Chanamel Dorfman, scelto da Ben-Gvir per guidare il suo ufficio presso il Ministero della Sicurezza Nazionale, ha ripetutamente espresso sfiducia nei confronti della polizia, la cui autorità potrebbe finire presto sotto il suo controllo.
Fonte. English Version
Di Josh Breiner – 27 novembre 2022
Immagine di copertina: MK Itamar Ben Gvir, a sinistra, e il consigliere Chanamel Dorfman (screenshot)
“Corrotta”, “razzista”, “mafiosa”, “organizzazione intrinsecamente ipocrita”. Questi sono solo alcuni degli epiteti usati da Chanamel Dorfman, candidato alla nomina a Capo di Gabinetto del Ministero per la Sicurezza Nazionale di Itamar Ben-Gvir, per descrivere la polizia israeliana.
Dorfman, che è stato oggetto di indagini da parte del dipartimento dello Shin Bet che indaga sui cittadini ebrei, è considerato il braccio destro di Ben-Gvir. Dopo aver lavorato nello studio legale di Ben-Gvir, in seguito ha servito come consulente legale del Partito Otzma Yehudit (Potere Ebraico), ed ora è un membro del gruppo che sta negoziando con il Partito Likud.
Nelle conversazioni a porte chiuse, Ben-Gvir dice che intende nominare Dorfman suo Capo di Gabinetto quando diventerà Ministro della Sicurezza Nazionale. Ma i tweet di Dorfman negli ultimi anni mostrano cosa pensa della polizia, che potrebbe essere sotto la sua autorità molto presto, quando diventerà un alto funzionario.
Nell’ottobre 2021, ad esempio, Dorfman ha twittato su un’intervista rilasciata da un membro della Polizia di Frontiera dopo che quest’ultimo è stato aggredito da un attivista di destra in seguito allo smantellamento di un avamposto illegale a Yitzhar in Cisgiordania.
“La polizia più antisemita del mondo”, scrisse. “Migliaia di case illegali di arabi in Samaria”, riferendosi alla Cisgiordania settentrionale con il suo nome biblico, “e vanno a smantellare una struttura prefabbricata a Yitzhar. Assurdo”. Lo scorso giugno, ha definito la polizia “un’organizzazione intrinsecamente ipocrita” per aver cambiato posizione riguardo al percorso della Marcia delle Bandiere a Gerusalemme.
Inoltre, in risposta a un tweet del parlamentare arabo-israeliano Ayman Odeh poco prima dello scoppio della violenza durante l’Operazione Guardiano delle Mura, in cui Odeh ha scritto: “scioccante”, accanto a una foto di coloni che ballano intorno ad un albero in fiamme sullo sfondo del Monte del Tempio”, Dorfman ha twittato “bello”.
Dorfman ha nuovamente criticato la polizia nell’aprile 2020 dopo che una ragazza è stata ferita da una granata stordente nel quartiere ultraortodosso Mea She’arim di Gerusalemme durante i disordini, definendoli “violenti e ignobili”.
In risposta ad un altro attacco a un residente di Mea She’arim da parte della polizia, Dorfman ha twittato: “Vergognoso. Polizia razzista”. Nel novembre 2019, in risposta a un servizio sul Canale di notizie 11 dell’emittente Kan su un’imboscata della polizia a un matrimonio di cosiddetti “giovani delle colline”, l’uomo destinato a dirigere l’Ufficio del Ministero responsabile della polizia ha twittato: “Questa non è polizia, questa è una mafia e sarà la prossima della lista da sistemare, si prepari”.
Nel luglio 2018, Dorfman ha anche risposto a un rapporto secondo cui il comandante della squadra antifrode nazionale non era riuscito a superare un test del poligrafo twittando: “Polizia corrotta”.
Dorfman, 27 anni, che vive nell’avamposto non autorizzato Yishuv Hada’at vicino all’insediamento di Shiloh in Cisgiordania, è ben noto allo Shin Bet e alla polizia. Tuttavia, negli ultimi anni, come il suo mecenate Ben-Gvir, ha abbandonato l’attivismo sul campo per una carriera legale, incluso rappresentare lo stesso Ben-Gvir in vari casi. Tra i giovani di estrema destra e delle colline, era un obiettivo dello Shin Bet, ma non l’obiettivo principale, secondo un ex funzionario dello Shin Bet.
Da minorenne, Dorfman ha ricevuto due volte ordini restrittivi dal Comando Centrale dell’IDF. A seguito delle informazioni trasmesse dallo Shin Bet, è stato sospettato di interferire con l’evacuazione di avamposti di insediamenti non autorizzati. Ha scritto su Twitter nel maggio 2021: “Alcuni anni fa, Avi Mizrahi, Capo del Comando Centrale, mi ha bandito amministrativamente senza motivo, senza prove e senza processo dalla Giudea e dalla Samaria. A lui non sembrava importare che fossi uno scolaro di terza media e frequentassi la scuola di Beit El. Ho appena ricordato, senza un motivo particolare, un nessuno che, secondo me, firma ordini restrittivi amministrativi solo contro gli ebrei”.
