Dieci foto che riassumono il mondo arabo nel 2021

Le parole a volte non possono esprimere o descrivere appieno un evento particolari: un’immagine vale più di mille parole, in grado di trasmettere anche le situazioni più buie.

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Raseef22 – 24 dicembre 2021

Nella regione araba il 2021 è stato un anno pieno di molteplici crisi e situazioni difficili, oltre ad alcuni risultati e traguardi positivi. Alla fine dell’anno, abbiamo scelto 10 foto con l’intento di riassumere gli aspetti politici, sociali, culturali e sportivi, nonché l’impatto delle guerre e dell’immigrazione nella regione.

1 – Violenza di Stato contro i manifestanti in Tunisia

Come sempre, la Tunisia inizia con il botto. L’inizio dell’anno è stato bollente, prefigurando un anno pieno di incertezze sulla sicurezza e sulle fluttuazioni politiche nel luogo di nascita della rivoluzione della Primavera Araba.

Per tutto il gennaio 2021, le proteste e gli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza sono stati un evento ricorrente, tra le proteste per il coprifuoco emesso dal governo e le richieste di migliori condizioni di vita e di opportunità di lavoro.

Per diverse settimane di seguito, i giovani tunisini sono stati ripetutamente oggetto di scontri e violenze da parte delle forze di sicurezza, ed è apparso chiaro che, anche un decennio dopo il rovesciamento dello “stato di polizia”, ​​il rapporto tra di essi era rimasto conflittuale e talvolta ostile. Attivisti e osservatori del decennio precedente, esprimevano timori per “il ritorno dello stato di repressione”.

Questo è esattamente ciò che molti credono sia successo alla fine di ottobre, quando il presidente Kais Saied ha deciso di adottare “misure eccezionali” che hanno incluso la sospensione del parlamento, la revoca dell’immunità dei suoi deputati e lo scioglimento del governo. Questa mossa è stata considerata da alcuni un “colpo di stato contro la democrazia”, ​​mentre altri hanno sostenuto queste misure e le hanno viste come semplici “aggiustamenti di rotta”.

2 – La parata delle mummie reali

In una cerimonia storica durata 40 minuti, il mondo ha assistito alla sfilata di una processione di mummie reali (22 mummie reali – 18 antichi re e quattro regine) per le strade del centro del Cairo, mentre venivano spostate dal Museo Egizio di Piazza Tahrir – dove erano state conservate per più di un secolo – fino alla loro ultima dimora al Museo Nazionale della Civiltà Egizia (NMEC) a Fustat, a sud della capitale.

La sfarzosa parata, che ha avuto luogo ad aprile, è stato il più grande evento culturale dell’anno nel mondo arabo ed il primo evento non violento nel mondo arabo da un po’ di tempo a questa parte.

3 – La compassione di una paramedico spagnola

A maggio è diventata virale un’immagine che mostra la gentilezza e la compassione di una paramedico volontaria presso la Croce Rossa spagnola. La sua gentilezza ed empatia nei confronti di un immigrato senegalese appena arrivato sulle coste spagnole attraverso l’enclave marocchina di Ceuta, ha attirato l’attenzione dei media e degli utenti dei social di tutto il mondo.

Il migrante africano era in stato di shock ed era scoppiato a piangere mentre i paramedici cercavano di salvare l’amico che era con lui. Il paramedico ha cercato di rassicurare l’uomo in difficoltà e di calmarlo.

Il momento iconico è arrivato durante una crisi senza precedenti tra Madrid e Rabat che ha visto il Marocco consentire a più di 8.000 migranti di passare dal territorio marocchino e da altri paesi africani nell’enclave nordafricana spagnola di Ceuta. La Spagna e l’Europa hanno considerato questo atto un ricatto politico  dovuto al fatto che il leader del Fronte separatista Polisario era stato accolto nel Paese europeo.

L’immagine serve a ricordare che i migranti non dovrebbero in alcun modo essere pezzi di scacchi in nessun gioco politico, sia come carta di pressione che come atto di ritorsione e risoluzione delle controversie.

4 – Una Beirut al buio

Con l’avvicinarsi della fine del 2021, non si può dire che una singola immagine sia in grado di riflettere ciò che il popolo libanese ha sofferto o passato negli ultimi 365 giorni. Ci sono tante immagini quante sono le crisi;  foto di persone che dormono sui balconi nel caldo torrido estivo a causa di lunghe e frequenti interruzioni dell’elettricità; foto che mostra gli studenti terrorizzati della “Freres School” di Beirut mentre si accalcano nel corridoio della scuola  con la paura di essere colpiti da pallottole negli “scontri Tayouneh” che infuriano fuori; immagini di alberi e foreste avvolti dalle fiamme nella completa incapacità delle autorità statali di gestire gli incendi boschivi, così come molte altre drammatiche immagini.

Tuttavia, l’immagine che mostra una “Beirut al buio” lo scorso luglio, può essere una scelta eccellente per ritrarre  come stanno andando le cose in una città che un tempo era piena di luce e vita. In una città che non tace né dorme mai, il deterioramento della situazione ha lasciato un impatto doloroso sui residenti e sui visitatori di una Beirut in lutto.

La scena riflette anche “l’egemonia e la corruzione dell’istituzione elettrica libanese (Electricité du Liban), così come l’avidità e l’egemonia dei proprietari di aziende produttrici private”.

