La notizia fa un po’ ridere: i Clinton sono gli storici nemici del Pkk con cui le unità Ypj e le Ypg hanno uno strettissimo legame.
26 gennaio 2021 – Roberto Prinzi
La vicenda delle combattenti curde siriane (Ypj) sarà a breve strumentalizzata dalla criminale di guerra Hillary Clinton e dalla figlia Chelsea in un adattamento televisivo del libro “Le figlie di Kobane” della scrittrice Gayle Tzemach. La serie sarà infatti prodotta dalla casa di produzione HiddenLight fondata proprio dalle due donne.
La notizia fa un po’ ridere: i Clinton sono gli storici nemici del Pkk con cui le unità Ypj e le Ypg (reparto maschile) hanno uno strettissimo legame. Nel 1997 fu sotto l’amministrazione di Bill Clinton (anche lui salutato ormai come un “rivoluzionario” dopo l’uscita di scena di Trump) che il Pkk fu definito una organizzazione terroristica (designazione che vige tuttora).
Il leader del Pkk Ocalan, inoltre, fu catturato in Kenya con il sostegno della Cia proprio sotto la presidenza di Bill. In seguito allo scoppio della guerra civile siriana, fu la stessa Hillary (allora Segretario di Stato) a solidarizzare con il governo turco dicendo che la Turchia non poteva diventare un “rifugio” del Pkk.
Poi, però, nel 2016 i curdi servivano come fanti per battere l’Isis nel nord e nord-est della Siria senza che gli americani (e gli occidentali) si sporcassero gli stivali. Pertanto, cambio di svolta: le Ypg/Ypj divennero improvvisamente simpatici. Hillary fiutò il momento e dichiarò che dovevano essere armati.
Se oggi Hillary Clinton si può permettere questa operazione disgustosa – immagino già piena di cliché pseudo-femministi che vanno di moda dalle nostre parti quando si parla di Vicino Oriente – è anche per la costruzione a tratti mitica del Rojava caricata di non pochi stereotipi orientalisti anche da gran parte della sinistra rimbambita da esperti e giornalisti dell’ultima ora che per raccontare la giustezza della causa del Rojava e del loro progetto politico hanno creato un’immaginario arabo dominato da barbarie, luogo oscuro dove le donne esistono solo nelle case (eppure le rivolte arabe avevano dimostrato proprio il contrario).
Tra gli effetti più nefasti, ma utili per rendere l’epoea siriana (solo dei curdi, dei siriani a nessuno interessava) più alla nostra portata, si è inventato anche a sinistra l’idea dell’Isis come fascismo e va da sé dei curdi come antifascisti. Una castronerie di dimensioni bibliche, ma tant’è.
Ovviamente se crei un mito, il mito non lo si tocca anche se le sue scelte politiche appaiono sin dall’inizio discutibili. E per cui ok l’alleanza con gli Usa in Siria. Salvo poi scoprire alla fine del “tradimento” yankee (strano?) ai loro danni a favore dei turchi.
Se Clinton fa questa operazione disgustosa è anche perché i curdi del Rojava servono ancora ai “nostri” interessi: se avessero rivolto lo sguardo all’Iran, siamo sicuri che l’avrebbe fatto?
Più che film, i curdi siriani del Rojava e la Siria intera avrebbero bisogno che i turchi se ne andassero dal Paese portandosi con loro tutta la gentaglia islamista e jihadista coccolata dall’Occidente e dai Paesi del Golfo contro il “macellaio” Bashar al-Asad. Gli stessi criminali che hanno rapito e decapitato due rappresentanti curde sabato nella provincia siriana di Hasakah. Lavoravano per l’amministrazione autonoma del Nord Est della Siria.
NB: Invictapalestina, al fine di creare dibattito e analisi sull’argomento, pubblica gli articoli segnalati. Non necessariamente condivide sempre le posizioni dell’articolista.
Parlino bene o male, purché parlino