Le forze israeliane prelevano forzatamente bambini palestinesi mentre detengono altri bambini provenienti da Gaza e si rifiutano di rivelare il loro numero e dove si trovano.
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DCI-P – 26 aprile 2024
Ramallah – Le forze israeliane prelevano forzatamente bambini palestinesi mentre detengono altri bambini provenienti da Gaza e si rifiutano di rivelare il loro numero e dove si trovano.
Secondo le stime del Centro per i Diritti Umani Al Mezan, da ottobre le forze israeliane hanno arrestato circa 3.000 palestinesi della Striscia di Gaza. Secondo Al Mezan, circa 1.650 palestinesi, compresi bambini, di Gaza sono attualmente detenuti dalle forze israeliane ai sensi della Legge sui Combattenti Clandestini. Il numero di bambini palestinesi di Gaza detenuti dalle forze israeliane non è noto.
“Mentre i media hanno riferito che le forze israeliane detengono e torturano uomini, donne e bambini palestinesi della Striscia di Gaza, sono disponibili poche o nessuna informazione su questi detenuti, sulla loro posizione o su quando saranno rilasciati”, ha affermato Ayed Abu Eqtaish, responsabile del programma presso DCI-P. “C’è un numero imprecisato di bambini palestinesi detenuti a Gaza, probabilmente torturati dalle forze israeliane nei centri di detenzione israeliani e nelle basi militari nel Sud di Israele”.
Secondo l’UNRWA, le forze israeliane hanno rilasciato 1.506 detenuti palestinesi, tra cui 43 bambini, a Gaza attraverso il valico di Karem Abu Salem a partire dal 4 aprile. Le testimonianze raccolte dai detenuti rilasciati includevano denunce di violenza sessuale, attacchi da parte di cani militari, perquisizioni, periodi prolungati in posizioni stressanti, percosse gravi e altre forme di maltrattamenti e torture. Inoltre, i detenuti hanno riferito che le forze israeliane li hanno privati di cibo, acqua, sonno, medicine e accesso ai servizi igienici. Molti detenuti hanno riportato ferite a causa delle manette strette.
Secondo l’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i DirittiUmani, i soldati israeliani hanno arrestato una famiglia palestinese nella loro casa nel quartiere Al-Zaytoun di Gaza Città. Il padre è stato infine rilasciato mentre le forze israeliane continuano a detenere la moglie e i due figli, di quattro anni e sei mesi. Le forze israeliane hanno detto al padre che i suoi figli sarebbero stati valutati per confermare che non fossero ostaggi israeliani.
Questa affermazione è stata confermata dai genitori di una ragazza palestinese di 12 anni, secondo lo stesso rapporto dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo. Nonostante il fatto che la ragazza parlasse arabo e fosse con i suoi genitori, le forze israeliane l’hanno detenuta con il falso pretesto che fosse un ostaggio israeliano.
Secondo la documentazione raccolta da DCI-P, le condizioni nelle carceri israeliane sono peggiorate rapidamente dal 7 ottobre, da quando le forze israeliane ammassano i bambini palestinesi nelle celle, gli servono cibo avariato e li privano delle visite dei familiari.
Secondo la Società dei Prigionieri Palestinesi, 24 bambini palestinesi provenienti da Gaza sono detenuti nella prigione di Megiddo, nel Nord di Israele.
Che si tratti di civili o combattenti, Israele trattiene i palestinesi, compresi i bambini, provenienti da Gaza ai sensi della “Legge sui Combattenti Clandestini” del 2002. Questa legge civile israeliana consente allo Stato di detenere i cosiddetti “combattenti nemici” per lunghi periodi di tempo senza seguire le procedure legali convenzionali, e di trattenerli senza concedere loro lo status di prigionieri di guerra. Pertanto, per le persone incarcerate ai sensi di questa legge, un ordine di detenzione può essere emesso solo entro 45 giorni dal loro arresto. Inoltre, la legge consente alle autorità israeliane di vietare ai detenuti di incontrare un avvocato e di rinviare il riesame giudiziario fino a 75 giorni, o fino a sei mesi con l’approvazione di un giudice.
Il trasferimento di detenuti palestinesi, compresi i bambini, in carceri e strutture per interrogatori e detenzione all’interno di Israele, anche per brevi periodi, costituisce un trasferimento illegale in violazione dell’Articolo 76 della Quarta Convenzione di Ginevra e costituisce un Crimine di Guerra in violazione dell’Articolo 8(2)(b)(viii) dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.
Secondo la Convenzione Internazionale per la Protezione di Tutte le Persone dalle Sparizioni Forzate del 2006, per “prelevamento forzato” si intende “l’arresto, la detenzione, il rapimento o qualsiasi altra forma di privazione della libertà seguito dal rifiuto di riconoscere la privazione della libertà o occultamento della sorte o del luogo in cui si trova la persona scomparsa” e le azioni che assomigliano al prelevamento forzato sono considerate crimini internazionali punibili dalla legge, a seconda della loro estrema gravità.
Secondo la Convenzione, il prelevamento forzato si qualifica come un crimine che assurge a “Crimini contro l’Umanità” se viene effettuato in modo estensivo o sistematico su larga scala, che è esattamente ciò che le forze armate israeliane stanno praticando penetrando in tutte le aree della Striscia di Gaza, dove ne hanno arrestati centinaia e continuano a trattenerne molti nelle carceri militari israeliane, insieme a migliaia di palestinesi il cui destino è ancora sconosciuto.
Il prelevamento forzato di bambini palestinesi nel contesto della guerra in corso a Gaza costituisce una grave violazione del Diritto Internazionale. La pratica israeliana del prelevamento forzato contro i bambini palestinesi è vietata dalla Convenzione Internazionale per la Protezione di Tutte le Persone dalle Sparizioni Forzate, che Israele non ha ratificato, ma a cui è ancora vincolato dal Diritto Internazionale Consuetudinario. Tuttavia, Israele ha ratificato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, che vieta il maltrattamento e la tortura dei minori e stabilisce che la privazione della libertà dovrebbe essere utilizzata solo come ultima risorsa.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org