Gaza, Guevara e la resistenza contro gli occupanti

Mohammed Mahmoud Musleh Al-Aswad – il “Guevara di Gaza” – è una delle icone della resistenza contro l’occupazione israeliana.

Fonte: English Version

Nabil Al-Sahli – 13 gennaio 2021

Immagine di copertina: Un sostenitore palestinese del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PLFP) mostra un ritratto di Mohammed Mahmoud Musleh Al-Aswad – il ‘Guevara di Gaza’ – durante una manifestazione a Gaza l’11 dicembre 2011 [MAHMUD HAMS / AFP / Getty Images]

L’ex ministro della Difesa israeliano Moshe Dayan una volta disse: “Governiamo Gaza di giorno e Guevara e i suoi compagni la governano di notte”. Le sue parole riassumono il coraggio del popolo della Striscia di Gaza, la sua fermezza e la sua resistenza contro gli occupanti. Vogliamo  ricordare la lunga storia della Striscia e questa fermezza, nonché la resistenza del popolo, che si è sempre risolta con una sconfitta per gli occupanti.

Mohammed Mahmoud Musleh Al-Aswad – il “Guevara di Gaza” – è una delle icone della resistenza contro l’occupazione israeliana. Nacque il 6 gennaio 1946 nella città di Haifa e si  trasferì nella Striscia di Gaza con la sua famiglia dopo la Nakba del 1948. Vivevano nel campo profughi di Al-Shati ai margini di Gaza City. Al-Aswad  cercò di completare i suoi studi universitari in Egitto, ma la sua famiglia non poteva sostenerlo, così  abbandonò l’idea  e tornò a Gaza dopo un anno, dove trovò un impiego. Aveva 13 anni quando il rivoluzionario argentino Ernesto “Che” Guevara fece una breve visita nella Striscia di Gaza, durante la quale visitò diversi campi profughi palestinesi.

Dopo che l’esercito israeliano occupò Gaza nel 1967, Al-Aswad divenne un leader nell’avanguardia per la guerra di liberazione popolare, con un gruppo noto come As-Sa’iqa, e poi un leader nel Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP) . Lui e i suoi colleghi  condussero diverse operazioni coraggiose nei primi giorni dell’azione armata contro l’esercito israeliano.

Mohammed Al-Aswad  fu arrestato il 15 gennaio 1968 e imprigionato per due anni e mezzo. Fu rilasciato nel luglio 1970, dopodiché riprese la sua lotta tra le fila del FPLP e  si impegnò a preparare, addestrare ed educare gruppi militari. Divenne il comandante dell’ala militare del FPLP nella Striscia di Gaza fino alla sua morte, poco più di due anni dopo. “Guevara” fu martirizzato a Gaza il 9 marzo 1973, in seguito a uno scontro con l’esercito israeliano. Altri due martiri, Kamel Al-‘Amsi e Abdelhadi Al-Hayek, furono uccisi con lui quel giorno, trasformandoli in icone della lotta del popolo palestinese.

La Striscia di Gaza è una parte importante della Palestina storica, con una superficie di 365 chilometri quadrati, costituisce l’1,3 per cento della sua superficie totale di 27.009 chilometri quadrati. Il nome Gaza è cambiato a seconda delle nazioni che l’hanno governata: i persiani la chiamavano Hazato, i cananei Hazani, gli egiziani Ghazzat e gli arabi la chiamavano Ghazzat Hashem. Si trova lungo il sud della pianura costiera palestinese, al confine con il Mar Mediterraneo.

Gaza ha subito numerose occupazioni, la più devastante  delle quali è l’occupazione israeliana in corso dal 1967. Sebbene le truppe di occupazione e i coloni abbiano lasciato il territorio nel 2005, Israele controlla ancora i confini, lo spazio aereo e le acque territoriali, ed è ancora tecnicamente il potere occupante. La fermezza e la resistenza dei palestinesi a Gaza è stata evidente a tutti durante questo periodo.

