Cinque delle città più antiche del Medio Oriente che sono ancora abitate

I primi insediamenti urbani iniziarono ad apparire poco meno di 10.000 anni fa in quelle che oggi sono Turchia, Iraq e Siria.

Fonte:  english version

Di Adel Hajjar – 27 giugno 2022

Immagine di copertina: Gli archeologi hanno trovato prove di insediamenti umani a Damasco risalenti a 8.000 anni fa (AFP/Louai Beshara)

Con l’avvento dell’agricoltura circa 11.000 anni fa, le popolazioni umane in Medio Oriente iniziarono a diventare sedentarie abbandonando il loro precedente modo di vivere di cacciatori-raccoglitori.

La coltivazione e l’addomesticamento degli animali spesso portavano a eccedenze di cibo, il che significava che le persone avevano meno bisogno di spostarsi alla ricerca di nuove risorse.

Piccoli insediamenti agricoli alla fine si trasformarono in villaggi, paesi e città e furono gettati i semi della civiltà.

Le prime città del mondo furono fondate in Medio Oriente, inclusa Catalhoyuk, vicino alla moderna Konya turca, abitata intorno al 7.400 a.C. e abbandonata circa due millenni dopo.

A Catalhoyuk, i ricercatori hanno scoperto i primi esempi di arte, sotto forma di murales domestici, nonché prove di pratiche spirituali, come statue di divinità, tra cui la “donna seduta di Catalhoyuk”, ritenuta una rappresentazione della “Dea Madre” preistorica .

Sebbene la città sia stata infine abbandonata, forse a causa di pestilenze, sovrappopolazione e cambiamento climatico, alcune delle prime città mediorientali continuano ad essere abitate fino ad oggi.

Qui Middle East Eye guarda a cinque città che hanno resistito alla prova del tempo.

1. Gaziantep, Turchia

La città oggi conosciuta come Gaziantep, in Turchia, è stata probabilmente abitata sin dal IV secolo a.C., come dimostra il ritrovamento di frammenti di ceramica.

Annidata vicino al confine siriano tra colline calcaree e ampie sorgenti d’acqua dolce, la città è stata contesa da imperi per millenni, dagli Ittiti alla fine del II millennio a.C. fino agli Ottomani in età medievale e moderna.

Veduta generale della città di Gaziantep. La città si trova al confine con la Siria. (AFP/Ozan Kose)

La radice del nome della città è oggetto di dibattito; potrebbe derivare dalla parola araba e aramaica ain, che significa sorgente, o dalla parola khantap che significa “terra del re” nella lingua ittita.

L’antica città era posizionata lungo una rotta commerciale tra gli altopiani anatolici e l’Egitto, e quindi nel corso dei millenni attirò una popolazione diversificata

Gaziantep rimane un’importante città agricola della Turchia moderna, che produce pistacchi, olive e vigneti.

2. Byblos (Jbeil), Libano

Secondo gli archeologi, Byblos, o Jbeil come è conosciuta oggi, è stata abitata dal 5.000 a.C. circa.

Situata sulla costa mediterranea del Libano, nel corso di migliaia di anni la città è sopravvissuta a molti imperi, cadendo sotto il dominio degli antichi egizi, assiri, romani e arabi, per citarne alcuni..

La sua importanza risiede nella sua vicinanza al mare e nel suo ruolo storico di punto di sosta per i commercianti che viaggiano in tutto il Mediterraneo.

I Fenici, che abitarono la città tra 2.500 e 4.500 anni fa, si guadagnarono la reputazione di abili marinai, stabilendo colonie lungo tutto il Mediterraneo fino alla Spagna

Dipinti in mostra in un suk nella città portuale libanese di Byblos (AFP/Joseph Eid)

Dai suoi fondatori la città fu chiamata Gebal che significa “fonte di Dio”. Tuttavia, i Greci in seguito lo chiamarono Byblos, che significa “libro”, a causa del ruolo della città nell’esportazione del papiro.

La città è riconosciuta dall’Unesco come luogo di “eccezionale valore universale”.

I resti storici della città includono case ottomane e strutture crociate.

