Zelenskyy afferma che l’Ucraina del dopoguerra emulerà Israele, non sarà “liberale, europea”

Soldati nei ‘cinema, supermercati e persone con armi’ sono il futuro dell’Ucraina, dice Zelenskyy ai giornalisti, mentre i leader del paese iniziano a immaginare come potrebbe essere un’Ucraina precariamente postbellica.

Fonte: English version

di Sam Sokol, 5 aprile 2022

L’Ucraina diventerà un ”’grande Israele’ con il suo stesso volto”, ha dichiarato martedì il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, indicando che il suo paese intende emulare lo stato di sicurezza israeliano sulla scia dell’invasione russa.

“L’Ucraina non sarà sicuramente quello che volevamo dall’inizio. Non è possibile. Completamente liberale, europea – non sarà così. [L’Ucraina] verrà sicuramente dalla forza di ogni casa, ogni edificio, ogni persona”, ha detto Zelenskyy ai membri dei media ucraini durante un briefing.

“Diventeremo un ‘grande Israele’ con il suo stesso volto. Non ci sorprenderemo se avremo rappresentanti delle forze armate o della Guardia nazionale nei cinema, nei supermercati e persone con le armi. Sono fiducioso che la questione della sicurezza sarà la questione numero uno per i prossimi 10 anni. Ne sono sicuro”.

“Tuttavia, tali misure non potranno minare la democrazia ucraina”, ha aggiunto, dichiarando che “uno Stato autoritario è impossibile in Ucraina”.

“Uno stato autoritario perderebbe contro la Russia. La gente sa per cosa sta combattendo”, ha detto.

Tale linguaggio ‘non è nuovo’, ha detto ad Haaretz l’ambasciatore israeliano in Ucraina Michael Brodsky, affermando che lo stato ebraico è “sempre stato un modello per l’Ucraina, almeno in termini di sicurezza e autoprotezione”.

“Gli israeliani hanno vissuto circondati da nemici per tutta la loro storia e l’Ucraina farà lo stesso”, ha detto ad Haaretz l’ambasciatore ucraino Yevgen Korniychuk in seguito ai commenti di Zelenskyy, dichiarando che Kiev non sentiva di poter fare affidamento su garanzie di sicurezza internazionale, come quelle che ha ricevuto dall’Occidente dopo il disarmo nucleare del 1994.

“Ora dobbiamo mantenere forze armate molto più grandi contro i nostri due stati confinanti ed è per questo che la nostra leadership attualmente vede che, qualunque cosa accada dopo, [le cose] in Ucraina saranno simili alla situazione della sicurezza in Israele. Si vedranno più persone armate nelle strade, anche quando le cose diventeranno più pacifiche di quanto non lo siano ora”.

Lo scorso dicembre, mentre la Russia stava ammassando truppe al confine ucraino, Zelenskyy ha paragonato in modo più esplicito l’attuale lotta della sua nazione contro la Russia al conflitto decennale di Israele con i suoi vicini arabi.

In un discorso preregistrato al Kyiv Jewish Forum, una conferenza annuale organizzata dalla comunità ebraica ucraina, Zelenskyy, lui stesso ebreo, ha affermato che Israele è “spesso un esempio per l’Ucraina” e che “sia gli ucraini che gli ebrei apprezzano la libertà, ‘lavorando’ allo stesso modo affinché il futuro dei nostri stati diventi di nostro gradimento, e non il futuro che gli altri vogliono per noi”.

 

Zelenskyy aveva ‘maggiori aspettative’ su Israele

 

Zelenskyy è stato molto critico nei confronti dell’approccio di Israele alla guerra, il suo ambasciatore in Israele diversi giorni dopo l’invasione ha detto ai giornalisti che il presidente, in quanto ebreo, “ha aspettative su Israele molto più alte di quelle che Israele può soddisfare”.

