Israel Cycling Academy ha confermato oggi che Ahmet Örken, il campione turco a cronometro, primo e unico ciclista del team Pro Continental da un paese a maggioranza musulmana, ha deciso di lasciare la squadra dopo le recenti tensioni in Medio Oriente che hanno portato ad una maggiore pressione su di lui e la sua famiglia.
By Pat Malach
Il team a settembre aveva annunciato con molto clamore il contratto biennale di Örken e poco tempo fa, a inizio dicembre in pista in Israele, il campione turco che ha gareggiato in Continental dal 2012 e quattro volte vincitore della gara a cronometro, era di buon umore nel rilasciare interviste sul suo futuro con la squadra.
In una dichiarazione inviata a Cyclingnews giovedì, il team ha detto che le tensioni in Medio Oriente sono aumentate dopo che il 6 dicembre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e questo ha avuto un impatto diretto su Örken e la sua famiglia in Turchia. Il team ha riferito che Örken ha subito contattato la direzione e richiesto lo scioglimento del suo contratto, citando “l’effetto che i recenti avvenimenti in Medio Oriente hanno avuto su di me e sulla mia famiglia”.
Il direttore generale dell’Israel Cycling Academy, Ran Margaliot, secondo il team, si è recato a Konya città natale di Örken in Turchia e ha parlato con il campione e la sua famiglia, convincendolo a prendersi un po’ di tempo per riconsiderare la decisione. Nonostante tutto le pressioni sull’atleta sono aumentate e alla fine ha dato ufficialmente le dimissioni. Mercoledì la squadra ha accettato di accogliere la sua richiesta.
“Questo è straziante per tutti noi”, ha detto Margaliot. “Ahmet è un grande atleta e una grande persona, ha aderito al nostro programma con una visione e un impegno che mette lo sport – e con esso, la pace – al di sopra della politica: è stata una decisione coraggiosa ricevuta con ampio sostegno e approvazione israeliani e turchi. ”
Questo sostegno alla fine non è stato sufficiente per superare le pressioni fatte su Örken e sulla sua famiglia per lasciare la squadra. I legami diplomatici tra Turchia e Israele si sono deteriorati in seguito al raid contro la Flotilla di Gaza del 2010, un’operazione militare di Israele nelle acque internazionali nel Mar Mediterraneo contro sei navi civili della “Gaza Freedom Flotilla”. Nove persone furono uccise nel raid. Sebbene i loro ambasciatori siano stati riconfermati lo scorso anno a seguito di intensi negoziati, le relazioni restano fredde. Come meta di pellegrinaggio per i musulmani sufi, Konya, una città di oltre 2 milioni di abitanti, è una delle più religiose in Turchia.
“Sono molto grato per l’opportunità che mi è stata offerta dall’Israel Cycling Academy”, ha detto il venticinquenne in una dichiarazione rilasciata dal team. “Sfortunatamente, gli eventi recenti mi hanno forzato la mano: la mia famiglia a Konya – e in particolare mia madre e mio fratello – si sono trovati in una situazione difficile, anche se sono felice di essere un ciclista professionista, sono soprattutto un figlio e un fratello devoto”.
Örken, che ha guidato la squadra di Torku Sekerspor dal 2012, ha vinto tre tappe al Tour of Qinghai Lake e sarebbe stato il primo ciclista turco a competere a livello Pro Continental. Nel mese di dicembre è stato presentato ai media insieme alla squadra indossando la stella e la tuta della cronometro turca con la mezzaluna, prendendo posto sul palco accanto al campione di running Roy Goldstein e al campione a cronometro Guy Sagiv.
Dopo aver completato il primo allenamento del team, Örken e i suoi compagni di squadra sono stati nominati “Ambasciatori di pace” dal Peres Peace Center come parte dell’impegno dell’Istituto verso il ciclismo israeliano nel migliorare la coesistenza pacifica attraverso lo sport.
“Resto profondamente grato alla squadra”, ha detto Örken. “Sono stato trattato comeuno di famiglia fin dall’inizio, è stata un’opportunità unica per me sia dentro che fuori dal ciclismo, in futuro continuerò a sostenere questo programma.”
Margaliot ha affermato che, nonostante la battuta d’arresto, la squadra non si lascerà scoraggiare “per la nostra profonda convinzione nel messaggio di pace e convivenza”.
“Anche se delusi dalla sua decisione, vogliamo solo ciò che è meglio per lui e la sua famiglia”, ha detto Margaliot. “Le porte dell’Israel Cycling Academy saranno aperte per Ahmet e speriamo di vederlo tornare”.
L’Israel Cycling Academy si è formata per la prima volta alla fine del 2014 con l’aiuto di Peter Sagan. La squadra è diventata la prima squadra Pro Continental registrata in Israele nel 2017 con l’obiettivo di essere la prima a raggiungere il Grand Tour con il Giro d’Italia che inizierà in Israele il prossimo maggio. Nel 2018 il team sarà caratterizzato da corridori provenienti da cinque continenti e 15 paesi, tra cui Australia, Belgio, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Estonia, Olanda, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Spagna e Stati Uniti. Un portavoce della squadra ha riferito a Cyclingnews che presto un altro ciclista sarà probabilmente aggiunto al gruppo.
Trad. Invictapalestina.org
http://www.cyclingnews.com/news/orken-makes-heartbreaking-decision-to-leave-israel-cycling-academy/