Israele cerca di rendere invivibile Gaza per i palestinesi.

Press TV ha intervistato Joe Catron, del Movimento di Solidarietà Internazionale di New York, per discutere di un rapporto delle Nazioni Unite secondo il quale la guerra che ha devastato la Striscia di Gaza potrebbe renderla inabitabile entro il 2020.

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Quella che segue è una trascrizione approssimativa.

Press TV: La probabilità che ciò accada è già molto alta. Quali sono gli indicatori visibili in considerazione  al fatto che ancora oggi gli abitanti di Gaza lottano già per vivere?

Catron: Beh, penso che quello che stiamo vedendo è una situazione che era già terribile, aggravata da ripetuti attacchi israeliani nella zona  dalla completa mancanza di ricostruzione. Durante  offensiva dell’estate scorsa, abbiamo visto non solo migliaia di palestinesi uccisi, ma anche intere regioni e quartieri rasi al suolo e resi invivibili per gli anni a venire.

E ora più di un anno dopo, non una sola  delle case  distrutte è stata ancora ricostruita. Quindi è chiaro che quello che stiamo vedendo è, penso, parte di un disegno evidente. E’ un qualcosa che è destinato a rendere almeno grandi porzioni della striscia di Gaza invivibili.

Press TV: Come può il mondo prevenire una crisi umanitaria a Gaza perché, letteralmente, l’enclave costiera è isolata dal mondo?

Catron: Sì. Penso che il problema fino ad ora sia stato che troppe potenze mondiali stanno affrontando la questione come  umanitaria, come se ci fosse qualcosa di simile a un terremoto o un tornado; al contrario, si tratta di qualcosa che è molto artificiale. L’assedio è ovviamente mantenuto da Israele ed è Israele che distrugge ripetutamente infrastrutture in tutta la Striscia di Gaza. L’unica soluzione che vedo, che può migliorare la situazione sul campo è una pressione su Israele, costringendolo a correggere queste condizioni.

Press TV: Quale ruolo giocano i media occidentali nel mostrare al mondo cosa sta succedendo a Gaza?

Catron: I media occidentali hanno purtroppo avuto un ruolo molto contraddittorio. A volte il loro bilancio in termini umanitari è stato buono, nel senso che hanno documentato la sofferenza  e la situazione delle singole persone, ma allo stesso tempo questa attenzione umanitaria tende a depoliticizzare e lasciare fuori il ruolo di Israele come autore intenzionale e supporter di queste condizioni atroci.

fonte: http://www.presstv.ir/Detail/2015/09/02/427388/Israel-Palestine-Gaza-united-nations-Joe-Catron

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