3. Erbil, Iraq

La capitale della regione curda dell’Iraq, Erbil è stata abitata dal 2.300 a.C. circa, con alcune stime che fanno risalire la fondazione della città a circa 6.000 anni fa.

Un nome simile alla parola “Erbil” compare nelle fonti sumeriche circa 5.000 anni fa e successivamente gli accadici di lingua semitica menzionano un luogo chiamato Arba-ilu, che significa “quattro dei”.

Una veduta aerea mostra la cittadella di Erbil, capitale della regione curda irachena (AFP/Safin Hamed)

La città moderna è ancora incentrata attorno alla cittadella della città antica, che probabilmente ha almeno 4000 anni.

All’incrocio tra l’Anatolia a nord, l’Iran a est e il Levante a ovest, Erbil è stata contesa da svariati imperi nel corso della storia. Di conseguenza, è stata governata da Babilonesi, Persiani, Romani, Arabi e Turchi, tra gli altri.

La cittadella è riconosciuta come patrimonio dell’UNESCO e le autorità locali stanno investendo molto nello sviluppo dei musei e nell’affermazione della città come una delle principali destinazioni turistiche.

4. Damasco, Siria

Damasco è menzionata per la prima volta come Ta-ms-qu nel secondo millennio a.C. durante un periodo in cui gli imperi egizio e ittita combattevano per il controllo del Levante.

Nel primo millennio il nome si era evoluto nel riconoscibile Dimashqu, un nome arameo, vicino all’arabo Dimashq.

La città  fu fondata circa 4.300 anni fa, ma i ricercatori hanno trovato prove di insediamenti umani tra 8000 e 10.000 anni fa nell’area di Tal Rafat, alla periferia della città.

Una veduta generale scattata il 30 giugno 2015 mostra un quartiere della capitale siriana Damasco (AFP/Louai Beshara)

Damasco compare sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento della Bibbia, soprattutto come destinazione di Paolo quando incontra Gesù risorto, avvenimento che portò alla sua conversione al cristianesimo.

La “conversione damascena” è arrivata a significare un improvviso cambiamento nelle convinzioni di una persona; Paolo era stato un persecutore dei cristiani fino al suo incontro con Gesù, dopodiché divenne evangelista della fede.

Successivamente, dopo la nascita dell’Islam e l’istituzione del Califfato omayyade, il Califfo Muawiya fece della città la sua capitale, consolidando il suo status di una delle città più importanti del Medio Oriente e del mondo islamico. È una reputazione che sopravvive nonostante un decennio di guerra civile .

5. Gerico, Cisgiordania occupata

Chiamata Ariha dai palestinesi, Jericho è probabilmente la più antica città al mondo abitata ininterrottamente: circa 11.000 anni.

Il suo nome deriva dalla parola cananea “reah” che significa fragrante, affine ai nomi arabi ed ebraici della città; quest’ultimi la chiamano Yariho.

Situata nella Valle del Giordano nella Cisgiordania occupata, la città ha una storia movimentata, che ha coinvolto vari imperi, oltre a fare da sfondo a uno degli episodi più famosi della Bibbia.

Una veduta del monastero cristiano greco-ortodosso della tentazione vicino alla città di Gerico in Cisgiordania (AFP/Ahmad Gharabli)

Secondo il racconto della battaglia di Gerico del Libro di Giosuè, gli israeliti invasori assediarono gli abitanti cananei della città, che erano protetti da un muro fortificato.

La tradizione dice che Dio comandò a Giosuè, il capo della forza d’attacco e successore di Mosè, di circondare le mura con le sue truppe una volta al giorno.

Il settimo giorno gli israeliti suonarono le trombe, abbattendo le mura che proteggevano la città e successivamente massacrando tutti gli abitanti della città.

Nonostante la sua importanza storica e religiosa, Jericho si ridusse alle dimensioni di un villaggio durante il periodo ottomano, ma la sua popolazione crebbe dal periodo del mandato britannico in poi.

Oltre alla sua storia, Jericho detiene il primato di essere la città abitata più bassa del mondo, a 240 metri sotto il livello del mare.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org