Condizioni drasticamente peggiori rispetto ai campi in generale, con donne costrette a fare “sesso di sopravvivenza”, afferma World Vision
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Saeed Kamali Dehghan – Lun 11 Apr 2022
Immagine di copertina: Circa 2,8 milioni di siriani vivono nei campi per sfollati nel nord-ovest del Paese. Fotografia: Agenzia Anadolu/Getty Images
Donne e bambini che vivono in alcuni dei campi più difficilmente raggiungibili nel nord-ovest della Siria devono affrontare livelli elevati e cronici di violenza e depressione, con donne costrette a fare “sesso di sopravvivenza”, ha rivelato un nuovo rapporto.
I bambini nei cosiddetti “campi per vedove” sono gravemente trascurati, maltrattati e costretti a lavorare, mentre le madri sono psicologicamente al “punto di rottura”. Più dell’80% delle donne afferma di non avere un’assistenza sanitaria adeguata e il 95% esprime sentimenti di disperazione.
Circa il 34% dei bambini ha dichiarato di aver subito una o più forme di violenza e il 2% ha dichiarato di essersi sposato giovane. Il lavoro minorile è un grosso problema con il 58% dei ragazzi e il 49% delle ragazze di età pari o superiore a 11 anni costretti a lavorare.
Delle 419 persone intervistate dalla ONG World Vision nei 28 campi che ospitano decine di migliaia di donne single – comprese quelle divorziate o il cui marito è scomparso – e i loro figli, circa una donna su quattro ha dichiarato di aver assistito nel campo ad abusi sessuali su base giornaliera, settimanale o mensile. Circa il 9% delle intervistate ha affermato di aver subito abusi sessuali.
Le donne non possono lasciare liberamente i campi, ha affermato l’ONG. Impossibilitate a cercare un lavoro retribuito o a mantenere le proprie famiglie, alcune non hanno “altra scelta” se non quella di impegnarsi nel cosiddetto sesso di sopravvivenza con guardie e gestori dei campi.
Alexandra Matei, autrice principale del rapporto, ha dichiarato: “Stiamo vedendo il mondo che, giustamente, esprime solidarietà alle vittime del conflitto in Ucraina e governi generosamente impegnati a fare tutto il necessario per soddisfare le esigenze umanitarie di quel paese. Ma le vedove siriane e i loro figli meritano lo stesso livello di empatia, compassione e impegno. Il loro dolore, la loro disperazione, il loro bisogno non sono da meno di chiunque altro fugga dal conflitto”.
Fatima (non è il suo vero nome), madre di tre figli, soffre di forti dolori alla schiena ma non può accedere all’assistenza sanitaria.
“Non abbiamo nemmeno pane e acqua”, ha detto. “Quando [i bambini] chiedono delle banane, chiedo loro di essere pazienti. Non c’è niente che possiamo fare. Acqua e pane sono più importanti”.
Dice che non è sicuro per le donne e le ragazze andare in montagna a prendere la legna per riscaldarsi o cucinare.
“Non è affatto sicuro. Devo portare con me il mio vicino o chiunque altro solo per non andare da sola. Non posso nemmeno mandare i miei figli da soli, perché non è sicuro. Non ho nessuno.”
Quasi 7 milioni di siriani sono stati sfollati internamente dallo scoppio del conflitto nel 2011. Circa 2,8 milioni vivono in circa 1.300 campi per sfollati interni nel nord-ovest del paese.
I “campi per le vedove” di Idlib e Aleppo sono gestiti dall’opposizione siriana e dall’esercito turco. Le condizioni sono considerate “drasticamente” peggiori che nei campi generali. C’è poca o nessuna fornitura di servizi essenziali per i residenti, che stanno vivendo quella che gli operatori umanitari hanno descritto come “una devastante crisi nella crisi” e “il peggio del peggio”. L’accesso alle ONG locali è stato limitato.
Il rapporto di World Vision arriva prima della conferenza sulla Siria richiesta dal governo a maggio, a Bruxelles. I finanziamenti sono scesi al livello più basso dal 2015 a causa di ciò che il rapporto afferma essere “stanchezza dei donatori e Covid-19”. Meno della metà del piano di assistenza umanitaria siriano è stata soddisfatto l’anno scorso. Secondo le Nazioni Unite, il mese scorso più di 14 milioni di siriani hanno avuto bisogno di una qualche forma di aiuto.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org