Bombardamenti nella periferia sud di Beirut, il destino di Nasrallah: come spiegare il silenzio di Hezbollah

I media del partito continuano a raccontare la guerra, come se nulla fosse successo.

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OLJ / Di Salah Hijazi- 28 settembre 2024 

Immagine di copertina: Manifestanti a Teheran mostrano le foto del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah dopo l’attacco israeliano alla periferia meridionale, venerdì 27 settembre 2024. ATTA KENARE / AFP

L’esercito israeliano ha annunciato oggi di essere riuscito ad assassinare, venerdì, con un attacco mortale contro la periferia sud di Beirut, l’onnipotente segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Un evento le cui onde d’urto si faranno sentire in tutta la regione, dato che Nasrallah è stato una figura essenziale nell’asse filo-iraniano. A volte viene addirittura descritto come il numero due in questo campo, dietro la Guida Suprema Ali Khamenei. Nella notte tra venerdì e sabato, i sobborghi meridionali, roccaforte di Hezbollah e regione densamente popolata, sono stati bombardati tutta la notte. Ma da parte di Hezbollah regna il silenzio radio.

I media del partito, come il canale al-Manar o il sito web al-Ahed, non menzionano le accuse israeliane su questo assassinio, né l’incertezza sulla sorte di Hassan Nasrallah. Al contrario, questi due media continuano a raccontare la guerra, come se nulla fosse accaduto. Allo stesso modo, i canali di comunicazione ufficiali del partito si accontentano di annunciare le varie operazioni che sta portando avanti contro Israele. Un silenzio rumoroso, che pone tanti interrogativi.

Quello che sappiamo

Dopo il violento attacco israeliano di venerdì contro la periferia sud di Beirut, che secondo Tel Aviv ha preso di mira la sede del partito, fonti vicine a Hezbollah hanno riferito all’agenzia Reuters che il gruppo ha perso i contatti con il suo leader. Allo stesso tempo, altri vicini al partito, come il giornalista Fayçal Abdel Sater, hanno affermato che Hassan Nasrallah era ancora vivo. Il giorno successivo, gli israeliani hanno annunciato di avere la prova del “successo” della loro operazione, cosa sulla quale Hezbollah non ha commentato.

Le ipotesi

Il silenzio di Hezbollah riguardo alla sorte del suo segretario generale potrebbe essere semplicemente dovuto al fatto che il partito stesso non sa se Hassan Nasrallah sia sopravvissuto o meno all’attacco. Ciò ricorda in particolare l’assassinio da parte di Israele del capo di stato maggiore della formazione, Fouad Chokor, lo scorso agosto. Ci volle un giorno per trovare il suo corpo e confermare la sua morte. Nel frattempo circolavano costantemente informazioni contraddittorie.

Hezbollah ha tanto più interesse ad astenersi dal rilasciare dichiarazioni sull’argomento in quanto Nasrallah ha sviluppato, negli anni alla guida della potente formazione sciita, un’immagine quasi divina agli occhi dei suoi più fedeli sostenitori. L’annuncio dell’incertezza sulla sua sorte, o addirittura la sua morte, potrebbe provocare un’ondata di panico e mobilitazione nelle strade, soprattutto nelle regioni sciite, costantemente bombardate dall’esercito israeliano da venerdì sera.

Un’altra ipotesi che circola, soprattutto negli ambienti vicini al gruppo, sarebbe che Hassan Nasrallah sia ancora vivo, e il suo silenzio sarebbe quindi uno strumento di “guerra psicologica” contro Israele. Questi ambienti ricordano in particolare la guerra del luglio 2006, durante la quale Hassan Nasrallah ruppe un silenzio di tre giorni con un discorso. Annunciò, in diretta, un attacco missilistico contro una nave da guerra israeliana schierata nelle acque libanesi. “Guardateli bruciare”, disse, in un discorso che passerà per sempre alla storia.

Possiamo formulare una terza ipotesi: quella secondo cui il partito è completamente travolto dagli eventi. Se la morte del suo leader fosse confermata, l’intero comando sarebbe stato decapitato. Hezbollah sta probabilmente aspettando istruzioni dal suo sponsor iraniano per agire. Ma anche da parte di Teheran regna il silenzio radio.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org