Avete visto lavori di costruzione palestinesi che vi sembrano sospetti e non autorizzati? Avete incontrato un pericolo sanitario creato da palestinesi che disprezzano la legge? D’ora in poi, avrete una linea di segnalazione tutta vostra.
Fonte: English Version
Amira Hass – 11 gennaio 2021
Immagine di copertina: L’avamposto dei coloni della Fattoria Maon vicino a Hebron. Gli avvocati della ONG Hakel, che rappresenta i contadini palestinesi la cui terra è stata occupata dai coloni, si sono lamentati della costruzione illegale. Credito: Olivier Fitoussi
L’Amministrazione Civile israeliana ha aperto una linea telefonica per ricevere informazioni sulle costruzioni senza permessi in corso in Cisgiordania. Il sito web dell’insediamento di Kokhav Yaakov la definisce una “linea di segnalazione”, e non lascia spazio a congetture: l’obiettivo dello spionaggio sono i palestinesi.
La scorsa settimana il sito web dell’Amministrazione Civile ha annunciato l’istituzione della centrale operativa telefonica Hamal C, descrivendo il suo compito come segue: “Avete visto lavori di costruzione palestinesi che vi sembrano sospetti e non autorizzati? Avete incontrato un pericolo sanitario creato da palestinesi che disprezzano la legge? D’ora in poi sarà disponibile una “linea di segnalazione”. Da chiamare a qualsiasi ora del giorno per denunciare irregolarità in merito. Ogni giorno ci sarà un riepilogo delle denunce e un resoconto di ciò che è stato esaminato e di ciò che è stato confiscato nel caso in cui ci fosse un comportamento improprio. Buona prosecuzione.”
Hamal C è stata istituita con l’obiettivo dichiarato di coordinare e razionalizzare le attività di esecuzione dell’Amministrazione Civile in Cisgiordania, che opera sotto il controllo dell’Unità di Coordinamento delle Attività Governative nei Territori del Ministero della Difesa (COGAT).
Secondo la risposta che Haaretz ha ricevuto dal portavoce di quell’unità, la centrale è stata istituita nel novembre 2020, ma la sua esistenza deve ancora essere ufficializzata. “Un annuncio riguardante l’istituzione della HAMAL C è stato inviato a funzionari e dipendenti dell’Amministrazione Civile, nonché a un numero limitato di gruppi, come fase iniziale del processo di avvio della centrale”.
E in effetti, la ricerca della linea telefonica su Google porta a un unico riferimento: quello sul sito web di Kokhav Yaakov. Gli altri gruppi anonimi selezionati (cioè gli insediamenti) che hanno ricevuto la comunicazione ovviamente hanno capito che non era ancora ufficiale. D’altro canto, la linea diretta è già in funzione.
La scorsa settimana ho chiamato i tre numeri di telefono che compaiono nell’annuncio dell’Amministrazione Civile. A uno ha risposto qualcuno che mi sembrava una giovane soldatessa, che ha confermato si trattava di Hamal C e che avrei dovuto inviare le coordinate GPS del sito in questione insieme a foto e una descrizione del tipo di costruzione segnalata. È possibile inviare un Whatsapp con quelle informazioni al numero di cellulare elencato, ha aggiunto con voce cordiale.
Quanti informatori sono necessari? L’ONG estremista #Regavim opera come mega spia da oltre un decennio. È dotato di droni che spiano le comunità palestinesi e di avvocati che presentano lamentosi ricorsi denunciando il fatto che non vengano più demoliti case e villaggi palestinesi. Il nuovo Ministero per gli Affari degli Insediamenti ha recentemente avviato l’assegnazione di milioni di shekel delle nostre tasse in modo che i coloni possano acquistare più droni di monitoraggio e inviare ulteriori osservatori per individuare i palestinesi. Inoltre, i coloni israeliani hanno comunque sempre avuto una linea diretta con l’Amministrazione Civile.