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Israele ha camminato con cautela sul filo del rasoio diplomatico nel tentativo di soddisfare le richieste americane di esprimersi contro le azioni della Russia evitando allo stesso tempo di alienarsi Mosca, il che consente all’aviazione israeliana di effettuare attacchi contro obiettivi iraniani in Siria.

Zelenskyy ha ignorato queste preoccupazioni durante un discorso a distanza alla Knesset il mese scorso, chiedendo a Israele di armare il suo paese e rimuovere i limiti all’immigrazione ucraina imposti dopo l’invasione.

“Cos’è questo? Apatia? Calcoli? O mediazione senza schierarsi? Vi lascio rispondere a questa domanda, ma voglio sottolineare che l’apatia uccide, i calcoli possono essere errati. Si può mediare tra i paesi, ma non tra il bene e il male”, ha affermato.

Il discorso di Zelenskyy si è attirato una dura condanna da parte del primo ministro Naftali Bennett, che si è opposto all’uso della retorica da parte della sua controparte ucraina che ha paragonato le azioni russe a quelle dei nazisti, affermando che “è vietato paragonare qualsiasi cosa all’Olocausto”.

I leader ucraini hanno descritto gli attacchi russi ai civili ucraini come un genocidio ma, fino a poco tempo fa, Israele è stato riluttante a denunciare le azioni russe.

 

Uccisioni di civili a Bucha

 

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha condannato martedì i “fatti terribili a Bucha”, sebbene si sia rifiutato di menzionare specificatamente la Russia.

Alla domanda di un intervistatore dell’emittente pubblica israeliana Kan se “definisce il massacro di Bucha un crimine di guerra” o se “veda la Russia come responsabile”, Bennett ha risposto: “Siamo ovviamente scioccati per il duro spettacolo di Bucha, fatti terribili e li condanniamo fermamente”.

Lunedì pomeriggio, il ministro degli Esteri Yair Lapid ha condannato le uccisioni a Bucha, rivelate dopo che le truppe russe si sono ritirate dalla regione della capitale.

“È impossibile rimanere indifferenti di fronte alle immagini orribili della città di Bucha, vicino a Kiev, dopo la partenza dell’esercito russo. Far del male intenzionalmente a una popolazione civile è un crimine di guerra e lo condanno fermamente”, ha twittato Lapid diverse ore dopo che un portavoce aveva affermato che una precedente dichiarazione dell’ambasciatore Brodsky che accusava la Russia di crimini di guerra non rappresentava la posizione ufficiale del ministero degli Esteri.

Mentre Mosca nega di prendere di mira i civili e respinge le accuse di crimini di guerra, la popolazione locale afferma che i morti a Bucha sono civili uccisi da soldati russi in partenza senza che vi sia stata alcuna provocazione. Secondo il sindaco Anatoliy Fedoruk, più di 300 residenti sono stati uccisi.
Un video caricato su Twitter dal ministero della Difesa ucraino – che ha definito la città la ‘nuova Srebrenica’ – mostrava corpi disseminati per le strade di Bucha.

Alla richiesta di un commento, un portavoce dell’ambasciata russa a Tel Aviv ha indicato ad Haaretz un post di Telegram del ministero della Difesa russo in cui denunciava ‘falsi’ rapporti di vittime civili a Bucha e sosteneva che i corpi in un video – ritenuti una ‘messa in scena’ – “sembrano essere stati deliberatamente disposti in modo da creare un’immagine più drammatica.”

Nonostante questa affermazione sia stata smentita da diversi media, tra cui Bellingcat e la BBC, il ministro delle Finanze Avigdor Liberman ha affermato lunedì che Russia e Ucraina si sono scambiate ‘accuse reciproche’, ma che Israele condanna ‘tutti i crimini di guerra’.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato lunedì di aver registrato 3.527 vittime civili in Ucraina a partire dal 3 aprile, anche se ‘il bilancio effettivo è molto più alto’.

Jonathan Lis e The Associated Press hanno contribuito a questo articolo.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina