L’annuncio è arrivato poche ore prima che Biden volasse a Gedda per annunciare l’intermediazione di successo dell’accordo che vedrà anche le isole egiziane trasferite ai sauditi
Fonte: english version
Di Jacob Magid e TOI Staff 15 luglio 2022
Immagine di copertina: Un uomo fermo sotto le bandiere americane e dell’Arabia Saudita prima della visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in una piazza a Jeddah, in Arabia Saudita, giovedì 14 luglio 2022. (AP/AMR Nabil)
Da venerdì l’Arabia Saudita ha aperto il suo spazio aereo agli aerei israeliani, mentre sembrano prendere forma i primi segni di un nascente processo di normalizzazione tra Gerusalemme e Riyadh.
Con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden pronto a volare a Gedda da Israele nel corso della giornata, l’autorità dell’aviazione civile dell’Arabia Saudita ha dichiarato via twitter “la decisione di aprire lo spazio aereo del Regno per tutti i vettori aerei che soddisfano i requisiti dell’autorità per il sorvolo”.
La dichiarazione non menziona Israele, ma Biden dovrebbe annunciare da Jeddah il successo dell’intermediazione di un complicato accordo regionale che vedrà l’Arabia Saudita compiere passi verso la normalizzazione con Israele, mentre prenderà possesso di due isole cedutele dall’Egitto.
Le misure di normalizzazione includono l’apertura dello spazio aereo saudita ai voli israeliani verso l’Estremo Oriente oltre a lanciare voli diretti tra Israele e l’Arabia Saudita per i pellegrini musulmani, ha detto un diplomatico giovedì scorso, confermando che un accordo è stato raggiunto.
“Questa decisione è il risultato della diplomazia persistente del presidente con l’Arabia Saudita, culminata nella sua visita di oggi”, ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan in una dichiarazione della Casa Bianca poco dopo l’annuncio.
Ha aggiunto che Biden, che atterrerà in Arabia Saudita per una visita controversa venerdì, “avrà molto da aggiungere su questa svolta “.
L’Arabia Saudita iniziò a consentire alle compagnie aeree israeliane di sorvolare il suo territorio in uno speciale corridoio aereo per i voli da e per gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain solo dopo la firma degli Accordi di Abraham. Il cambiamento significava che i voli in partenza da Israele da e per India, Thailandia, Cina e altre località dell’est potevano tagliare attraverso la penisola saudita, risparmiando ore di volo.
Gli Stati Uniti hanno cercato di finalizzare il trasferimento delle isole del Mar Rosso Tiran e Sanafir dal Cairo a Riyadh in tempo per la visita di Biden a Gedda, dove parteciperà al vertice del GCC+3 e terrà un incontro bilaterale con i funzionari sauditi.
Israele aveva ceduto il controllo delle due isole all’Egitto come parte dell’accordo di pace del 1979, ma le parti avevano deciso di smilitarizzare le isole e di consentire la presenza di una forza di osservatori multinazionali.
Israele aveva cercato assicurazioni simili dall’Arabia Saudita per firmare l’accordo, ma Riyadh aveva esitato a mettere l’impegno per iscritto, ha riferito il diplomatico la scorsa settimana.
Ma giovedì, funzionari di alto rango che desiderano rimanere anonimi, hanno affermato che Israele “non aveva obiezioni” al fatto che l’Egitto cedesse le isole all’Arabia Saudita.
L’accordo era giuridicamente complesso da mediare perché i paesi non avevano legami ufficiali e quindi comunicavano attraverso intermediari.
In una conferenza stampa con il primo ministro Yair Lapid giovedì scorso, Biden si è detto “ottimista” sulle prospettive di poter annunciare i sorvoli sauditi quando arriverà a Jeddah venerdì.
In un articolo pubblicato prima del viaggio, Biden ha affermato che lo scalo diretto era un “piccolo simbolo” del rafforzamento dei legami tra Israele e il mondo arabo e uno dei “passi verso la normalizzazione”.
Israele e Arabia Saudita non hanno relazioni diplomatiche ufficiali, ma negli ultimi anni i rapporti segreti si sono rafforzati poiché Riyadh e il suo sovrano de facto, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, vedono Israele come un partner strategico nella battaglia contro l’influenza iraniana nella regione.
Il regno ha rifiutato di firmare gli Accordi di Abraham mediati da Washington nel 2020, come invece speravano Stati Uniti e Israele, ma si ritiene che Riyadh abbia dato il via libera al Bahrain, dove mantiene un’influenza decisiva, per aderire all’accordo di normalizzazione con Israele insieme a Emirati Arabi Uniti e Marocco.
L’autorità saudita per l’aviazione civile ha affermato che la decisione di aprire il suo spazio aereo è stata presa “per completare gli sforzi del Regno volti a consolidare la posizione del Regno come hub globale che collega tre continenti”.
L’AFP ha contribuito a questo rapporto.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org