In termini burocratici, come funziona tutta l’attività di controllo? Una fonte della sicurezza ha detto ad Haaretz che Hamal C “è stata istituita dopo un accurato lavoro di formazione del personale nell’Amministrazione Civile, che non è correlato a certi annunci sulla stampa”. In altre parole, Hamal C è stata concepita molto prima che l’iniziativa dei concorrenti dell’Amministrazione fosse annunciata dal Ministero per gli Affari degli Insediamenti. I segnalatori delle altre istituzioni avranno una linea telefonica diversa? Le due linee saranno in competizione? Aspettiamo e vediamo.
Ufficialmente, Hamal C dovrebbe servire anche coloro che desiderano riferire sulla costruzione illegale da parte dei coloni israeliani in Cisgiordania. “Una volta che avremo deciso di ufficializzare l’attività della centrale telefonica, l’annuncio verrà pubblicato sia in ebraico che in arabo”, mi è stato detto. E infatti, all’inizio di dicembre gli avvocati di Hakel (Sul Campo), un’organizzazione che rappresenta i contadini palestinesi la cui terra è stata e viene tuttora occupata dai coloni, sono stati indirizzati alla centrale di segnalazione dall’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (un ramo dell’Amministrazione Civile).
Da allora questi avvocati hanno denunciato tre volte tramite la centrale di segnalazione nuove costruzioni coloniche illegali: sia ad Avigayil che alla fattoria Maon, su terreni appartenenti ai villaggi palestinesi di Masafer Yatta, a sud di Hebron; e ad Esh Kodesh, su un terreno appartenente al villaggio di Jalud. Le tre località ebraiche citate sono avamposti illegali e non autorizzati, che stanno beneficiando di un processo di legalizzazione formale e giuridica, e si stanno gradualmente espandendo nonostante gli ordini di demolizione ed evacuazione ufficialmente emessi contro le loro abitazioni, e nonostante le documentate violenze che hanno perpetrato per anni contro i palestinesi e contro gli israeliani che si oppongono all’occupazione. Ad Hakel è stato detto che i rappresentanti dell’ufficio di coordinamento hanno inviato qualcuno per controllare cosa sta succedendo.
Quindi, dovremmo essere tranquilli? Non cadiamo nella trappola dell’equivalenza. Anche se operatori arabi risponderanno alle chiamate sulla linea diretta, non possiamo paragonare la costruzione senza permessi dei palestinesi in Cisgiordania, e la costruzione illegale e non autorizzata degli israeliani. I primi sono costretti a costruire contravvenendo ai regolamenti, sulla propria terra, perché le regole stabilite da Israele hanno lo scopo di farli sparire. Questi ultimi, i coloni, sono stati essenzialmente inviati dal loro governo a partecipare a un’operazione illegale: l’espansione del progetto di colonialismo sionista.
L’Amministrazione Civile è una delle organizzazioni più longeve ed esperte quando si tratta di attuare la politica colonialista sionista. Eppure, negli ultimi 12 anni è stata oggetto di un attacco mirato da parte delle associazioni dei coloni guidate da Regavim, che la accusano di non fare abbastanza per cacciare i palestinesi e impossessarsi della loro terra.
Sotto questo attacco l’Amministrazione e gli esperti legali militari si sono affrettati a inventare altri trucchi per accelerare il processo di furto della terra. La linea di segnalazione è un ulteriore mezzo. Dopotutto, anche i funzionari governativi e gli ufficiali militari sono esseri umani. Devono dimostrare che stanno diventando più efficienti, per trovare il favore agli occhi dei loro padroni, i coloni, e per vincere la gara su chi confisca più pannelli solari e condutture dell’acqua e a chi espelle più palestinesi.
Amira Hass è corrispondente di Haaretz per i territori occupati. Nata a Gerusalemme nel 1956, è entrata a far parte di Haaretz nel 1989, e ricopre la sua posizione attuale dal 1993. In qualità di corrispondente per i territori, ha vissuto tre anni a Gaza, esperienza che ha ispirato il suo acclamato libro “Bere il mare di Gaza”. Dal 1997 vive nella città di Ramallah in Cisgiordania. Amira Hass è anche autrice di altri due libri, entrambi i quali sono raccolte dei suoi articoli.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org