Gaza: Israele responsabile delle vite di decine di bambini, feriti, pazienti e personale medico intrappolati all’interno dell’Ospedale Kamal Adwan

Oltre a separare gli uomini dalle donne e dai bambini, le Forze di Occupazione hanno iniziato a interrogare, abusare e aggredire chiunque avesse più di 13 anni, incluso il personale medico.

Fonte: English version

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 25 ottobre 2024

Territorio Palestinese – Israele è responsabile delle vite di decine di bambini, feriti, pazienti e personale medico trattenuti dal suo esercito presso l’Ospedale Kamal Adwan nell’area del Progetto Beit Lahia nel Nord di Gaza.

Dopo aver ripetutamente bombardato l’Ospedale, che ospita oltre 150 bambini, feriti, pazienti e personale medico, sia ieri che questa mattina (venerdì 25 ottobre), le forze dell’Esercito di Occupazione Israeliano hanno preso d’assalto la struttura sanitaria e costretto tutti a raggrupparsi nel cortile.

Oltre a separare gli uomini dalle donne e dai bambini, le Forze di Occupazione hanno iniziato a interrogare, abusare e aggredire chiunque avesse più di 13 anni, incluso il personale medico.

L’esercito israeliano ha bombardato il deposito dell’ossigeno dell’Ospedale, minacciando la vita dei 15 pazienti nel reparto di terapia intensiva, compresi i bambini. Sono pervenute notizie che diversi bambini sono già morti per la mancanza di ossigeno.

Le comunicazioni sono completamente interrotte all’interno dell’Ospedale, alla luce del pericolo per la vita di tutti. L’Ospedale è stato preso d’assalto poche ore dopo l’arrivo di una delegazione internazionale che trasportava una quantità limitata di medicinali e carburante.

Per salvare la vita di migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza settentrionale, le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali devono adempiere ai propri obblighi e costringere Israele a rilasciare e proteggere tutto il personale medico, i pazienti e i feriti. Devono anche garantire che l’Ospedale, gli equipaggi delle ambulanze e gli operatori della Protezione Civile siano in grado di riprendere il loro lavoro, in particolare perché fanno parte dei gruppi e degli obiettivi civili protetti dal Diritto Umanitario Internazionale.

Durante la sua prima incursione nella Striscia settentrionale lo scorso dicembre, l’esercito israeliano ha preso d’assalto e distrutto l’Ospedale Kamal Adwan, che è stato infine parzialmente riaperto. Nelle ultime tre settimane, l’Ospedale è stato il sito del maggior numero di vittime della terza incursione di Israele nel Nord di Gaza, che ha causato oltre 900 morti e 1.500 feriti.

Sottolineiamo che la situazione è incredibilmente disperata. Le abitazioni nel Nord di Gaza vengono bombardate e bruciate e non ci sono ambulanze o squadre della Protezione Civile disponibili per aiutare in qualsiasi sforzo di salvataggio.

Almeno otto complessi residenziali sono stati sottoposti a intensi bombardamenti israeliani la scorsa notte, causando la morte è il ferimento di 200 persone. Secondo i rapporti preliminari, i feriti probabilmente moriranno se non lo sono già, poiché non c’è nessuno che possa salvarli o mezzi per fornire loro cure a causa del rigido assedio israeliano, del divieto di movimento imposto da Israele nel Nord e dei continui attacchi e assalti agli ospedali.

L’interruzione da parte di Israele del lavoro della Protezione Civile e degli equipaggi delle ambulanze, parallelamente al suo attacco e assedio degli ospedali nella Striscia di Gaza settentrionale, indica una decisione ufficiale di giustiziare migliaia di feriti e malati. Questa è una chiara componente degli sforzi dichiarati da Israele per completare il suo Piano di Evacuazione Forzata dei residenti locali sotto la minaccia di uccisioni, fame e intimidazioni, e rientra nel suo Genocidio contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza, in corso da più di un anno.

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) deve adottare tutte le misure necessarie per raggiungere l’Ospedale Kamal Adwan e assumersi le proprie responsabilità per proteggere i pazienti, i feriti e il personale medico, oltre a fornire loro aiuti umanitari. Deve anche lavorare in tutte le circostanze e in conformità con i suoi principi operativi per condannare pubblicamente i gravi Crimini commessi dall’Esercito di Occupazione Israeliano, in particolare poiché queste pericolose violazioni si verificano costantemente da più di un anno e poiché tutti i tentativi di porre fine ai Crimini israeliani, compresi i tentativi del CICR stesso, sono falliti.

Le Nazioni Unite e tutte le altre nazioni devono assolvere ai loro doveri legali ed etici internazionali per impedire che la Criminale Campagna di Genocidio di Israele nella Striscia di Gaza venga portata a termine; imporre un embargo completo sulle armi a Israele; ritenerlo responsabile e portarlo a rispondere di tutti i suoi Crimini; adottare tutte le misure necessarie per proteggere i civili palestinesi nell’enclave; impedire il loro ulteriore spostamento forzato e garantire il loro ritorno alle proprie case; rilasciare tutti i detenuti palestinesi che sono stati arrestati arbitrariamente; consentire che gli aiuti umanitari alimentari e non alimentari, in particolare gli aiuti salvavita, entrino nella Striscia di Gaza senza ostacoli e in un modo che soddisfi le esigenze della popolazione, in particolare nelle aree settentrionali; e garantire il ritiro dell’Esercito di Occupazione Israeliano dall’intera Striscia di Gaza.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org