Ridare vita al fiume Giordano e al Mar Morto

Il più grande ostacolo al salvataggio dei fragili ecosistemi del fiume Giordano e del Mar Morto è Israele.

Fonte: english version

Hamada Jaber – 1 febbraio 2022

Immagine di copertina: La gente si gode la spiaggia del Mar Morto nella parte occidentale della Giordania il 19 maggio 2013. (Foto: Issam Rimawi/APA Images)

All’inizio degli anni ’50, pochi anni dopo la sua fondazione, Israele iniziò a lavorare per deviare il corso del fiume Giordano verso i suoi confini occupati nel 1948. Nel 1967, Israele avrebbe continuato ad occupare tutta la Palestina e le alture del Golan fino a Jabal al- Sheikh (Monte Hermon), la principale sorgente del fiume Giordano. Occupando Jabal al-Sheikh, Israele ha il potere di bloccare ogni possibile tentativo da parte degli stati arabi di deviare alcuni affluenti del fiume Giordano e ridurre la quantità di acqua che raggiunge il fiume in risposta al controllo israeliano sullo stesso.

Il Mar Morto ha perso circa un terzo della sua superficie in meno di cento anni. Il motivo principale è la diminuzione dell’acqua che scorre dal suo principale alimentatore, il fiume Giordano. La quantità di acqua che scorre attraverso il fiume Giordano a sud del Lago di Tiberiade è diminuita da circa 1,5 miliardi di metri cubi all’anno nella prima metà del secolo scorso a solo circa 200 milioni di metri cubi. Il tasso di diminuzione del Mar Morto sta accelerando a una velocità di un metro e mezzo all’anno, a causa del cambiamento climatico, dell’aumento delle temperature e, di conseguenza, di un aumento del tasso di evaporazione. Pertanto, scienziati ed esperti concordano sul fatto che se la situazione rimane com’è oggi, la vera morte del Mar Morto avverrà entro l’anno 2050.

A parte i disastri ambientali i cui impatti negativi sulla diversità biologica e naturale della regione del fiume Giordano e del Mar Morto sono difficili da prevedere, l’inerzia delle parti interessate – tra cui Israele, Giordania, Autorità Palestinese, Nazioni Unite, organizzazioni ambientaliste, nonché istituzioni religiose – l’accettazione del fatto che il fiume Giordano e il Mar Morto si stiano prosciugando avrà ripercussioni profonde e devastanti su tutte le parti e riguarderà non solo il settore economico, l’agricoltura, il turismo e l’industria, ma anche l’esistenza umana in questa parte della terra.

Il fiume Giordano

Il fiume Giordano ha un’importanza significativa e unica, con il suo tratto di 350 km che trasforma le terre che circondano le sue sponde in terre fertili, fondamento della sicurezza alimentare. Inoltre, le acque del fiume hanno un’importanza fondamentale nell’alimentazione dei bacini idrici sotterranei.

Ancora, per i 2,5 miliardi di cristiani nel mondo il fiume e la sua acqua sono considerati sacri. Salvare questo fiume avrebbe un ritorno sugli investimenti nel turismo religioso sul fiume Giordano che superano qualsiasi investimento in altre risorse naturali.

Il Mar Morto

Non c’è giustificazione per l’indifferenza degli interessati verso il fatto che il punto più basso della terra si stia prosciugando, il mare la cui acqua è 8 volte più salata degli oceani e degli altri mari. L’acqua del Mar Morto, ricca di sale e minerali, ha proprietà curative per molte malattie, oltre ad essere la zona con la più alta concentrazione di ossigeno e la più alta pressione atmosferica del mondo. Inoltre, gli esperti affermano che i raggi solari del Mar Morto sono innocui a causa del filtraggio naturale dei raggi ultravioletti e grazie alla densità dello strato di ozono e alla fitta nebbia causata dall’evaporazione dei sali minerali. È un tesoro naturale la cui scomparsa non può neppure essere immaginata.

Cosa si può fare?

Le parti interessate, consapevoli delle conseguenze del prosciugamento del Mar Morto e del fiume Giordano, hanno cercato di escogitare soluzioni come il “Canale dei due mari” che prevedeva l’apertura di un canale che collegasse l’acqua del Mar Rosso con quella del Mar Morto. L’idea di questo progetto è nata più di 20 anni fa e, dopo vari studi e raccolte fondi, il progetto non è più sul tavolo.

Presumo che il motivo principale della perdita di interesse sia l’incertezza sul successo del progetto senza violare l’ambiente del Mar Morto, oltre all’elevato costo finanziario.

La soluzione naturale, più semplice e veloce per la carenza d’acqua, è che Israele inverta la sua manomissione distruttiva della natura e dell’ambiente riportando le acque del fiume Giordano al suo corso naturale. Le parti interessate, compreso Israele, devono fare affidamento sulla desalinizzazione delle acque del Mediterraneo e del Mar Rosso per soddisfare il proprio fabbisogno idrico. Le parti interessate dovrebbero inoltre concordare come investire nel fiume Giordano e nel Mar Morto in modo equo e rispettoso dell’ambiente.

Indubbiamente, il più grande ostacolo per riportare in vita il fiume Giordano e il Mar Morto è Israele. Pertanto, deve essere lanciata una campagna internazionale che includa le istituzioni ambientali e gli attivisti israeliani consapevoli del crimine commesso dal loro stato e dell’importanza e della velocità dell’azione per salvare il Mar Morto. La campagna internazionale dovrebbe chiaramente denunciare le responsabilità di Israele nella manomissione della natura, nel prosciugamento delle acque sacre del fiume Giordano e nell’aumento dell’aridità del Mar Morto, per costringerlo a invertire la deviazione del Fiume Giordano e ridare vita ad esso e al Mar Morto.

 

Hamada Jaber è project manager per il Palestine Center for Policy & Survey Research. È anche co-fondatore e membro del consiglio di volontariato della One State Foundation. Nato a Gerusalemme, ha un master in Peacekeeping & Security Studies presso la facoltà di scienze politiche dell’Università Roma Tre, in Italia, e una laurea in economia aziendale presso la Arab American University, Palestina. Nel 2019, Jaber è stato selezionato dall’Unione Europea per partecipare al Programma dei visitatori dell’Unione Europea a Bruxelles, progettato per giovani leader promettenti e opinionisti di paesi al di fuori dell’Unione Europea.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.com