Lo sfollamento forzato dei palestinesi rende gran parte dell’area inabitabile.
Fonte: English version
Human Rights Watch – 14 novembre 2024
Immagine di copertina: I palestinesi sfollati lasciano il campo profughi di al-Bureij, nella Gaza centrale, dopo che l’esercito israeliano ha emesso un nuovo ordine di evacuazione, il 28 luglio 2024. © 2024 Majdi Fathi/NurPhoto tramite AP
Gerusalemme – Le autorità israeliane hanno causato lo sfollamento forzato massiccio e deliberato di civili palestinesi a Gaza dall’ottobre 2023 e sono responsabili di Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità, ha affermato Human Rights Watch in un rapporto pubblicato oggi. Il Rapporto viene pubblicato al momento di una Campagna militare israeliana in corso nel Nord di Gaza che ha molto probabilmente creato una nuova ondata di sfollamenti forzati di centinaia di migliaia di civili.
Il Rapporto di 154 pagine, “Senza Speranza, Affamati e Assediati”: Lo Spostamento Forzato dei Palestinesi a Gaza da Parte di Israele”, esamina come la condotta delle autorità israeliane abbia portato allo spostamento di oltre il 90% della popolazione di Gaza, ovvero 1,9 milioni di palestinesi, e alla distruzione diffusa di gran parte di Gaza negli ultimi 13 mesi. Le forze israeliane hanno eseguito deliberate e controllate demolizioni di case e infrastrutture civili, anche in aree in cui hanno apparentemente l’obiettivo di creare “zone cuscinetto” e “corridoi” di sicurezza, da cui è probabile che i palestinesi vengano sfollati in modo permanente. Contrariamente alle affermazioni dei funzionari israeliani, le loro azioni non sono conformi alle leggi di guerra.
“Il governo israeliano non può affermare di proteggere i palestinesi quando li uccide lungo le vie di fuga, bombarda le cosiddette zone sicure e impedisce l’ingresso di cibo, acqua medicinali e beni essenziali”, ha affermato Nadia Hardman, ricercatrice per i diritti dei rifugiati e dei migranti presso Human Rights Watch. “Israele ha palesemente violato il suo obbligo di garantire che i palestinesi possano tornare a casa, radendo al suolo praticamente tutto in vaste aree”.
Human Rights Watch ha intervistato 39 palestinesi sfollati a Gaza, ha analizzato il sistema di evacuazione di Israele, inclusi 184 ordini di evacuazione e immagini satellitari che confermano la distruzione diffusa, e ha verificato video e fotografie di attacchi a zone designate sicure e corridoi di evacuazione.
Le leggi sui conflitti armati applicabili nei Territori Occupati consentono lo sfollamento dei civili solo in via eccezionale, per imperative ragioni militari o per la sicurezza della popolazione, e richiedono garanzie e sistemazioni adeguate per accogliere i civili sfollati. I funzionari israeliani sostengono che, poiché i gruppi armati palestinesi stanno combattendo tra la popolazione civile, l’esercito ha legittimamente evacuato i civili per attaccare i gruppi, limitando al contempo i danni ai civili. L’indagine di Human Rights Watch dimostra che questa affermazione è in gran parte falsa.
Non esiste una ragione militare imperativa plausibile per giustificare lo spostamento di massa da parte di Israele di quasi tutta la popolazione di Gaza, spesso più volte, ha rilevato Human Rights Watch. Il sistema di evacuazione di Israele ha gravemente danneggiato la popolazione e spesso ha contribuito solo a diffondere paura e ansia. Invece di garantire la sicurezza dei civili sfollati, le forze israeliane hanno ripetutamente colpito i corridoi di evacuazione designate e le zone sicure.
Gli ordini di evacuazione sono stati incoerenti, imprecisi e spesso non sono stati comunicati ai civili con sufficiente anticipo per consentire le evacuazioni, o non sono stati comunicati affatto. Gli ordini non hanno preso in considerazione le esigenze delle persone con disabilità e di coloro che non sono in grado di allontanarsi senza assistenza.
In quanto Potenza Occupante, Israele è obbligata a garantire strutture adeguate per ospitare i civili sfollati, ma le autorità hanno bloccato tutto tranne una piccola frazione degli aiuti umanitari necessari, acqua, elettricità e carburante, impedendo loro di raggiungere i civili bisognosi di Gaza. Gli attacchi israeliani hanno danneggiato e distrutto risorse di cui le persone hanno bisogno per sopravvivere, tra cui ospedali, scuole, infrastrutture idriche ed energetiche, panetterie e terreni agricoli.
