Immagine di copertina: Il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, parla a una conferenza sull’antiterrorismo all’Università Reichman, a Herzliya, in Israele. Credito: Moti Milrod
Di Gideon Levy – 14 settembre 2022
Se c’è una persona che non ha la statura morale, e soprattutto nessun titolo, di predicare a Israele le leggi della sua democrazia, è lui. Se c’è un’organizzazione che mina e distrugge la democrazia israeliana più di qualsiasi altra organizzazione o politico, è questa organizzazione. E se c’è un funzionario che non può dire una sola parola sul governo, è il capo del servizio di sicurezza dello Shin Bet.
Ma sotto il completo caos che regna oggi, in cui ogni bastardo è un Re, come si suol dire, ogni capo di un’agenzia oscura è un maestro di moralità.
Ronen Bar è insoddisfatto della politica israeliana. Dice che incoraggia “l’asse del male”, un termine puerile e propagandistico che ignora, ovviamente, il male dell’agenzia che lui stesso dirige, il male che probabilmente ha pochi rivali in qualsiasi parte del mondo, e si riferisce solo al male di altri.
Intervenendo a una conferenza all’Università Reichman di Herzliya, l’alta torre d’avorio che a volte assomiglia più a un Campo di Stato Maggiore dell’IDF che a un’università, e in cui ogni capo di un’organizzazione di difesa è considerato un oracolo intellettuale, Bar ha avvertito che le divisioni all’interno della società israeliana incoraggiano il terrorismo e l’asse del male. È difficile dire chi fosse l’obiettivo dell’accusa del capo dell’agenzia di sicurezza, ancora più difficile capire cosa vuole (sta proponendo di unirci, come la Corea del Nord o l’Iran?), ma il fatto che osi dispensare consigli sulla democrazia è dolorosamente ridicolo.
Lo Shin Bet è un’organizzazione vitale, proprio come lo è un dipartimento di sanità della città. Queste agenzie svolgono un lavoro sporco, ma importante, senza il quale non c’è sicurezza.
Ma a differenza delle attività degli operatori sanitari, non tutto il lavoro che gli uomini delle tenebre svolgono nella loro attività è vitale come ci viene detto, e certamente non dovrebbe essere venerato, come ci viene insegnato a fare; in ogni caso, provoca anche gravi danni al tessuto sociale in Israele.
È difficile valutare il vero equilibrio: quanti attacchi terroristici contrasta lo Shin Bet e quanti attacchi motiva con le sue attività incontrollate. Ma quando Bar si vanta di aver recentemente effettuato 2.000 arresti, è chiaro che ci sono più di poche persone innocenti tra loro e persone che saranno radicalizzate dalla loro stessa detenzione.
In una realtà in cui ogni notte soldati con al seguito i cani terrorizzano le persone che dormono nelle loro case e rapiscono i cittadini dai loro letti per volere dello Shin Bet, ovviamente senza alcun controllo legale, e in una realtà in cui centinaia di persone sono detenute senza processo per mesi e anni, anche per ordine dello Shin Bet, è chiaro che il danno è enorme. La conseguenza più grave è trasformare la democrazia israeliana in una delle tirannie militari più brutali del mondo, anche se solo nel suo stesso cortile.
Lo Shin Bet opera a malapena nell’Israele sovrano. Ma quello che sta facendo nei Territori Occupati, che sono una parte inseparabile di Israele, apparentemente per sempre, rende impossibile definire Israele una democrazia, non certo quando è chiaro che questa non è una situazione temporanea. Non c’è male con cui la Stasi israeliana, nei Territori lo Shin Bet è come la Stasi, con una tecnologia più avanzata di quella che aveva la famigerata organizzazione della Germania dell’Est, non abbia familiarità.
Proprio questa settimana ho incontrato, nel campo profughi di Al-Arroub, un ragazzo di 11 anni che ha perso un occhio a causa di un proiettile dell’IDF. Come se non bastasse è stato anche definito un rischio per la sicurezza, e vietato di entrare in Israele per cure presso il Centro Medico Hadassah di Gerusalemme su ordine dello Shin Bet. La scorsa settimana sono morti due malati di cancro nella Striscia di Gaza; non sono stati in grado di ricevere cure tempestive in Israele perché lo Shin Bet ha negato loro l’ingresso per due mesi.
Forse tutto questo male è necessario per combattere il terrorismo, anche se è altamente dubbio, ma la persona che comanda gli agenti del male non può predicare la moralità. Sarebbe meglio se queste persone si vergognassero di alcune delle deplorevoli azioni di cui sono responsabili.
È ancora una volta la stagione dell’arroganza dei falchi della sicurezza. Il capo del Mossad ha minacciato l’Iran, il capo dell’intelligence militare ha minacciato Hezbollah e il capo dello Shin Bet ha minacciato Israele. Quest’ultima minaccia è la più grave e pericolosa di tutte.
Gideon Levy è editorialista di Haaretz e membro del comitato editoriale del giornale. Levy è entrato in Haaretz nel 1982 e ha trascorso quattro anni come vicedirettore del giornale. Ha ricevuto il premio giornalistico Euro-Med per il 2008; il premio libertà di Lipsia nel 2001; il premio dell’Unione dei giornalisti israeliani nel 1997; e il premio dell’Associazione dei Diritti Umani in Israele per il 1996. Il suo nuovo libro, La punizione di Gaza, è stato pubblicato da Verso.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org