Tra i “giovani delle colline”, Dorfman divenne noto per il suo lavoro intorno all’avamposto di Ramat Migron, così come qualcuno che era vicino a Ben-Gvir anche allora. Nel 2013 ha sposato la figlia del presidente dell’organizzazione suprematista ebraica di estrema destra Lehava, Bentzi Gopstein, e in un video del suo matrimonio sul Canale di notizie 12 è stato mostrato mentre ballava con i coltelli insieme ai suoi amici.
Haaretz ha citato Dorfman, allora diciassettenne, dire durante una protesta contro i richiedenti asilo africani nel Sud di Tel Aviv, che: “L’unico problema con i nazisti era essere stati dalla parte oppressa” e di essere stato esentato dal servizio militare “su richiesta dello Shin Bet”. Secondo un servizio di Canale 13 è anche il consulente legale di un’organizzazione che raccoglie fondi per i terroristi ebrei incarcerati, tra cui Jack Teitel, l’assassino di Mohammed Abu-Khdeir, ed è anche amico di Amiram Ben-Uliel, l’assassino della famiglia Dawabshe.
Nonostante sia stato bandito dalla Cisgiordania da un ordine restrittivo nel 2012, Dorfman è stato arrestato a Gerusalemme con l’accusa di turbamento dell’ordine pubblico a Migron e di aver usato violenza contro le forze di sicurezza, secondo la sentenza della causa intentata da Dorfman contro lo Stato a seguito di una perquisizione corporale che aveva subito.
Inoltre, il verbale affermava che era in possesso di gas lacrimogeni al momento del suo arresto. Tuttavia, a seguito della sentenza senza precedenti, Dorfman ha ricevuto un risarcimento di 28.000 shekel (7.860 euro) dopo che è stato stabilito che la perquisizione corporale era illegale e lesiva della sua dignità. Lo stesso Ben-Gvir, che rappresentava Dorfman, ha dichiarato ai media dopo la sentenza: “È la mia missione fare questo per i nostri giovani. Le perquisizioni umilianti di ragazze e ragazzi sono stati casi abbastanza comuni nel mio ufficio negli ultimi anni. Sono fiducioso che questa sentenza sarà studiata per anni nelle università”.
Tre mesi dopo, quando è stato nuovamente arrestato all’inizio del 2013, ha citato in giudizio la polizia e lo Shin Bet e ha ricevuto 10.000 shekel (2.800 euro) come risarcimento per le dure condizioni di detenzione, tra cui dormire su un materasso in un corridoio della stazione di polizia.
Quando Dorfman aveva 18 anni, fu indagato per aver complottato per interrompere una visita dell’allora Presidente Barack Obama. In cambio del suo rilascio, Dorfman ha dovuto lasciare il quartiere Pisgat Ze’ev di Gerusalemme Est durante la visita di Obama. Durante il suo interrogatorio, Dorfman ha rifiutato di collaborare con i suoi interrogatori e il suo avvocato, Ben-Gvir, ha chiesto l’annullamento del divieto, sostenendo che violava il suo diritto alla libertà di parola.
Un rappresentante dell’unità dello Shin Bet che indaga sui crimini di matrice politica ha presentato alla Corte un rapporto confidenziale in cui osservava: “La polizia ritiene che questo non sia un tranquillo cittadino che vuole esprimere la sua opinione, ma piuttosto un istigatore che può danneggiare l’intera società”. Ben-Gvir ha chiesto al rappresentante durante l’udienza: “Avete prove che voglia attentare alla vita del Presidente?” Il rappresentante ha risposto: “È all’attenzione del tribunale”, riferendosi al rapporto riservato. Alla fine, le parti raggiunsero un accordo sul fatto che Dorfman avrebbe mantenuto una distanza di 300 metri dal corteo di Obama attraverso Gerusalemme.
Dorfman è stato intervistato nel programma televisivo investigativo israeliano “Uvda” sull’unità dello Shin Bet che ha indagato sugli ebrei quell’anno. In risposta a una domanda su fino a che punto si sarebbe spinto per impedire lo sgombero degli insediamenti della Cisgiordania, ha detto che lo avrebbe fatto a qualsiasi costo, incluso essere arrestato, aggiungendo che potrebbe includere anche il “sacrificio della propria anima”.
Il Partito Otzma Yehudit (Potere Ebraico) ha risposto: “Haaretz è sotto pressione. Le dichiarazioni che Dorfman avrebbe fatto a partire dall’età di 15 anni sono bugie per le quali sta attualmente facendo causa a Yossi Eli e a Canale 13. In ogni caso, sarà interessante vedere se Haaretz indagherà mai sul lavoro del parlamentare Ahmad Tibi come consigliere di Yasser Arafat e sulle vere posizioni del parlamentare Mansour Abbas. Saremo lieti di assistere e non con materiali risalenti all’epoca in cui gli attivisti di Otzma Yehudit erano minorenni”.
Joshua (Josh) Breiner è un giornalista israeliano che funge da corrispondente di cronaca nera per il quotidiano Haaretz. Nell’esercito è stato corrispondente militare del settimanale “Bamhane”. Ha studiato giurisprudenza all’Istituto Accademico Ono e dopo aver superato gli esami di avvocato ha lavorato come avvocato. Brainer è tornato a lavorare nei media, prima sul sito Web di Walla News, come giornalista di affari legali e successivamente come caporedattore e direttore del dipartimento di notizie. Nel 2017 si è trasferito ad Haaretz, dove lavora come corrispondente di polizia e criminale.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org