Israele è inoltre obbligato a garantire il ritorno degli sfollati alle loro case non appena cessate le ostilità nella zona. Invece, ha lasciato ampie zone di Gaza inabitabili. L’esercito israeliano ha intenzionalmente demolito o gravemente danneggiato infrastrutture civili, tra cui demolizioni controllate di case, con l’apparente scopo di creare una “zona cuscinetto” estesa lungo il perimetro di Gaza con Israele e un corridoio che dividerà Gaza in due. La distruzione è così massiccia che indica l’intenzione di sfollare in modo permanente molte persone.
Israele dovrebbe rispettare il diritto dei civili palestinesi a tornare nelle aree di Gaza da cui li ha sfollati. Per quasi otto decenni, le autorità israeliane hanno negato il Diritto al Ritorno dell’80% della popolazione di Gaza che è costituita da rifugiati e dai loro discendenti che furono espulsi o fuggirono nel 1948 da quello che oggi è Israele, in quella che i palestinesi chiamano la “Nakba”, o la Catastrofe. Questa violazione in corso incombe sull’esperienza dei palestinesi a Gaza, con molti degli intervistati che parlano di aver vissuto una seconda Nakba.
Fin dai primi giorni delle ostilità, alti funzionari del governo israeliano e del gabinetto di guerra hanno dichiarato la loro intenzione di sfollare la popolazione palestinese di Gaza, con i ministri del governo che hanno affermato che il suo territorio diminuirà, che far saltare in aria e radere al suolo Gaza è “bello” e che la terra sarà consegnata ai coloni. Nel novembre 2023, il Ministro dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare israeliano Avi Dichter ha affermato: “Stiamo ora lanciando la Nakba di Gaza”.
Human Rights Watch ha scoperto che lo sfollamento forzato è stato diffuso e le prove dimostrano che è stato sistematico e parte di una politica statale. Tali atti costituiscono anche Crimini contro l’Umanità.
Lo spostamento organizzato e violento dei palestinesi di Gaza, appartenenti a un altro gruppo etnico, da parte delle autorità israeliane è probabilmente pianificato per essere permanente nelle zone cuscinetto e nei corridoi di sicurezza. Tali azioni delle autorità israeliane equivalgono a una Pulizia Etnica.
Le vittime di gravi abusi in Israele e in Palestina hanno dovuto affrontare un muro di impunità per decenni. I palestinesi di Gaza vivono sotto un blocco illegale da 17 anni, che costituisce parte dei continui Crimini contro l’Umanità di Apartheid e Persecuzione che le autorità israeliane hanno commesso contro i palestinesi.
I governi dovrebbero condannare pubblicamente lo spostamento forzato della popolazione civile di Gaza da parte di Israele come Crimine di Guerra e Crimine contro l’Umanità, e fare pressione affinché interrompa immediatamente tali Crimini e rispetti i molteplici ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia e gli obblighi stabiliti nel suo parere consultivo di luglio.
Il Procuratore della Corte Penale Internazionale dovrebbe indagare sullo spostamento forzato e sulla negazione del Diritto al Ritorno da parte di Israele come Crimine contro l’Umanità. I governi dovrebbero anche condannare pubblicamente i tentativi di intimidire o interferire con il lavoro della Corte, i funzionari e coloro che collaborano con l’istituzione.
I governi dovrebbero adottare sanzioni mirate e altre misure, tra cui la revisione dei loro accordi bilaterali con Israele, per spingere il governo israeliano a rispettare i suoi obblighi internazionali di protezione dei civili.
Gli Stati Uniti, la Germania e altri Paesi dovrebbero sospendere immediatamente i trasferimenti di armi e l’assistenza militare a Israele. Continuare a fornire armi a Israele mette a rischio di essere complici di Crimini di Guerra, Crimini contro l’Umanità e altre gravi violazioni dei diritti umani.
“Nessuno può negare i Crimini atroci che l’esercito israeliano sta commettendo contro i palestinesi a Gaza”, ha affermato Hardman. “Il trasferimento di ulteriori armi e assistenza a Israele da parte di Stati Uniti, Germania e altri è un assegno in bianco per ulteriori atrocità e li espone sempre più al rischio di complicità”.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org