LA DEMOCRAZIA ACCERCHIATA E VIOLENTATA
SAN PAOLO (BRASILE), 12 GENNAIO 2016
Di seguito una sequenza di post di Padre Julio Lancellotti e di Atila Roque, direttore di Amnesty Internacional Brasil che rendono bene l’idea della grave situazione ancora in corso
Padre Lancellotti:
“Sono nell’Avenida Paulista dove ho appena assistito ad un massacro promosso della polizia militare, molte bombe di gas lacrimogeno e truculenza. Siamo in mezzo ad una guerra.”
“Con molti altri mi sono rifugiato in un negozio e ci hanno asfissiato con i lacrimogeni. Siamo usciti spinti ed insultati dalla polizia militare, accerchiati da ogni lato.”
“L’azione della polizia militare è vendetta deliberata contro manifestanti che nemmeno sono riusciti a muoversi dal luogo del concentramento e sono stati duramente attaccati. Oltre agli effetti del gas, una grande sofferenza davanti a tanta violenza.”
“Non esiste libertà di manifestazione a San Paolo, è stata soppressa dalla Forza e dalle bombe, di cui io stesso sono stato vittima, non esiste dialogo possibile, abbiamo tentato di tutto!”
“I giovani che stavano nella manifestazione e adesso vengono inseguiti e cacciati per le strade di San Paolo dalla polizia militare, potranno ora capire bene cosa è stata l’occupazione nazista e cosa significa resistere!”
Atila Roque:
“Il governo di San Paolo sta mostrando tutta la sua intolleranza contro una manifestazione pacifica mandando le truppe antisommossa a reprimere persone immobili”
“Il governo e la polizia militare di San Paolo coprono di vergogna il Brasile e offendono gravemente lo stato di diritto”
“Persone ferite dalla polizia, bombe di gas e granate stordenti utilizzate senza che ci fosse la minima minaccia di violenza da parte dei manifestanti, polizia antisommossa che ha accerchiato i manifestanti fermi, tutto filmato, scene che offendono i principi più elementari del diritto alla libera manifestazione. Il nome di tutto questo è vandalismo istituzionale capitanato dal governo di San Paolo”
“La polizia militare continua ad inseguire persone lungo le strade di San Paolo, entrando con le motociclette dentro i palazzi, accerchiando, lanciando bombe. La copertura dei media è stata infame, contraddicendo le sue stesse immagini. Chiamano “fuoco del tumulto” dei giovani disperati che tentano di liberarsi dall’accerchiamento di moto e che cercano di respirare… vergogna!”
Fonte: Il Resto del Carlinho – Utopia