Stati Uniti e dal Regno Unito in questo vertice contro l’Iran riguardo all’attacco alla nave di Mercer Street, ribadisco, ancora una volta, il nostro fermo rifiuto a queste accuse infondate”, ha affermato Zahra Ershadi, ambasciatore dell’Iran presso le Nazioni Unite, che ha sottolineato che “la Repubblica islamica dell’Iran è molto interessata e attribuisce grande importanza alla sicurezza marittima”.
Accuse reciproche
Questo è, tuttavia, lontano dall’essere la prima volta che l’Iran è stato collegato con attacchi a navi israeliane. Infatti, all’inizio di quel mese, una nave diretta negli Emirati Arabi Uniti in transito nello Stretto di Hormuz, precedentemente di proprietà di Zodiac Maritime, è stata colpita, con i funzionari israeliani che hanno subito puntato il dito contro l’Iran. Il Times of Israel ha ipotizzato che l’attacco avrebbe potuto essere una risposta a un precedente attacco israeliano contro un sito di produzione di centrifughe iraniano a giugno.
Anche le navi di proprietà israeliana sono state oggetto di attacchi in aprile, marzo e febbraio di quest’anno, ogni volta Gerusalemme sospettava dell’Iran. L’ultimo di questi, l’attacco alla MV Helios Ray, ne ha danneggiato lo scafo. Anche in quel caso erano gli agenti di Ambrey che stavano provvedendo alla sicurezza di quella nave. “Questa era davvero un’operazione dell’Iran. Questo è chiaro”, ha detto Netanyahu alla stampa all’epoca. L’Iran nega la responsabilità di questi attacchi. Il portavoce del Ministero degli Esteri Saeed Khatibzadeh ha dichiarato che Netanyahu soffriva di “iranofobia” e ha suggerito che stava usando gli attacchi come distrazione per i problemi interni di Israele.
Tuttavia, pochi sembrano credere che l’Iran sia completamente privo di colpa. Il blogger di sicurezza nazionale Richard Silverstein ha descritto l’incidente di Mercer Street il modo in cui l’Iran ha ripagato Zodiac Maritime per il suo ruolo nell’aiutare l’esercito israeliano. “Il Presidente Raisi sembra intenzionato a trasmettere un messaggio forte: qualunque cosa abbiate pensato di fare, l’ex Presidente Hassan Rouhani, è stata una passeggiata rispetto a quello che sarò io”, ha scritto Silverstein.
Ricevendo meno attenzione da parte della stampa, Israele ha anche condotto una campagna contro le navi iraniane, prendendo di mira almeno 12 navi dirette in Siria, la maggior parte delle quali trasportava petrolio iraniano. Tuttavia, uno di questi attacchi all’inizio di quest’anno si è ritorto contro Israele. Le forze speciali dell’IDF hanno attaccato con successo una mina su una petroliera iraniana nel Mediterraneo. Ma l’esplosione risultante ha causato la fuoriuscita di oltre 1.000 tonnellate di petrolio in mare finito sulle spiagge israeliane, causando il peggior disastro ecologico nella storia del paese. Gli animali e le aree costiere sono state ricoperte di petrolio, costringendo il governo a chiudere le spiagge israeliane per settimane, mentre migliaia di persone lavoravano per ripulire la fuoriuscita.
Ad aprile, la nave militare iraniana MV Saviz è stata attaccata nel Mar Rosso. Il Ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha smesso di rivendicare la responsabilità, ma ha affermato che “Israele deve continuare a difendersi”, aggiungendo che “Ovunque troviamo una sfida e una necessità operativa, continueremo ad agire”. Ma secondo quanto riferito, i funzionari del governo di Gantz hanno confermato privatamente agli Stati Uniti che era effettivamente responsabile dell’attacco. Anche una nave militare iraniana ha preso fuoco misteriosamente ed è affondata all’inizio di giugno di quest’anno.
Israele ha anche effettuato numerosi attacchi al programma nucleare iraniano, il più notevole dei quali è stato forse l’assassinio del famoso scienziato Moshen Fakhrizadeh lo scorso novembre. Durante un viaggio tra una riunione e una conferenza universitaria a Teheran, Fakhrizadeh è stato ucciso, con molti rapporti che suggerivano che la responsabile fosse un arma telecomandata montata su un camion. L’ex capo del Mossad Yossi Cohen ha lasciato intendere che la sua agenzia fosse coinvolta nell’omicidio.
L’Iran è attualmente in trattative con gli Stati Uniti su un accordo nucleare ridisegnato, qualcosa a cui Israele si oppone fermamente. Nel 2018, il Presidente Donald Trump si è ritirato unilateralmente dall’accordo nucleare di Barack Obama, ma in seguito ha cercato di convincere altre nazioni a sanzionare l’Iran sulla base della non adesione della Repubblica islamica all’accordo che aveva personalmente fatto naufragare. La recente serie di attacchi non ha contribuito alla prospettiva di un accordo a lungo termine.
Le sanzioni americane hanno già inflitto gravi sofferenze all’Iran, facendo salire vertiginosamente i prezzi dei beni di consumo e precipitare il valore della sua valuta, il rial. La produzione di petrolio è crollata, poiché il paese riesce a trovare pochi acquirenti per la sua principale esportazione nazionale. Anche il prezzo del cibo è diventato un problema serio per molti. “Le sanzioni prendono deliberatamente di mira i comuni iraniani, donne e bambini”, ha detto l’anno scorso Seyed Mohammad Marandi, professore di letteratura inglese all’Università di Teheran. “Sono progettate per uccidere i pazienti ospedalieri e creare povertà, e in questo hanno avuto un parziale successo”.
L’assalto alla Mercer Street suscita molte domande. Se l’Iran ha davvero attaccato la nave, perché lo ha fatto? Sospettavano o sapevano qualcosa su quello che c’era a bordo? O è stato semplicemente un altro episodio della disputa tra i due paesi che si è intensificato per anni? In che misura Zodiac Maritime collabora con i servizi di sicurezza israeliani? Qual è il ruolo del gruppo mercenario britannico in tutto questo? E fino a che punto Israele collabora con gli Stati Uniti e il Regno Unito su questi temi? Come avviene in genere nel mondo dello spionaggio, la verità raramente viene fuori subito, se non mai.
Alan MacLeod è Senior Staff Writer per MintPress News. Dopo aver completato il suo dottorato di ricerca nel 2017, ha pubblicato due libri: Bad News From Venezuela: Twenty Years of Fake News e Misreporting and Propaganda in the Information Age: Still Manufacturing Consent, oltre a numerosi articoli accademici. Ha anche contribuito a FAIR.org, The Guardian, Salon, The Grayzone, Jacobin Magazine e Common Dreams.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org