Le Monde.fr avec AFP | 17.08.2015 à 19h44
Il destino di Mohammed Allan, prigioniero in sciopero della fame, in pochi giorni è diventato un simbolo della lotta contro la detenzione amministrativa e continua ad esacerbare le tensioni tra israeliani e palestinesi.
Lunedi, 17 agosto il Ministero della Giustizia israeliano ha spiegato che “lo stato è (era) disposto a prendere in considerazione la sua liberazione (…) se accetta di andare all’estero per un periodo di quattro anni” . La proposta è stata subito respinta dal legale del giovane. La Corte Suprema, su domanda dell’avvocato per il rilascio del prigioniero per motivi medici, lunedì non si è pronunciata e deve riunirsi di nuovo Mercoledì.
Due mesi di sciopero della fame
Allan Mohammed, un avvocato di 31 anni, è entrato in coma Venerdì dopo quasi due mesi di sciopero della fame. Dal 18 giugno, ha ingerito solo acqua e ha rifiutato ogni trattamento per protestare contro la sua continua detenzione amministrativa – un provvedimento a tempo indeterminato rinnovabile ogni sei mesi, che permette di imprigionare qualcuno senza nessun capo d’accusa. Sospettato di appartenere alla Jihad islamica, un’organizzazione considerata da Israele come terroristica, l’avvocato è detenuto dal novembre 2014.
Da quando ha perso conoscenza, per tenerlo in vita i medici israeliani lo hanno posto sotto respiratore artificiale somministrando acqua salata e vitamine . Un medico dell’ospedale di Ashkelon dove si trova, lunedì ha riferito alla corte che non sembra ci siano danni irreparabili, ma probabilmente non sopravviverà avendo ripreso lo sciopero della fame. “Sarà un rapido declino”, ha assicurato il medico.
Scontri fuori l’ospedale
Il Caso del detenuto assume rilievo speciale in un nuovo quadro giuridico che permette a Israele di nutrire a forza un detenuto in sciopero della fame se la sua vita è minacciata. Il governo israeliano potrebbe decidere di applicare questa legislazione controversa e sarebbe il primo caso.
Domenica, sono scoppiati scontri fuori dall’ospedale dove si trova. Manifestanti arabi, israeliani e palestinesi hanno affrontato attivisti ebrei di destra venuti per scandire slogan razzisti e chiedendo la morte di Allan, pietre sono state lanciate da entrambi le parti.
trad. Invictapalestina
http://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2015/08/17/israel-propose-de-liberer-un-palestinien-dans-le-coma-en-echange-de-son-depart-a-l-etranger_4728247_3218.html