Da un punto di vista demografico, la Striscia di Gaza è suddivisa in più aree: l’area settentrionale comprende Jabaliya e Beit Lahiya; l’area centrale comprende il governatorato di Gaza e Deir Al-Balah; e l’area meridionale, che comprende Khan Yunis e Rafah.

Gaza City è stata la base della brigata meridionale in Palestina durante l’occupazione del mandato britannico dal 1920 al 1948 ed è stata la capitale della Striscia di Gaza sin dalla Nakba del 1948. L’autorità amministrativa ebbe sede a Gaza City tra il 1948 e il 1967 e comprendeva vari dipartimenti ufficiali. Il 5 giugno 1967, l’esercito israeliano occupò la Striscia di Gaza, dopo che era stata sotto l’amministrazione egiziana dal 1948.

La posizione della Striscia di Gaza le conferisce un’importanza particolare, poiché si trova sulle più importanti antiche rotte commerciali che iniziavano ad Hadhramout e nello Yemen e terminavano in India. Ha anche una grande importanza militare strategica, dato che è il collegamento tra l’Egitto e il Levante. Coloro che controllavano Gaza avevano il controllo sulle rotte militari e commerciali tra l’Asia e l’Africa. La sua terra fertile, vicino all’arida penisola del Sinai, ne fece una tappa naturale per chi veniva dall’Egitto in rotta verso il Levante, o per il viaggio di ritorno.

Nonostante il ritiro israeliano e lo smantellamento dei suoi insediamenti nel 2005 dopo una prolungata occupazione, l’assedio imposto dalle autorità di occupazione, e sostenuto dall’Egitto, ha trasformato la Striscia di Gaza in quella che è stata descritta come una “prigione a cielo aperto” per più di 2,2 milioni di palestinesi. Oltre il 70% di questi palestinesi sono rifugiati provenienti da Beersheba, Jaffa, Majdal e Ashkelon; sono concentrati in otto miserabili campi profughi. Tutti loro affrontano uccisioni sistematiche, terrorismo e distruzione su base quasi quotidiana per mano delle cosiddette Forze di Difesa Israeliane.

La popolazione di Gaza è molto giovane, con oltre il 50% di bambini; le famiglie hanno una media di sei figli ciascuna. In quanto tale, il territorio risente del pesante fardello che grava  sui capofamiglia in un momento di altissima disoccupazione. Due terzi della popolazione di Gaza vive al di sotto della soglia ufficiale di povertà. Inoltre, i palestinesi affrontano frequenti incursioni militari, bombardamenti e offensive su vasta scala da parte degli israeliani – 2008/9, 2012 e 2014 – durante le quali decine di migliaia di uomini, donne e bambini sono stati uccisi e feriti e le infrastrutture distrutte. Anche una grande parte dei terreni agricoli è stata distrutta da Israele per creare una “barriera di sicurezza” lungo il confine nominale.

Tutte le prove confermano la capacità della società palestinese e delle forze di resistenza di perseverare e spezzare la volontà del nemico, non importa chi sia. Il popolo di Gaza ha partecipato sin dall’inizio alla lotta palestinese contro l’occupazione israeliana, non da ultimo alla Prima Intifada (1987-1993) e all’Intifada di Al-Aqsa (2000-2005). Migliaia di palestinesi a Gaza  furono uccisi, feriti o imprigionati; vi furono 1.000 martiri nel territorio durante la prima Intifada e oltre 2.000 durante la seconda rivolta. Decine di migliaia  furono feriti, molti dei quali con ferite che cambiano la vita.

Nonostante tutto ciò, i palestinesi nella Striscia di Gaza perseverano e resistono alla brutale occupazione israeliana. Hanno una storia lunga e orgogliosa e rifiutano di essere distrutti. Lo spirito di Mohammed Mahmoud Musleh Al-Aswad – il “Guevara di Gaza” – e di molti altri come lui, sopravvive.

Questo articolo è apparso per la prima volta su Al-Quds Al-Arabi l’11 gennaio 2021

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Middle East Monitor.

Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” –Invictapalestina.org

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