Quale futuro per l’Ucraina

Questa ultima guerra iniziata mentre tante altre sono in atto segna il trionfo definitivo della crudeltà e della violenza e la sconfitta della ragione del genere umano.
Non meritiamo questo meraviglioso pianeta che abbiamo avuto in dono.
 Annalisa Malaguti – Aprile 2022 –

Immagine di copertina: Yarmouk e diversi altri sobborghi bombardati della capitale siriana.

Riflessioni

L’Ucraina non sarà mai più la stessa e se continua cosi non credo che vivrò abbastanza per vederla rifiorire.
Dal 1979 abbiamo perso l’Afghanistan e il suo patrimonio di cultura, storia e civiltà distrutto dagli interessi delle superpotenze dell’epoca in una guerra lunghissima e sanguinaria giustificata dagli equilibri della Guerra Fredda. Ora i talebani dominano di nuovo in questo paese ma la loro comparsa risale a questa prima guerra dove erano stati presentati come un resistenza legittima. In questi giorni mi è capitato di ascoltare l’intervista di un generale che affermava nella sua immensa ignoranza che l’Afghanistan non è mai uscito dal Medio Evo culturale…con buona pace di Khaled Hosseini e dei numerosi scrittori, artisti afghani che testimoniano l’esatto contrario.
La Palestina  è ridotta ad isole di territorio galleggianti nell’ambito dell’territorio di Israele che ne rivendica un pezzetto ogni giorno per i coloni che necessitano di spazio per le loro famiglie numerose e acqua per assicurare le esigenze di sopravvivenza. La lotta violenta dei Palestinesi per sopravvivere e’ ignorata da tutti perché tanto nel Middle East si sparano da sempre e anche il patrimonio, culturale e storico di questo popolo viene depauperato ogni giorno un pezzetto di più.
L’Iraq non esiste più com’era dal 1991, nel 2003 è stato invaso con un pretesto perchè la dottrina Monroe pone gli Stati Uniti come la Russia del resto al di sopra di tutti i trattati internazionali e gli dà diritto di colpire ovunque siano messi in difficoltà i loro interessi, quali non importa. Dell’Iraq abbiamo perso quasi tutto della sua cultura e del suo patrimonio, le biblioteche, gli archivi sono stati bombardati, i tesori sottratti e sparpagliati in giro per il mondo e solo parzialmente restituiti. Le conoscenze che erano custodite in quel paese sono perdute per sempre come un intera generazione spazzata via solo per difendere gli interessi occidentali. Per 500.000 bambini iracheni non si può parlare di genocidio e in questi giorni mi son trovata a discutere con giovani americani e anglosassoni credo di circa 30 anni che mi hanno scritto che la guerra in Iraq del 2002 non è mai avvenuta. Fake news mi hanno scritto! Anche l’Iraq non recupererà mai più il suo heritage. Distrutto per sempre e con lui ci siamo impoveriti pure noi. Tanto.
La Siria, la Siria me la sono persa per sempre e se la sono persa i Siriani usati come carne da macello per abbattere un Presidente che ancora resiste e per combattere un movimento terroristico creato dalle armi occidentali per combattere una guerra che si è trasformata nell’annientamento del paese. ISIS era stata presentata al mondo come un movimento di Resistenza leggittimo e ispirato a ideali di libertà. Non lo rammenta più nessuno.
La Libia ha subito lo stesso destino per ora restano intatte le rovine Romane. Fino a quando?
Lo Yemen è un Paese antichissimo e le sue case di fango a Sana’a erano famose come heritage. Distrutto da una guerra che fa più morti per fame che per bombe, una novità! Quasi 400.000 ma anche questo non è un genocidio.
Qui il presidente che si è proclamato capo di stato a vita è sostenuto dall’Arabia del nuovo Rinascimento, quella che fa tagliare a pezzi i giornalisti e li fa mettere in valigia per sporcare meno…Il movimento di resistenza interna è stato definito terrorista perchè è appoggiato dall’Iran e qui ancora una volta si decide con la logica della Guerra Fredda che dovrebbe essere finita e invece…
I porti dello Yemen sono l’interesse principale saudita in questa guerra e visto che ora il prezzo del petrolio è di nuovo schizzato in alto gli yemeniti possono continuare a morire in silenzio perchè tanto da quelle parti è normale.
E oggi pare che in Ucraina si continuerà a morire fino alla vittoria…quale?
Di chi? Putin è un dittatore da 20 anni e lo abbiamo realizzato solo ora: fino a quando praticava violenza in casa propria o in Asia era accettabile.
A me sembra che ogni giorno che passa perdiamo un po’ tutti qualcosa in più e soprattutto lo perdono gli Ucraini. Non credo che vivrò abbastanza per vedere l’Ucraina rifiorire spero che la potranno vedere le mie figlie almeno.
Leggendo i giornali in questi giorni è già evidente che in questa guerra, grazie alla globalizzazione e ai meccanismi economici che questa ha generato, i morti non saranno solo in Ucraina. Saranno morti silenziosi però, che non disturberanno le nostre coscienze e saranno morti per fame nei paesi in cui si muore già per carestie e mancanza d’acqua. Il 27/100 di grano mondiale prodotto si trova in Ucraina e Russia ,oggi mercati fermi inutilizzabili,e da questi dipende la sussistenza di migliaia di persone nei paesi in via di sviluppo che non potranno essere aiutati dai vicini perchè anche questi dovranno probabilmente gestire emergenze alimentari.
Questa ultima guerra iniziata mentre tante altre sono in atto segna il trionfo definitivo della crudeltà e della violenza e la sconfitta della ragione del genere umano.
Non meritiamo questo meraviglioso pianeta che abbiamo avuto in dono.

Note dell’autrice Annalisa Malaguti.

Le mie riflessione sono nate dalle mie letture dei rapporti del dipartimento di Stato Americano sui diritti civili violati nel mondo,

Rapporti di Amnesty international
Testimonianze di Gino Strada
Testimonianze di volontari che lavorano con i rifugiati in diversi paesi
Da segni che ho potuto vedere di persona sui corpi degli angolani che hanno combattuto in una delle guerre più sanguinarie in Africa (arti amputati dalle mine antiuomo italiane, cicatrici di armi da fuoco sui corpi)
Altri testi hanno arricchito le mie conoscenze sulla storia e la politica internazionale tra quelli che mi hanno colpito di più questi:
Robert Fisk , Cronache mediorientali. Il grande inviato di guerra inglese racconta cent’anni di invasioni, tragedie e tradimenti .Un testo che dovrebbe essere diffuso nelle scuole. Fisk è stato uno dei più grandi corrispondenti di guerra del 900. La sua professionalità gli e’ valsa l’iscrizione come persona indesiderata sulle liste ufficiali di diversi Paesi al mondo tra cui Stati Uniti e Israele. E’ mancato nel 2021 troppo presto.
Ben Rawlence, City of Thorns: Nine lives in the world’s largest Refugee Camp.
Joanna Lillis Dark Shadows (sul Kazakhstan)
Robert Fisk The Age of the Warriors: Selected Writings
Eliza Griswold , The Tenth parallel (l’uso politico,il significato della diffusione delle chiese evangeliche nel mondo in particolare Africa e Asia)
Gertrude Bell, Persian Pictures: From the mountains to the Sea, Persian Pictures.
Izzeldin Abuelaish, I shall not hate: A Gaza doctor’s journey on the road to peace and human dignity, (una vicenda di un uomo che nonostante i lutti inferti ha scelto di abbracciare la vita)