Tuttavia, sembra che la situazione non sia del tutto tragica. Una generazione più giovane di ragazze libanesi ha dimostrato che il futuro del Paese potrebbe essere migliore. Un gruppo di studentesse della “George Sarraf High School for Girls” di Tripoli si è fatto avanti per denunciare le molestie sessuali verbali e fisiche a cui sono state sottoposte per anni dal loro insegnante, un noto giornalista, di nome Samer Mawlawi.

5 – L’oro di Feryal Ashraf

Ad agosto, la giocatrice di karate egiziana Feryal Ashraf Abdelaziz è diventata la prima donna araba a vincere una medaglia d’oro per il suo paese alle Olimpiadi di Tokyo 2020. È stata l’unica medaglia d’oro per l’Egitto durante le competizioni di quest’anno e la prima medaglia d’oro per il paese dal 2004.

La storica vittoria di Feryal è stata vista come un tributo alle donne egiziane che stanno lottando per ottenere l’accesso ai loro diritti più elementari e per dimostrare le loro capacità e superiorità mentre soffrono a vari livelli a causa di pensieri, stereotipi, pratiche consolidate e ingiustizie da parte dagli uomini.

6 – Il Tunnel della Libertà

 

A settembre, sei prigionieri palestinesi sono riusciti a fuggire dalla prigione di massima sicurezza di Gilboa, in Israele, senza alcun aiuto esterno. Hanno usato i cucchiai e le loro mani per scavare un lungo tunnel che presto è diventato il loro percorso verso la libertà all’alba del 6 settembre. L’incidente senza precedenti ha screditato la falsa affermazione israeliana secondo cui Israele è “invincibile” e non fallisce o perde mai quando si tratta di intelligence e di sicurezza.

Per molti cittadini palestinesi e arabi, la foto del buco da cui erano usciti i prigionieri ha rappresentato “il vero significato di un prigioniero liberato” che non aspetta che il suo carceriere gli conceda la libertà, ma se la prende lui stesso. Per gli israeliani ha rappresentato una “grave sconfitta”, un “fallimento dell’intelligence e della sicurezza” e un “disastro”.

7 – L’uragano Shaheen

All’inizio di ottobre, una forte tempesta ciclonica ha colpito il Mar Arabico e la costa del Sultanato dell’Oman. Soprannominato “Uragano Shaheen”, ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione nella capitale Muscat e in altre parti del Paese.

Oltre ai danni umani e materiali lasciati sulla sua scia, Shaheen, il primo ciclone tropicale a raggiungere l’estremo ovest del Golfo Persico, è stato visto come un avvertimento che non può essere ignorato e un severo campanello d’allarme per tutti gli stati del Golfo che non sono al sicuro dai pericoli del “cambiamento climatico” e che devono agire quanto prima per fermare le emissioni nocive responsabili del riscaldamento globale.

8 – La sofferenza dei rifugiati siriani

A ottobre, ha iniziato a circolare on line una foto che mostrava Asmaa al-Natour,  rifugiata siriana in Danimarca, che salutava la sua vicina danese prima di essere trasferita in un “campo di espulsione” nel primo passo che le autorità avevano adottato per fare pressione sulla rifugiata e su suo marito per obbligarli a  tornare in Siria dopo aver loro rifiutato di rinnovare il permesso di soggiorno.

Il momento dell’addio, con gli occhi pieni di lacrime delle due donne, ha suscitato una diffusa empatia e ha riassunto la sofferenza dei profughi siriani vittime dalle rigide politiche di asilo e immigrazione danesi in particolare, ma comuni a tutta Europa

A metà dicembre, un tribunale danese ha reso giustizia ad Asmaa e suo marito stabilendo che potevano tornare alle loro vite normali senza ulteriori restrizioni, come riferito da Assem Swaid, membro del consiglio dell’organizzazione Finjan, che sostiene i diritti dei rifugiati, soprattutto siriani, a Copenaghen.

9 – “Le difficoltà della vita”

Nel frattempo, è circolata ampiamente un’immagine di un padre siriano amputato che gioca con il figlio disabile. Il bambino è nato senza arti a causa del farmaco che era stato somministrato a sua madre mentre era incinta per salvarla dopo aver inalato del gas nervino. Il padre ha perso la gamba destra quando una bomba è caduta su un mercato di strada a Idlib.

Nonostante il sorriso sul volto del padre e del figlio, la foto, pubblicata con il titolo “The Hardships of Life”, riflette ciò che un decennio di guerra ha fatto ai siriani. È stata premiata come “Foto dell’anno” al prestigioso SIENA International Photo Awards (SIPA).

10 – La vittoria dello Yemen

L’anno si è rifiutato di finire senza che il mondo vedesse un sorriso sulle labbra degli yemeniti. Una vittoria senza precedenti ha visto la squadra di calcio junior dello Yemen battere la squadra saudita in casa nel campionato dell’Asia occidentale 2021.

L’importante vittoria ha unito gli yemeniti di diversi orientamenti politici, affiliazioni di partito e ideologie, tutti insieme in festa sia in patria che nella diaspora. La scena che mostra i giovani giocatori euforici che portano la loro coppa vincente e indossano le loro medaglie è stata estremamente potente e negli yemeniti  ha suscitato una speranza crescente di unità e gioia dopo anni di ardue guerre e divisioni.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” –  Invictapalestina.org