LA DITTATURA: UN’OMBRA CHE ATTENEBRA LA NOSTRA UMANITÀ!

Sotto la dittatura, l’intelligenza umana si atrofizza. Senza libertà di pensiero, senza diritto di rimettere in discussione, lo spirito critico svanisce e la stupidità prende il posto dell’analisi e della ragione.

Di Farida Bemba Nabourema – 5 settembre 2023

Fonte: https://www.facebook.com/faridanabourema

Sotto la dittatura, un’eclissi copre il cuore dell’umanità. Oscura i valori, distorce l’etica e fa impallidire i principi che una volta guidavano le nostre società. In questa profonda oscurità, gli uomini di legge, garanti della giustizia, si trasformano in carcerieri della libertà, tradendo la fiducia riposta in loro.

In un tale regime, per crudele ironia: i giornalisti, fonte della verità, diventano mistificatori dei fatti, distorcendo la realtà della quale dovrebbero essere divulgatori. Gli intellettuali, questi fari di pensiero e di ragione, si trasformano in ciarlatani, mercanti di falsità. I leader religiosi, una volta voci di moralità e speranza, annegano in un mare di menzogne, fuorviando il loro gregge.

La dittatura è un mondo in cui regna l’assurdo. Qui il medico, questo guaritore dell’anima e del corpo, può guardare un uomo sofferente e dichiarare, imperturbabile, che gode di ottima salute.

I protettori diventano predatori: i poliziotti, preposti a garantire la sicurezza dei cittadini, si trasformano in ladri e assassini. I criminali si pavoneggiano impunemente, mentre i difensori della giustizia vengono imbavagliati, imprigionati o addirittura uccisi.

Sotto la dittatura, l’intelligenza umana si atrofizza. Senza libertà di pensiero, senza diritto di rimettere in discussione, lo spirito critico svanisce e la stupidità prende il posto dell’analisi e della ragione. In questa oscurità, la sopravvivenza diventa l’unica preoccupazione. L’uomo, un tempo orgoglioso e illuminato, si vede ridotto a uno stato primitivo, guidato da istinti primordiali. Diventa un animale, privato della saggezza dell’Homo Sapiens con una dignità inferiore a quella di un felino che, anche in cattività, non perde mai il suo orgoglio.

La dittatura è una malattia dell’anima, una piaga che devasta l’essenza stessa di ciò che ci rende umani. È lo specchio deformante che ci mostra una versione perversa di noi stessi, un’ombra di ciò che eravamo un tempo.

Resistere alla dittatura è un imperativo morale, perché minaccia l’essenza stessa dell’Umanità. La dittatura erode i valori fondamentali che definiscono la nostra esistenza: libertà, giustizia, uguaglianza e dignità.

Resistere alla dittatura è anche onorare l’eredità di chi ci ha preceduto. Siamo discendenti di una catena umana di anime coraggiose che, nonostante le oppressioni a volte più dispotiche di quelle che conosciamo, hanno osato alzare la testa, sacrificarsi, affinché potessimo godere di un’esistenza più dignitosa. Ogni momento di Resistenza è un rimborso di quell’immenso debito che dobbiamo alle generazioni passate.

Sottomettersi alla dittatura, invece, significa generare un essere privo dell’istinto di sopravvivenza proprio degli animali e dell’intelligenza degli esseri umani. Significa erigersi come gli esseri più inutili sulla Terra.

Farida Bemba Nabourema è un’attivista e scrittrice togolese per i diritti umani che si batte per la democrazia in Togo sin da quando era un’adolescente. All’età di 20 anni ha fondato il movimento “Faure Must Go” (Faure Deve Andarsene), invocando la resistenza civile nell’interesse della democrazia.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org